Il dramma del Mediterraneo torna a segnare i giorni di chi vive attraversamenti pericolosi e soccorsi in mare. Una neomamma eritrea ha partorito in condizioni disperate su una piattaforma petrolifera abbandonata, mentre la nave Astral ha effettuato un difficilissimo salvataggio di 55 migranti, incluso questo neonato di pochi giorni. Lampedusa intanto registra nuovi sbarchi e crescono le tensioni tra ong e autorità italiane su regole e sanzioni.
Parto in condizioni estreme su piattaforma abbandonata a metà mediterraneo
Venerdì scorso una donna eritrea ha messo al mondo la sua bambina su una vecchia piattaforma petrolifera abbandonata in mare aperto, mentre cercava di fuggire dalla Libia a bordo di un gommone. Il neonato aveva solo due giorni quando è stato ritrovato da bordo del veliero Astral, impegnato nelle operazioni di soccorso. La madre, insieme ad altri 53 eritrei, si era rifugiata tra tubi arrugginiti e detriti, un posto a dir poco pericoloso e isolato, dopo il naufragio del gommone che li trasportava.
La presenza di altre madri
La presenza di una seconda donna che aveva appena partorito durante la traversata conferma le difficoltà di questo viaggio pestato da condizioni climatiche avverse e assenza di soccorsi tempestivi. La situazione di madre e neonate è stata riportata agli operatori di Astral, che hanno fatto il possibile per garantire cure immediate e sicurezza. Nel gruppo ci sono anche due bambini molto piccoli, la capacità di tenere sotto controllo più persone deboli rende ancora più complessa l’azione di salvataggio in mare.
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Operazioni di soccorso nel mediterraneo centrale: il ruolo fondamentale delle segnalazioni
Gli operatori di Astral hanno sottolineato come senza le segnalazioni di Alarm Phone e dell’aereo Seabird la scena davanti a loro sarebbe potuta rimanere invisibile, trasformando questa storia in un’ennesima tragedia mediterranea. Le chiamate di emergenza e i sorvoli aerei sono spesso un elemento decisivo per intercettare le imbarcazioni in difficoltà. Dopo questo salvataggio, Astral ha incrociato un altro gommone con 109 persone a bordo, quattro delle quali erano cadute in mare, facendo scattare l’intervento della nave Open Arms.
Open Arms ha garantito il recupero delle persone finite in acqua mentre la nave Louise Michel ha preso in carico il resto del gruppo. Entrambe le imbarcazioni si stanno dirigendo verso un porto sicuro, dove verrà completata l’assistenza a queste persone, molte delle quali provengono dalla Libia e da altre zone d’Africa. Il Mediterraneo centrale continua a restare un passaggio critico, dove incidenti e naufragi si ripetono troppo spesso. Il lavoro delle ong non si limita al salvataggio ma comprende anche la gestione a bordo delle condizioni di salute di neonati e adulti stremati da viaggi estenuanti.
Nuovo arrivo di migranti a lampedusa e assistenza sanitaria urgente
Nelle ultime ore a Lampedusa sono sbarcati 177 migranti provenienti principalmente da Libia, in particolare da zone come Zuara, Zawia e Tripoli. Le persone sono arrivate a bordo di piccole imbarcazioni intercettate e soccorse da motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. I gruppi risultati più numerosi sono composti da uomini, donne e bambini provenienti da diverse nazionalità. Tra loro ci sono bengalesi, sudanesi, egiziani, pakistani, somali, gambiani e guineani.
Condizioni di salute critiche
L’isola accoglie al momento circa 250 migranti ospitati nell’hotspot locale. Due persone hanno ricevuto cure mediche urgenti al poliambulatorio dopo aver respirato sostanze tossiche, presumibilmente idrocarburi, presenti durante il viaggio in mare. Le condizioni di salute di questi migranti sono molto variabili, ma il rischio di ustioni, intossicazioni e traumi fisici è alto, specialmente per chi ha affrontato traversate lunghe e pericolose su imbarcazioni poco sicure. I soccorsi medici rappresentano una parte fondamentale delle operazioni portuali, insieme alla gestione dell’accoglienza e della sicurezza.
Tensioni a lampedusa: veliero nadir fermo al porto e visita del partito fratelli d’Italia
A Lampedusa si registra anche una fase di forte tensione tra le autorità italiane e alcune ong impegnate nei soccorsi. Il veliero della ong tedesca Nadir è fermo al molo commerciale da alcuni giorni. Alla nave è stata comminata una multa per non aver comunicato tempestivamente il salvataggio di 112 migranti in acque Sar sotto giurisdizione libica. Le contestazioni riguardano anche il mancato rispetto delle direttive del Ministero dell’Interno, che aveva indicato Porto Empedocle come porto di sbarco.
Proprio il 9 giugno è prevista a Lampedusa la visita di una delegazione di Fratelli d’Italia, con i capigruppo di Camera e Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan. Il gruppo incontrerà le forze dell’ordine locali, visiterà l’hotspot, il cimitero dei barchini e il poliambulatorio. La presenza del partito politico segnala l’attenzione crescente sulle problematiche dell’immigrazione, i numeri degli sbarchi e le difficoltà del sistema di accoglienza. Nel contesto attuale, le questioni di sicurezza e la gestione dei flussi migratori restano al centro del dibattito pubblico sull’isola e in Italia.