La sera di domenica, un violento nubifragio ha colpito Amatrice causando danni diffusi e aggravando il quadro già fragile della città del reatino. Le piogge intense hanno provocato allagamenti estesi, compromettere strade e strutture, e hanno impattato sulla vita degli abitanti ancora segnati dal terremoto del 2016. Le conseguenze interessano sia l’abitato che le attività agricole, richiedendo interventi urgenti per ripristinare la normalità e mettere in sicurezza l’intera area.
Danni materiali e alle strutture provocati dal nubifragio
Le precipitazioni intense hanno travolto più di 100 abitazioni tra casette e centri commerciali, portando allagamenti e danni ingenti. Le strade, già colpite in passato dal sisma, sono risultate gravemente compromesse, rendendo difficile la circolazione e l’accesso ai punti critici della città. Tra gli elementi danneggiati emergono i Mapre, moduli abitativi rurali di emergenza che ospitano gli animali degli allevatori locali. Questi strutture sono stati danneggiati o distrutti, mettendo a rischio la sopravvivenza degli animali e l’economia legata all’agricoltura.
Vulnerabilità delle costruzioni d’emergenza
La presenza di queste casette provvisorie è un segno delle condizioni ancora precarie in molte zone di Amatrice. Le piogge hanno messo in luce la vulnerabilità di queste costruzioni d’emergenza. La situazione richiede interventi mirati per proteggere le persone e le risorse dagli impatti di eventi meteorologici simili, che appaiono più frequenti e intensi.
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Criticità persistenti e interventi necessari secondo il comitato civico 3e36
Il comitato civico 3e36, nato dopo il sisma per vigilare sulla ricostruzione, ha riconosciuto l’impegno del Comune nell’attivazione del centro operativo comunale e nella collaborazione con enti e cittadini per gestire l’emergenza. Nonostante questo, l’organizzazione segnala numerose criticità non ancora risolte. La viabilità locale resta compromessa in diversi punti, limitando spostamenti e trasporti. I raccolti e le coltivazioni hanno subito danni, aggravando la condizione economica degli agricoltori.
Abitazioni temporanee e rischio per le famiglie
La fragilità complessiva del territorio emerge anche nel fatto che molte persone vivono ancora in abitazioni temporanee. Questi insediamenti sono più vulnerabili alle intemperie, mettendo a rischio la sicurezza e il benessere delle famiglie. Il comitato sottolinea che sono necessari interventi tempestivi e mirati per affrontare queste situazioni e migliorare le condizioni di vita degli abitanti.
Disagi aggiuntivi causati dal cedimento di condotte idriche e mancati ripristini
Tra le problematiche denunciate dal comitato civico, figurano anche i danni alle condotte idriche causati da scavi recenti per la posa di sottoservizi. Questi cedimenti hanno aggravato la situazione durante il nubifragio, creando ulteriori disagi per i residenti che si sono trovati senza approvvigionamento idrico o con problemi di allagamenti. Il comitato segnala che, in molti casi, gli interventi di ripristino delle reti danneggiate non sono stati eseguiti in maniera adeguata o tempestiva.
Le conseguenze di queste mancanze si sono riflesse nell’intensificazione degli effetti del maltempo, rendendo più difficile la gestione dell’emergenza e provocando disagi che si sarebbero potuti evitare con un migliore coordinamento degli interventi. Questo dimostra quanto sia importante monitorare con continuità le infrastrutture, soprattutto in un territorio già fragile per eventi sismici e climatici.
La richiesta di un approccio integrato che vada oltre il rischio sismico
Il comitato civico 3e36 invita le istituzioni a mantenere alta l’attenzione anche nei giorni successivi al nubifragio, ricordando che la sicurezza della zona non può più limitarsi alla prevenzione del rischio sismico. La recrudescenza di eventi climatici estremi impone una strategia che consideri anche gli effetti delle piogge intense e delle alluvioni.
Serve una visione di medio-lungo termine che preveda investimenti per la cura e la manutenzione del territorio e delle infrastrutture. Solo così sarà possibile rendere Amatrice meno vulnerabile agli eventi come quello di domenica 19 gennaio 2025 e proteggere persone, case e attività economiche. Il comitato sottolinea la necessità di azioni concrete, continue e coordinate per affrontare questa nuova sfida, garantendo sicurezza e condizioni di vita maggiormente stabili ai residenti.