Nigel Farage accusa il Regno Unito di censura paragonandolo alla Corea del nord davanti al congresso Usa

Nigel Farage Accusa Il Regno U

Farage denuncia censura nel Regno Unito paragonandola alla Corea del Nord davanti al Congresso USA. - Gaeta.it

Sara Gatti

4 Settembre 2025

Nigel Farage, leader del partito populista di destra Reform UK, ha preso la parola davanti alla commissione Giustizia della Camera americana per denunciare una presunta minaccia alla libertà di parola nel Regno Unito. Ha paragonato Londra alla Corea del Nord, citando l’arresto a Heathrow del comico irlandese Graham Linehan che ha suscitato forti polemiche in Gran Bretagna. La questione si inserisce in un contesto di scontro politico sulle normative digitali e le limitazioni al diritto di espressione tra Regno Unito, Unione Europea e Stati Uniti.

Farage davanti alla commissione giustizia usa: le accuse contro il Regno Unito

Il 2025 ha visto un accesso confronto sul tema libertà di parola tra Usa e Regno Unito, con Nigel Farage protagonista in una seduta della commissione Giustizia della Camera americana, guidata dai repubblicani. Farage ha denunciato che la Gran Bretagna è diventata un paese in cui la libertà di espressione è sotto pressione, al punto da somigliare alla Corea del Nord per metodi repressivi. Il politico ha portato all’attenzione dei legislatori americani l’arresto di Graham Linehan, avvenuto pochi giorni prima, come esempio concreto di questa situazione.

Linehan, noto autore televisivo irlandese, era stato fermato alla dogana di Heathrow con l’accusa di incitamento alla violenza in base al Public Order Act, per i post che aveva pubblicato sui social contro la comunità transgender. Farage ha sottolineato che chiunque negli Stati Uniti rischierebbe conseguenze simili se esprimesse opinioni contrarie alla linea del governo britannico. Il suo intervento ha messo al centro il rischio di censura e interventi repressivi verso opinioni sgradite, in un paese tradizionalmente riconosciuto per le libertà civili.

Sul banco degli imputati c’è dunque il governo di Londra e le sue politiche in materia di regolamentazioni sul web, ritenute troppo restrittive e minacciose per la libertà individuale. Farage ha trovato sostegno nei repubblicani statunitensi, che vedono nell’Online Safety Act e altre normative europee un esempio di come le leggi possano limitare diritti fondamentali assai tutelati negli Usa.

Il caso Graham Linehan, emblema della tensione sulla libertà di espressione

L’arresto di Graham Linehan è al centro delle contestazioni politiche e mediatiche legate al tema della libertà di parola. Linehan era noto per serie televisive come Father Ted e The IT Crowd ed era diventato figura controversa a causa delle sue dichiarazioni pubbliche contrarie alle posizioni sulle identità transgender. Il suo fermo è scaturito da una serie di post sui social media ritenuti incitanti alla violenza, e rappresenta per i suoi sostenitori una spia delle difficoltà di esprimere critiche su certi temi nel Regno Unito.

Il caso di Linehan ha suscitato reazioni divergenti. Da una parte i sostenitori della libertà di espressione vedono nell’arresto una deriva autoritaria e una minaccia per chi vuole manifestare opinioni fuori dal consenso dominante. Dall’altra, gruppi e istituzioni che si battono contro l’odio online sottolineano la necessità di tutelare soggetti vulnerabili da messaggi che possono generare discriminazioni o violenza.

Farage ha colto questa occasione per denunciare pubblicamente la situazione davanti a un pubblico internazionale, aggravandola con paralleli molto forti come il paragone con regimi che stretto le libertà in modo drastico. Ha imputato al partito laburista al governo la responsabilità di aver inasprito norme da lui considerate liberticide, gettando così ulteriore benzina sul dibattito nazionale in Gran Bretagna.

Normativi digitali e libertà di parola, lo scontro tra Regno Unito, Ue e Usa

Le leggi come l’Online Safety Act del Regno Unito mirano a controllare i contenuti digitali, ridurre la diffusione di messaggi offensivi o pericolosi soprattutto a discapito di minorenni. Questi provvedimenti sono al centro di un duro confronto politico. Farage e altri critici temono che simili regolamentazioni finiscano per soffocare opinioni legittime, erodendo spazi di discussione libera.

In America, i repubblicani hanno adottato la stessa linea, lamentando che le misure europee e britanniche possono incidere sulle libertà garantite dal Primo Emendamento. Jim Jordan, presidente della commissione Giustizia della Camera, ha espresso preoccupazione per casi di censura e controlli severi che colpirebbero anche cittadini americani che usano piattaforme estere. Questi timori si inseriscono in un contesto più ampio di tensioni geopolitiche e culturali tra Usa e Europa, con una chiara frattura sulle interpretazioni di libertà e controllo nel digitale.

D’altra parte, la parte democratica americana difende la necessità di norme capaci di bilanciare la libertà con la tutela dalle derive d’odio e discriminazione. Il governo britannico, nonostante le critiche interne e internazionali, difende la propria volontà di regolamentare il web per proteggere le fasce più fragili della popolazione.

La reazione britannica: starmer e il giudizio Sull’intervento di farage negli Usa

In Gran Bretagna la visita di Nigel Farage negli Stati Uniti e i suoi discorsi al Congresso hanno provocato reazioni nel panorama politico nazionale. Il leader laburista Keir Starmer ha condannato l’atteggiamento del politico populista, definendolo “antipatriottico”. Secondo Starmer, Farage ha preso una posizione contraria agli interessi del Regno Unito andando oltreoceano a screditare il proprio paese davanti ai legislatori americani.

Starmer ha anche sottolineato il rischio concreto che questo tipo di prese di posizione possa danneggiare il tessuto produttivo e i lavoratori britannici, poiché potrebbe influenzare negativamente relazioni e sanzioni internazionali. Il confronto tra i due protagonisti politici resta acceso, con lo scontro che riflette diverse visioni sul ruolo della libertà di parola, la gestione dell’ordine pubblico e le strategie diplomatiche tra Londra e Washington.

Il dibattito aperto con l’intervento di Farage ha acceso le discussioni sulla linea che il Regno Unito intende tenere in tema di diritti civili e regolamentazione digitale anche nel 2025, sotto la pressione di partiti che mettono in dubbio la portata delle misure finora adottate.