nuove analisi biologiche sull’omicidio di chiara poggi: accertamenti a milano e nuovi indagati da confrontare

nuove analisi biologiche sull’omicidio di chiara poggi: accertamenti a milano e nuovi indagati da confrontare

Nuove analisi biologiche al Fatebenefratelli di Milano riaprono il caso Chiara Poggi, con esami su tracce e strisce raccolte dal Ris di Parma, mentre la difesa Poggi chiede l’ampliamento delle indagini.
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Ripartono le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi con nuove analisi biologiche su materiali del 2007, per identificare tracce e possibili responsabili attraverso tecniche avanzate di confronto del DNA. - Gaeta.it

Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi riaccendono l’attenzione con l’avvio di nuove analisi biologiche. Nei laboratori dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano si procederà a riesaminare materiali raccolti nel 2007 e mai approfonditi. Questo aggiornamento potrebbe rivisitare elementi importanti, aprendo orizzonti nuovi sulle tracce e sui potenziali responsabili.

Esami sulle tracce repertate e il ruolo della spazzatura

Un punto di partenza fondamentale sarà l’analisi della spazzatura repertata all’epoca del delitto. Quel materiale non è mai stato oggetto di indagini approfondite per verificare la presenza di eventuali tracce biologiche che potrebbero essersi conservate nel tempo. I tecnici del Fatebenefratelli esamineranno questi rifiuti con tecniche specifiche, mirando a identificare residui di fluidi corporei o altre sostanze biologiche rilevanti ai fini investigativi.

Questa fase apre una strada nuova nel caso. In effetti, il ritrovamento di sostanze biologiche lontano dalla scena principale del crimine potrebbe fornire informazioni inedite sui movimenti della vittima o dell’aggressore. L’ipotesi di flussi biologici sopravvissuti è tanto delicata quanto promettente, visto il tempo trascorso. Ma la possibilità di isolare campioni concreti potrebbe incidere significativamente sulle verifiche successive.

Analisi delle strisce para-adesive e la traccia 10 sul portone

Successivamente si passerà all’analisi delle 35 strisce para-adesive raccolte dal Ris di Parma nel 2007 all’interno della villetta di via Pascoli. Quelle strisce servirono a raccogliere impronte digitali o papillari rilevate all’epoca, ma alcune non furono considerate ai fini giudiziari. Ora, verranno sottoposte a esami più approfonditi, in particolare alla ricerca di residui biologici compatibili con le nuove tecnologie.

Tra queste strisce spicca la cosiddetta traccia 10, scoperta sulla superficie interna del portone d’ingresso. Questa impronta fu evidenziata con luce ultravioletta ed è stata fotografata dal Ris il 17 agosto 2007. Originariamente definita “non giuridicamente utile”, ha ora suscitato interessi in seguito a un nuovo esame dattiloscopico che ha escluso l’appartenenza a soggetti noti alle indagini.

Il carattere distruttivo dell’accertamento impone prima una documentazione fotografica di tutte le strisce, così da lasciare una base per futuri controlli o confronti. Questo passaggio tecnico rappresenta una tappa obbligata prima dell’eventuale prelievo e analisi di tracce biologiche su quelle superfici.

Mancata disponibilità della traccia 33 e relative conseguenze

Non sarà possibile invece procedere con l’analisi della traccia 33, attribuita all’indagato Andrea Sempio e rinvenuta sulla seconda parete destra delle scale verso il seminterrato dove fu trovato il corpo. La provetta contenente quella particolare impronta è risultata irreperibile, rendendo irripetibile il test su quel materiale.

La mancanza di questa prova rappresenta un limite importante, visto che la traccia in questione ha sempre avuto un ruolo centrale nella ricostruzione dell’evento. Senza il campione, non si possono effettuare nuovi accertamenti comparativi né escludere o confermare con tecniche più avanzate il legame di quella traccia con i soggetti coinvolti nel caso.

Confronto dna tra nuovi indagati e persone coinvolte nelle indagini

Tutti gli elementi biologici raccolti saranno messi a confronto con i profili genetici di un ampio gruppo di soggetti. L’elenco comprende il nuovo indagato per l’omicidio, Andrea Sempio, l’ex condannato Alberto Stasi, l’intera famiglia Poggi, tre amici di Marco Poggi, Paola e Stefania Cappa, Marco Panzarasa amico personale di Stasi, oltre a tre carabinieri intervenuti sul posto e il medico legale Marco Ballardini.

Il confronto dovrà stabilire eventuali corrispondenze o escludere la presenza di tracce riconducibili a questi soggetti. I Ris di Parma e i consulenti genetici lavoreranno per identificare possibili sovrapposizioni o elementi nuovi che possano migliorare la comprensione di quella notte drammatica.

Richieste della difesa poggi e possibili estensioni del perimetro investigativo

La difesa della famiglia Poggi ha già richiesto una revisione ampia del perimetro investigativo. Avanzata l’ipotesi di includere nuove persone nel confronto genetico. Marzio Capra, consulente genetico incaricato, depositerà una lista con nomi e cognomi di chi potrebbe essere entrato in contatto con la scena del crimine o con le unghie di Chiara Poggi, chiave forse importante per risalire a ulteriori tracce di Dna.

Questa estensione mira a chiarire ogni aspetto che potrebbe aver sfuggito alle indagini primarie. L’attenzione è rivolta soprattutto a coloro che, durante i sopralluoghi o in momenti successivi, hanno avuto accesso alla villetta o agli oggetti personali della vittima. In questo modo, si spera di coprire eventuali lacune lasciate dal tempo o da passaggi precedenti dell’inchiesta.

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