Negli ultimi anni le Marche hanno affrontato un problema serio di mancanza di medici di medicina generale sul territorio. La recente conclusione del corso triennale 2021-2024, con il diploma di 65 nuovi medici, segna un passo importante per colmare questa lacuna. Questo risultato arriva dopo una serie di scelte politiche regionali che hanno puntato a incrementare le borse di studio e a sfruttare anche risorse europee. Il punto di vista del consigliere regionale Nicola Baiocchi, protagonista dell’impegno nella sanità marchigiana, evidenzia i passaggi chiave e gli effetti pratici di questa operazione.
Situazione pregressa e il problema della carenza di medici nelle marche
Il quadro che ha portato alla formazione di questa nuova leva di medici è stato segnato da anni difficili per il sistema sanitario nella regione. Si è partiti da un contesto segnato dalla carenza cronica di professionisti in medicina generale, specialmente in alcune zone più periferiche. Secondo il consigliere Nicola Baiocchi, “questa situazione è la conseguenza di scelte politiche fatte in passato senza una visione adeguata.” Le amministrazioni precedenti, soprattutto a guida Pd, non avrebbero previsto né pianificato in modo attento la quantità di medici necessari per coprire tutti i bisogni della regione.
La mancanza di un numero adeguato di medici ha generato problemi concreti per i cittadini, come lunghe liste d’attesa e difficoltà ad accedere facilmente ai servizi sanitari di base. Alcune aree della regione sono rimaste scarsamente servite, mettendo a rischio le cure primarie e la gestione delle esigenze mediche quotidiane. In questo contesto, la formazione e l’inserimento di nuovi medici diventavano un elemento fondamentale per rispondere ai bisogni sanitari locali e per mantenere funzionante l’assistenza territoriale.
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L’incremento delle borse di formazione e il ruolo della giunta regionale
Il lavoro della giunta regionale guidata da Francesco Acquaroli ha portato a un cambiamento significativo nella strategia per far fronte alla carenza di medici di famiglia. Dal 2021, la regione ha deciso di aumentare le borse di formazione per medici di medicina generale, aggiungendone 150 rispetto al passato. Questa operazione ha creato un bacino più ampio di professionisti in formazione e ha permesso, anche nel periodo 2021-2024, di avere nuove leve pronte alla fine del percorso formativo.
La politica di ampliamento delle borse è stata accompagnata da un impegno nel valorizzare non soltanto risorse regionali ma anche fondi europei, in particolare quelli messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza . Ventuno borse di studio su quelle offerte negli ultimi anni sono infatti finanziate con questo strumento europeo, una conferma concreta dell’attenzione a usare ogni fonte disponibile per investire nella sanità territoriale.
Questa scelta ha avuto come diretta conseguenza il fatto di aumentare a un passo costante il numero di medici formati e pronti a operare in regime di assistenza primaria, alleggerendo così il sistema sanitario pubblico regionale in un momento segnato da diverse difficoltà legate anche all’invecchiamento della popolazione e alle nuove esigenze.
Destinazione dei nuovi medici e impatto sui servizi sanitari territoriali
La fine del corso triennale 2021-2024 ha portato alla certificazione di 65 nuovi medici di medicina generale. Questi professionisti rappresentano una risorsa diretta per il sistema sanitario delle Marche. Di questi, 58 saranno destinati ai servizi territoriali, quindi impegnati a offrire assistenza sanitaria di base nei vari comuni della regione. Questo rafforzerà la presenza medica nei vari punti di assistenza, portando più vicinanza e risposte immediate per i pazienti.
L’obiettivo è di assicurare che i cittadini possano contare su un’assistenza tempestiva e capillare, migliorando la qualità della presa in carico nelle aree urbane e in quelle meno servite. Il coinvolgimento di medici formati in maniera recente significa anche aggiornamento, conoscenze fresche e competenze in linea con i bisogni attuali, compresi quelli legati alla gestione delle patologie croniche e all’uso di tecnologie digitali nella medicina di famiglia.
L’uso delle borse finanziate con il Pnrr indica una spinta a promuovere l’efficacia della sanità pubblica attraverso investimenti mirati. Sarà possibile seguire da vicino gli effetti di questa strategia nei prossimi mesi, soprattutto osservando come la presenza dei nuovi medici incida su tempi di attesa, distribuzione delle risorse mediche e qualità della cura.
La prospettiva politica e il modello di gestione della sanità regionale
Il consigliere Nicola Baiocchi evidenzia che la politica sanitaria intrapresa nella regione fa della concretezza e dell’attenzione al territorio il proprio filo conduttore. Dietro questo processo si legge la volontà di rispondere a necessità reali con scelte precise. “Si punta a evitare errori del passato e a offrire una struttura sanitaria che funzioni in modo più fluido, meno frammentato e più vicino alle esigenze delle persone.”
L’incremento del numero di medici di base è una risposta a una crisi strutturale, ma diventa anche un esempio di come una gestione politica possa intervenire con strategie delineate e investimenti mirati. Il fatto di utilizzare fondi europei dimostra come l’attenzione al territorio passi anche per il saper recepire risorse esterne.
La gestione della sanità locale passa così da una logica emergenziale ad una programmata e scientifica. Nei prossimi anni si potrà valutare se questo modello riesca davvero a mantenere nei servizi pubblici una presenza medica adeguata a coprire i bisogni e a garantire cure di qualità su tutto il territorio regionale.