Nel 2025 più del doppio degli ettari bruciati dagli incendi: danni al turismo e alla biodiversità in italia

Nel 2025 più del doppio degli ettari bruciati dagli incendi: danni al turismo e alla biodiversità in italia

Nel 2025 in Italia gli incendi boschivi sono raddoppiati rispetto alla media storica, colpendo soprattutto Toscana, Lazio, Basilicata, Sardegna e Puglia e causando gravi danni ambientali ed economici.
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Nel 2025 in Italia gli incendi boschivi sono raddoppiati rispetto alla media storica, con gravi impatti su ambiente, economia e paesaggio, soprattutto in Toscana, Lazio, Basilicata, Sardegna e Puglia. La prevenzione e la gestione attiva, anche tramite il ruolo chiave delle imprese agricole, risultano fondamentali per contenere i danni. - Gaeta.it

Le ultime settimane del 2025 hanno registrato un aumento netto delle superfici andate a fuoco in Italia, con conseguenze dirette su ambiente, economia e paesaggio. Un’analisi basata sui dati forniti dall’European Forest Fire Information System e diffusa da Coldiretti ha evidenziato un incremento marcato degli incendi rispetto alla media dei vent’anni precedenti. Le regioni più colpite nel breve periodo sono state Toscana, Lazio, Basilicata, Sardegna e Puglia. Questi eventi mettono sotto pressione settori come il turismo e la tutela delle aree verdi, da cui dipende gran parte dell’ecosistema nazionale.

Incremento degli ettari bruciati rispetto alla media storica

Dall’inizio del 2025, sono circa 18.600 gli ettari di terreni conosciuti andati in fumo a causa di incendi. Questa superficie supera ampiamente la media degli ultimi vent’anni, che si attestava intorno a 9.300 ettari. Il dato significa più che un raddoppio della superficie lesa dal fuoco e segna un’accelerazione preoccupante rispetto agli anni precedenti. Questi numeri si riferiscono principalmente alle aree boschive e rurali che invece dovrebbero essere preservate sia per finalità ambientali che per quella ricreativa che sostiene il turismo locale.

Aree regionali maggiormente colpite

L’analisi coinvolge regioni distribuite lungo la penisola, dal nord al sud, con episodi rilevanti nelle ultime 48 ore registrati in Toscana, Lazio, Basilicata, Sardegna e Puglia. Questi incendi impegnano vigili del fuoco e volontari ogni stagione estiva, ma la crescita di superfici incendiate è segnale di condizioni peggiorate nel territorio e di una gestione del rischio da migliorare.

Le cause degli incendi e i costi per la gestione boschiva

Oltre all’impatto delle condizioni meteorologiche avverse, come temperature elevate e periodi di siccità, si registra un contributo consistente dall’azione umana. Circa il 60% degli incendi è attribuibile a iniziative dolose o comunque imputabili a comportamenti imprudenti delle persone. Questo dato sottolinea la complessità della gestione del territorio quando si cerca di prevenire eventi distruttivi.

Sul fronte della cura della vegetazione, Coldiretti segnala che solo due boschi su tre risultano gestiti attivamente attraverso interventi colturali pratici. Il restante 30% dei boschi è lasciato a sé stesso, aumentando la vulnerabilità al fuoco. La mancanza di manutenzione rende più semplice l’innesco e la diffusione degli incendi. Una gestione regolare contribuirebbe anche a migliorare la resilienza del territorio e ad abbassare il rischio di danni.

Costi stimati dagli incendi

Il costo medio stimato da Coldiretti per ogni ettaro interessato dal fuoco si aggira intorno ai diecimila euro. Questa cifra comprende le spese per lo spegnimento, le operazioni di bonifica e il ripristino del paesaggio compromesso. Non si considerano in questa stima i danni indiretti, come le perdite economiche per il settore turistico e l’agricoltura, o gli effetti sulla biodiversità.

Il ruolo delle imprese agricole nella prevenzione e nella sorveglianza del territorio

La presenza delle imprese agricole risulta cruciale non solo per la produzione alimentare, ma anche come primo presidio di controllo su vaste aree rurali e boschive. Coldiretti indica gli agricoltori come sentinelle del territorio, in grado di segnalare tempestivamente focolai e situazioni a rischio. Queste imprese si trovano direttamente coinvolte nella gestione quotidiana del verde e possono intervenire per ridurre il pericolo idrogeologico derivante dalla perdita di copertura boschiva.

Impatto positivo degli agricoltori

Le aziende agricole, con le loro attività di cura del terreno e della vegetazione, influiscono in modo concreto sulla prevenzione degli incendi. La loro funzione non si limita a quella produttiva ma si estende a proteggere ambienti fondamentali per l’equilibrio ecologico. La collaborazione tra istituzioni e operatori agricoli si rivela indispensabile per migliorare l’attuale situazione e limitare futuri roghi.

Il territorio italiano vive da anni una pressione crescente dovuta alla combinazione di fattori climatici e errori umani. Intervenire puntualmente sulla manutenzione dei boschi e sul coinvolgimento diretto di chi opera quotidianamente sul campo rappresenta una strada concreta per difendere paesaggi, fauna e attività economiche collegate. Gli interventi legati all’agricoltura e alla gestione attiva delle aree verdi possono così contribuire a ridurre il peso di incendi che appaiono, al momento, difficili da contenere.

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