Nuova scoperta sul ruolo delle cellule staminali muscolari nella comunicazione con i motoneuroni nella Sla

Nuova scoperta sul ruolo delle cellule staminali muscolari nella comunicazione con i motoneuroni nella Sla

La ricerca di università di Padova, Cnr e istituto Mario Negri evidenzia il ruolo delle cellule staminali muscolari e dei microRna nella comunicazione con i motoneuroni, aprendo nuove prospettive terapeutiche per la Sla.
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Una ricerca italiana ha scoperto che nella SLA le cellule staminali muscolari rilasciano microRna alterati che compromettono la comunicazione con i motoneuroni, aprendo nuove prospettive terapeutiche per rallentare la malattia. - Gaeta.it

La ricerca italiana pubblicata su Molecular Therapy Nucleic Acids apre una pista per rallentare la progressione della Sla, concentrandosi sul dialogo tra muscolo e sistema nervoso. Il lavoro di università di Padova, Cnr e istituto Mario Negri di Milano ha evidenziato come le cellule staminali del muscolo scheletrico modificano i segnali inviati ai motoneuroni in presenza di questa malattia neurodegenerativa.

Una nuova prospettiva sulla sclerosi laterale amiotrofica

La sclerosi laterale amiotrofica è nota per colpire i motoneuroni, le cellule nervose che controllano i muscoli volontari e ne determinano il movimento. Per molti anni si è pensato che la malattia riguardasse solo questi neuroni. La ricerca più recente, invece, ha ampliato questo quadro mostrando che anche i muscoli e le loro cellule rivestono un ruolo decisivo nella malattia. Il muscolo non è solo un semplice destinatario del segnale nervoso per la contrazione, ma partecipante attivo a un dialogo con il sistema nervoso.

In effetti, motoneuroni e muscoli si scambiano segnali continui, che regolano la salute e la funzionalità delle strutture nervose e muscolari. Questo scambio si basa su proteine o frammenti di acidi nucleici che viaggiano tramite piccoli veicoli cellulari chiamati esosomi. Quando questa comunicazione si interrompe, come accade nella Sla, i motoneuroni diventano più suscettibili al danno e degenerano più facilmente. Questo spiega perché trattare la malattia richiede di guardare anche al ruolo del tessuto muscolare e delle sue cellule.

Il ruolo delle cellule staminali muscolari e i microRna nella comunicazione con i motoneuroni

Le cellule staminali del muscolo scheletrico restano normalmente inattive ma possono attivarsi se il muscolo subisce un danno. In questa condizione contribuiscono alla rigenerazione tissutale. Nella Sla, però, queste cellule cambiano comportamento: diventano meno efficaci nel riparare il muscolo e iniziano a rilasciare segnali alterati che incidono negativamente sui motoneuroni.

La ricerca condotta dall’università di Padova, dal Cnr e dall’istituto Mario Negri ha messo a fuoco in particolare la differenza nel rilascio di microRna da parte di queste cellule staminali. I microRna sono piccole molecole di RNA che regolano la produzione di proteine all’interno delle cellule. Sono fondamentali per mantenere l’equilibrio cellulare e modificare i processi biologici nei tessuti. Queste molecole viaggiano attraverso gli esosomi tra cellule muscolari e nervose, permettendo una comunicazione precisa.

Nel modello murino con Sla, le cellule staminali muscolari secernono microRna diversi rispetto a quelli sani. Questi microRna “alterati” non supportano più adeguatamente il differenziamento e la funzionalità dei motoneuroni, aggravando la malattia. Al contrario, negli animali sani, i microRna favoriscono il mantenimento dei muscoli e delle connessioni nervose. La scoperta apre una nuova via per studiare farmaci o terapie mirate a correggere questi segnali e rallentare così la degenerazione neuronale.

Il premio Nobel 2024 e la rilevanza dei microRna nella ricerca medica

Victor Ambros e Gary Ruvkun hanno ricevuto il premio Nobel per la Medicina 2024 per aver scoperto i microRna e il loro ruolo nella regolazione genica. Queste molecole hanno rivoluzionato il modo in cui si studia il funzionamento delle cellule e le patologie legate a errori nella sintesi proteica. Nel caso della Sla, i microRna rappresentano un punto chiave per comprendere come il muscolo influenzi il destino dei motoneuroni.

Il lavoro dei ricercatori italiani inserisce la Sla in un contesto più ampio dove il dialogo fra tessuti diversi può diventare un obiettivo terapeutico nuovo. Capire quali microRna sono implicati nel processo e come intervenire per ristabilire una comunicazione corretta può modificare l’evoluzione della malattia, aprendo nuovi scenari oltre ai trattamenti che si concentrano solo sui neuroni.

Al momento la cura definitiva per la Sla non esiste ma questa ricerca offre elementi concreti per sviluppare strategie che mirano a sostenere la rigenerazione muscolare e proteggere i motoneuroni. Nel 2025, questi risultati rappresentano un passo in avanti nel tentativo di comprendere la malattia non solo come un problema neuronale ma come un’interazione complessa fra cellule diverse.

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