Un errore durante la manutenzione di un impianto in una piscina di cordenons, in provincia di pordenone, ha causato la formazione di una nube tossica che ha costretto sette persone al pronto soccorso. L’incidente si è verificato nel pomeriggio e ha coinvolto sostanze chimiche pericolose usate nella gestione della struttura. Nessuno è rimasto in condizioni gravi, ma l’episodio ha generato molta apprensione tra gli utenti e il personale.
Incidente alla piscina di cordenons: cosa è successo
La vicenda ha avuto luogo nel pomeriggio, intorno alle 14.30, quando un tecnico impegnato in operazioni di manutenzione ha inserito per errore cloro nel serbatoio destinato all’acido solforico. Questo miscuglio ha prodotto una reazione chimica che ha liberato una nube tossica all’interno dell’impianto natatorio. Immediatamente è scattato l’allarme e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco specializzati del reparto nucleare biologico chimico radiologico .
I pompieri hanno accertato che la fuoriuscita delle sostanze era contenuta all’interno della piscina senza dispersioni verso l’esterno dell’area. Parallelamente, il personale sanitario ha preparato un posto di comando medico avanzato in una zona sicura nelle vicinanze per gestire l’emergenza. Sono state quindi soccorse sette persone con sintomi da intossicazione, di cui cinque bambini e due adulti. Tutti sono stati trasportati in ospedale per accertamenti, ma nessuno ha riportato lesioni gravi.
Leggi anche:
Gestione dell’emergenza e intervento delle autorità
Dopo gli interventi di primo soccorso, il reparto Nbcr è entrato nella zona tecnica dell’impianto, sede delle apparecchiature coinvolte nell’incidente, per avviare una bonifica. Gli operatori hanno iniziato a mettere in sicurezza i locali, verificando l’assenza di pericoli residui. Successivamente, una ditta specializzata è arrivata per portare a termine le operazioni di aspirazione delle sostanze chimiche dagli impianti.
Queste procedure mirano a garantire la completa rimozione di cloro e acido solforico dai macchinari e dai locali tecnici. A seguire, si effettueranno ulteriori pulizie e lavaggi per riportare l’area allo stato di sicurezza necessario alla riapertura della piscina. Nel frattempo, l’impianto è rimasto chiuso per precauzione fino a quando non sarà completato il ripristino.
Evacuazione e impatto sugli utenti della piscina
Durante l’emergenza, i circa duecento ospiti presenti nella struttura sono stati fatti uscire immediatamente e messi in sicurezza lontano dalla zona contaminata. Questo provvedimento ha evitato il coinvolgimento di altre persone nella nube tossica. I soccorritori hanno monitorato costantemente la situazione per prevenire ulteriori rischi per la salute dei presenti.
L’incidente ha creato anche un momento di tensione tra le famiglie e gli utenti della piscina, molti dei quali stavano partecipando ad attività sportive o ricreative. L’attesa del sopralluogo e della ripresa del servizio ha richiesto una comunicazione chiara da parte delle autorità competenti. Le indagini affidate ai carabinieri proseguiranno per stabilire esattamente come sia stato possibile un errore nella gestione dei prodotti chimici, con l’obiettivo di evitare revival di situazioni simili.
Conseguenze e misure future per la sicurezza in impianti natatori
Il caso di cordenons evidenzia la delicatezza della gestione delle sostanze chimiche usate nelle piscine. Questi prodotti, se manipolati in modo improprio, possono generare pericoli importanti per gli utenti e il personale. Per questo motivo, le autorità di vigilanza stanno valutando possibili controlli più severi sulle operazioni di manutenzione e formazione del personale.
La chiusura temporanea della piscina servirà anche a verificare l’effettiva messa in sicurezza delle apparecchiature, oltre a revisionare le procedure di emergenza adottate nell’incidente. Lo scopo è minimizzare i rischi futuri e migliorare la risposta alle eventuali criticità. L’attenzione sarà puntata anche sull’adeguatezza degli spazi tecnici e sui sistemi di segnalazione e gestione dei materiali pericolosi negli impianti natatori della regione.