Un gruppo di attivisti no tav ha interrotto la circolazione sull’autostrada Torino-Bardonecchia per manifestare contro i lavori dell’alta velocità, nel tratto dedicato alla linea ferroviaria Torino-Lione. L’azione si è svolta nei pressi del cantiere dell’autoporto di San Didero, in Val di Susa, e ha causato la chiusura dello svincolo interessato.
L’occupazione dell’autostrada e le modalità della protesta
La manifestazione è stata organizzata da un paio di centinaia di no tav che si sono diretti verso l’autostrada nelle prime ore del giorno. Il gruppo ha temporaneamente occupato la carreggiata all’altezza del cantiere, riducendo a zero il traffico veicolare lungo la tratta Torino-Bardonecchia. Gli occupanti hanno posizionato masserizie e materiali infiammabili sulla carreggiata, dando fuoco a questi oggetti. La situazione ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza e impedire ulteriori danni.
Tensioni con le forze dell’ordine e scontri sul posto
Durante la protesta i manifestanti hanno lanciato pietre e bombe carta contro gli agenti posti a protezione del cantiere. Le forze dell’ordine hanno risposto con misure per contenere gli assalti, mantenendo un cordone intorno all’area interessata. L’episodio ha provocato un aumento dell’allerta in Val di Susa, dove in passato le proteste no tav hanno spesso generato forti tensioni con la polizia. Al momento non si segnalano feriti gravi né arresti ma la situazione rimane sotto controllo.
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Lo sfondo delle proteste no tav in Val di susa
La protesta rientra nel più ampio contesto di opposizione al progetto di realizzazione dell’alta velocità Torino-Lione, osteggiata da anni dai comitati no tav. Gli attivisti contestano l’impatto ambientale, i costi e le modalità di esecuzione dei lavori nella zona montana della Val di Susa. Le manifestazioni nei pressi dei cantieri si susseguono da tempo e spesso sfociano in momenti di scontro con le forze di polizia. L’occupazione dell’autostrada rappresenta una tappa significativa nella mobilitazione, che arriva a colpire un’infrastruttura di grande importanza per la rete di collegamenti della regione.