Nuova aggressione in carcere a Benevento: la denuncia del sindacato di polizia penitenziaria

Nuova aggressione in carcere a Benevento: la denuncia del sindacato di polizia penitenziaria

Aggressione a un poliziotto penitenziario nel carcere di Benevento evidenzia la crescente preoccupazione per la sicurezza, in particolare riguardo ai detenuti extracomunitari e alla gestione della popolazione carceraria.
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Nuova aggressione in carcere a Benevento: la denuncia del sindacato di polizia penitenziaria - Gaeta.it

La situazione negli istituti penitenziari italiani continua a suscitare preoccupazione, con una nuova aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario verificatasi nel carcere di Benevento. Questo episodio è stato ufficialmente riportato dal sindacato Con.Si.Pe., che sottolinea l’urgenza di affrontare il problema della sicurezza all’interno delle carceri, soprattutto in relazione ai detenuti extracomunitari.

Dettagli dell’aggressione

L’episodio è accaduto ieri, quando un detenuto di origine nordafricana ha tentato di colpire l’agente in servizio con un punteruolo rudimentale. Questo non è un caso isolato, secondo quanto riferito dal sindacato, il detenuto in questione non è nuovo a comportamenti violenti e ha già creato scompiglio all’interno dell’istituto. Gli operatori penitenziari hanno espresso preoccupazione, definendolo un soggetto “ingestibile”, evidenziando così la necessità di un trasferimento urgente per garantire la sicurezza.

Vincenzo Santoriello, rappresentante del sindacato, ha ribadito che il governo deve prendersi la responsabilità della gestione dei detenuti extracomunitari, sottolineando come questi spesso non rispettino le norme dell’ordinamento penitenziario. Le affermazioni sul soggetto coinvolto rivelano un modello comportamentale che va monitorato e gestito con maggiore attenzione, in quanto potrebbe portare a ulteriori incidenti critici.

Critiche sulla gestione dei detenuti

Il vicepresidente del sindacato, Luigi Castaldo, ha descritto la gestione della popolazione carceraria extracomunitaria come “affannosa”, mettendo in evidenza come questa situazione possa compromettere la sicurezza generale del personale. Dall’inizio dell’anno sono registrati numerosi eventi critici, e il recente episodio non fa altro che attestare la difficoltà di mantenere un ambiente sicuro e controllato.

Castaldo ha chiesto l’implementazione di strumenti adeguati per garantire la tutela del personale penitenziario. Tra le proposte avanzate, l’uso del taser per evitare scontri violenti in caso di aggressione. Nonostante la durezza dell’appello, la risposta istituzionale sembra allo stato attuale poco incisiva, lasciando il personale in balia di situazioni rischiose e potenzialmente fatali.

La richiesta di provvedimenti risolutivi

La questione della sicurezza è stata ribadita dai leader regionali del sindacato, Tommaso De Lia e Pina Razzano. Entrambi hanno sottolineato che il detenuto nordafricano ha mostrato comportamenti aggressivi e ribelli in più occasioni, e che la sua presenza potrebbe portare a conseguenze gravi per gli agenti penitenziari. Insistono sulla necessità di un allontanamento immediato del soggetto, prima che si verifichino episodi irreversibili.

Il fabbisogno di misure concrete per far fronte a questo tipo di problematiche resta al centro dell’attenzione, con la richiesta di espatriare i detenuti extracomunitari pericolosi. Una ricetta che trova supporto tra i sindacalisti, preoccupati per la sicurezza degli agenti e per il clima teso che regna tra le mura carcerarie.

La grave situazione di Benevento si inserisce in un contesto più ampio che vede gli istituti penitenziari italiani lottare contro la violenza e l’inefficienza, evidenziando l’urgenza di interventi governativi che possano garantire maggiore sicurezza agli operatori del settore.

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