Ncore hr sfrutta l’intelligenza artificiale per eliminare pregiudizi inconsci nelle selezioni del personale

Ncore hr sfrutta l’intelligenza artificiale per eliminare pregiudizi inconsci nelle selezioni del personale

La startup nCore, fondata da Enrico Ariotti e Aldo Toja, sviluppa un sistema di intelligenza artificiale che elimina pregiudizi inconsci nel recruiting, valorizzando competenze e promuovendo selezioni più eque nelle aziende italiane.
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nCore ha sviluppato una tecnologia di intelligenza artificiale che elimina dati personali dai curricula per garantire un recruiting più equo e meritocratico, riducendo pregiudizi inconsci e favorendo un mercato del lavoro inclusivo e trasparente. - Gaeta.it

La selezione del personale spesso resta influenzata da pregiudizi inconsci che limitano la diversità nei processi di recruiting. Nel 2025, una nuova tecnologia basata sull’intelligenza artificiale offre la possibilità di rendere la scelta dei candidati più equa e trasparente. La startup nCore, fondata da Enrico Ariotti e Aldo Toja, ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che depura i curricula da dati sensibili come genere, etnia o età, per focalizzarsi solo sulle competenze e le esperienze rilevanti. Questo approccio ambisce a eliminare i condizionamenti involontari che finora hanno influenzato le decisioni di assunzione nelle aziende italiane e non solo.

La tecnologia di ai ranking per un recruiting senza distorsioni

Il cuore della soluzione proposta da nCore è una tecnologia di AI Ranking che permette di portare avanti un processo di selezione “blind”, cioè senza informazioni che possano generare pregiudizi involontari. I curricula passano attraverso un filtro digitale che cancella i dati personali che potrebbero inficiare il giudizio come il genere, l’età, l’etnia, disabilità o neurodiversità. Così si valuta esclusivamente il profilo professionale, la formazione e le competenze specifiche dei candidati.

Analisi approfondita dei profili

Il sistema di nCore non si limita a un semplice confronto di parole chiave, come avviene negli algoritmi più tradizionali. Esamina in modo dettagliato la coerenza del profilo in relazione al ruolo richiesto. Tiene conto della durata degli impieghi simili, il settore di provenienza, le qualifiche formali e le competenze tecniche effettivamente utilizzate. In più, la piattaforma esplora anche i database delle aziende per individuare candidati già conosciuti che possono essere adatti ad altre posizioni, aumentando la qualità delle scelte.

Questa modalità aiuta a bypassare i meccanismi automatici che spesso penalizzano talenti fuori dai percorsi convenzionali. In questo modo, il recruiting diventa più attento al merito reale e meno soggetto a pregiudizi inconsci.

Il valore del merito nella selezione e la visione di ncore

Il fondatore di nCore, Enrico Ariotti, sottolinea l’importanza di un approccio che favorisca equità e merito. “La tecnologia deve supportare il lavoro degli operatori nelle risorse umane, senza sostituirli.” Il sistema serve a facilitare la scelta, portando velocità e trasparenza nel processo di selezione. Questo aiuta le aziende a scoprire talenti che spesso restano nascosti proprio per via di criteri tradizionali rigidi o pregiudizi non evidenti.

Secondo Ariotti, “una grande azienda parte sempre dalle persone giuste e quelle si trovano quando si elimina ogni forma di distorsione nel confronto tra candidati.” La sinergia tra tecnologia e giudizio umano diventa così elemento chiave per una selezione migliore.

Un mercato del lavoro più inclusivo

Questa direzione apre la strada a un mercato del lavoro più inclusivo e diversificato. Abbatte barriere spesso inconsapevoli e permette di valorizzare competenze e potenzialità, riflettendo una realtà che muta e richiede approcci sempre più aperti e meritocratici nelle assunzioni.

Impatto e benefici concreti per le aziende e i candidati

L’introduzione di sistemi come quello di nCore può cambiare radicalmente le pratiche di recruiting nelle imprese italiane. L’eliminazione delle informazioni anagrafiche o di identità personali riduce il rischio che convinzioni inconsce impattino sulle decisioni di assunzione. Si realizza così un ambiente di selezione più giusto per tutte le categorie sociali e per chiunque abbia competenze da offrire.

Dal lato aziendale, la tecnologia consente di accedere a un panorama di candidati più ampio e, soprattutto, più qualificato rispetto a quanto avviene con metodi tradizionali. Il sistema recupera talenti già presenti in archivio, mettendoli in evidenza in relazione a nuovi posti vacanti, snellendo il lavoro degli uffici risorse umane. Tutto ciò favorisce il risparmio di tempo e risorse, doti sempre ambite in ogni processo di selezione.

Vantaggi per i candidati

Per i candidati, un sistema trasparente elimina il timore di essere giudicati per motivi non legati al proprio valore professionale. Questo può incoraggiare la partecipazione a più selezioni, ampliare le possibilità di essere considerati validi e promuovere un clima di fiducia tra lavoratori e aziende. La speranza è che così si possa allargare la base di tutela delle opportunità in fase di inserimento nel mercato del lavoro.

L’esperienza messa a punto da nCore mostra come la tecnologia sia ormai matura per intervenire in temi sociali delicati, superando preconcetti radicati e contribuendo a rendere il mercato del lavoro più inclusivo e basato sulle reali capacità.

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