L’azienda giapponese ntt docomo ha comunicato un cambiamento importante nelle sue offerte tecnologiche. Dopo 26 anni, ha deciso di interrompere l’uso del suo storico set di emoji, che ha accompagnato i telefoni dal 1999. Il passaggio riguarda gli smartphone e i cellulari android distribuiti dal vettore, che da questo mese utilizzeranno le emoji standard fornite da google e samsung. Questo cambiamento segna la fine di un’epoca per uno dei primi sistemi di comunicazione visiva nel mondo mobile, mentre il servizio “i-mode” che le ha lanciate chiuderà nel 2026.
La storia delle emoji di ntt docomo e l’introduzione con il servizio i-mode
Le emoji di ntt docomo sono nate nel 1999, integrandosi nel servizio “i-mode“, un sistema di telefonia mobile compatibile con internet lanciato in giappone. Questo strumento ha permesso agli utenti di inviare messaggi arricchiti da piccoli simboli grafici, riuscendo a rendere più espressivi i contenuti digitali. Nel corso degli anni, il set emoji di docomo ha affiancato le nuove possibilità di comunicazione, diventando un tratto distintivo delle conversazioni giovanili negli anni 2000. Queste icone furono tra le prime a diffondersi su larga scala, illustrando emozioni, oggetti e altre categorie in modo semplice e immediato.
L’i-mode ha fatto da contesto esclusivo all’utilizzo di questi simboli, caratterizzando il servizio mobile di ntt docomo per quasi tre decenni. La decisione di terminare la presenza delle emoji originali riflette l’avvicinarsi della chiusura definitiva del servizio, programmata per il 2026, ponendo quindi fine a una lunga tradizione di comunicazione digitale specifica.
Leggi anche:
Il passaggio ai set emoji di google e samsung sui dispositivi android
Da questo mese, i telefoni android commercializzati da ntt docomo non presenteranno più le emoji storiche ma adotteranno quelle di google, conosciute come noto color emoji, o quelle sviluppate da samsung. Questi set sono diventati standard nel mondo mobile, utilizzati dai maggiori operatori e motori di ricerca, e offrono una gamma più ampia e aggiornata di pittogrammi.
La scelta di abbandonare il set proprietario implica un allineamento con i principali distributori di tecnologia, normalizzando l’esperienza degli utenti e garantendo una maggiore compatibilità tra dispositivi. Il risultato sarà una comunicazione visiva più uniforme e condivisa a livello globale. A questo si aggiunge la volontà di semplificare la manutenzione e l’aggiornamento delle emoji, che i grandi player sviluppano costantemente per rispondere alle nuove esigenze degli utenti.
L’impatto culturale delle emoji di ntt docomo e la loro diffusione nel mondo
Le emoji nate da ntt docomo non sono state solo un elemento tecnico o commerciale. In giappone, queste icone sono diventate un fenomeno di massa, soprattutto tra gli adolescenti agli inizi degli anni 2000. Si trattava di un nuovo modo di comunicare, capace di trasmettere emozioni e concetti con un linguaggio visivo immediato, occupando un ruolo centrale nelle conversazioni digitali.
Da simbolo locale, le emoji si sono evolute fino a diventare un linguaggio riconosciuto a livello mondiale, adottato da piattaforme social e dispositivi di ogni tipo. Oggi comprendono centinaia di simboli che rappresentano sentimenti, oggetti, animali, luoghi e molto altro, integrandosi nelle comunicazioni quotidiane di milioni di persone. L’influenza di ntt docomo su questa evoluzione è riconosciuta anche nel mondo dell’arte, con un esempio famoso: il suo set di 176 emoji è stato incluso nella collezione permanente del museo di arte moderna di new york nel 2016.
Un cambiamento nella comunicazione digitale globale
Il passaggio alle emoji standard non cancella il valore storico di queste icone ma segna un momento di cambiamento nella comunicazione digitale, lasciando spazio a un linguaggio visivo sempre più internazionale e interconnesso. Lo sappiamo che, dopo oltre due decenni, l’era delle emoji è ormai globale e supera confini e brand specifici.