Un automobilista racconta di aver scoperto troppo tardi un autovelox nascosto in un punto poco visibile lungo la strada. La postazione era posizionata dietro una curva, in cima a un lampione e nascosta da una siepe alta circa tre metri. Secondo la sua testimonianza, tra il 2022 e il 2023 ha ricevuto diverse multe di lieve entità per aver superato di poco il limite di 70 km/h posto in quel tratto.
Dettagli sulle multe ricevute e implicazioni per chi guida
Le multe ricevute dall’automobilista tra il 2022 e il 2023 riguardavano infrazioni di poco conto, spesso per un superamento del limite di velocità fissato a 70 km/h di qualche chilometro all’ora. Questi piccoli sforamenti sono comuni in molte strade urbane e extraurbane, dove i limiti sono spesso bassi per motivi di sicurezza, ma in presenza di segnaletica poco chiara possono risultare difficili da rispettare.
Ricevere multe in queste condizioni implica un aggravio economico e burocratico. Per chi guida, è fondamentale avere la possibilità di valutare tempestivamente la presenza di un autovelox e rallentare. Da questa situazione emergono dubbi sulla correttezza di alcuni posizionamenti, che possono sembrare troppo “nascosti” per chi era alla guida. La contestazione formale in questi casi sarebbe complicata e richiederebbe prove visive chiare della mancata visibilità della postazione.
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La situazione descritta da questo automobilista non è un caso isolato. In molte città si registrano proteste simili, che riguardano proprio la segnalazione e la collocazione degli autovelox. A volte le amministrazioni giustificano queste scelte per aumentare la sicurezza stradale, ma i cittadini chiedono sempre più spesso trasparenza e rispetto delle norme sulla segnaletica. Inviti a posizionare dispositivi in punti visibili non sono casuali e giocano un ruolo centrale nel dialogo tra utenti della strada e pubbliche amministrazioni.
Normativa e regolamenti sugli autovelox: cosa dice la legge
La legge italiana prevede che gli autovelox vengano segnalati con adeguati cartelli posti in anticipo rispetto al punto di rilevamento. Questa norma nasce per far sì che gli automobilisti possano conoscere l’avvenuta presenza di un controllo e darsi la possibilità di regolare la velocità entro i limiti previsti. In assenza di segnalazione, le multe potrebbero essere annullate in sede di ricorso.
È inoltre necessario che la postazione non sia mimetizzata in modo da impedire il tempestivo riconoscimento. Le difficoltà nel vedere un autovelox nascondendolo dietro una siepe alta o collocandolo in angoli poco visibili non si conciliano con le disposizioni che regolano la trasparenza dei controlli. La giurisprudenza ha più volte sottolineato che i controlli devono rispettare le condizioni di pubblicità per garantire equità.
Va ricordato che i controlli della velocità sono strumenti fondamentali per la sicurezza sulle strade, ma devono essere gestiti con criteri che tutelano i diritti dei conducenti. La bilancia tra prevenzione degli incidenti e trasparenza nell’uso degli autovelox resta al centro di molte discussioni, soprattutto quando emergono casi come questo.
La posizione dell’autovelox e le difficoltà per gli automobilisti
L’autovelox si trovava in una posizione poco evidente, collocato in cima a un lampione che si ergeva appena dietro una curva. Una siepe alta tre metri lo nascondeva efficacemente, rendendo difficile per chi guidava notarlo con sufficiente anticipo. L’automobilista ha raccontato di essersi accorto del dispositivo solo troppo tardi, quando ormai era stato già multato. La scelta del luogo dove installare strumenti di controllo della velocità è fondamentale per garantire trasparenza e permettere agli automobilisti di adeguarsi ai limiti imposti.
Tutto questo ha generato una situazione controversa. Le multe infatti sono arrivate spesso per superamenti del limite di velocità marginali, eppure la segnalazione dell’autovelox non era affatto chiara. In strade con curve e visibilità ridotta, è essenziale che gli avvisi siano ben posizionati. In caso contrario si rischia di sanzionare automobilisti che, a ragione, potrebbero dire di non aver avuto modo di rallentare in tempo. Il caso solleva quindi il tema della trasparenza e correttezza nell’installazione di questi apparecchi.
Le reazioni e le possibili azioni dell’automobilista
Di fronte a questa situazione, l’automobilista ha scelto di rendere pubblica la sua esperienza per mettere in luce quello che ritiene un problema di visibilità e trasparenza. Raccontare di aver scoperto troppo tardi l’autovelox e di aver ricevuto multe ripetute senza un’adeguata segnalazione può spingere altri a verificare simili posizionamenti nella propria zona.
Chi si trova in situazioni analoghe può valutare di ricorrere a strumenti di verifica della legittimità delle multe, chiedendo per esempio la documentazione fotografica che certifichi la collocazione e la segnalazione dell’autovelox. L’intervento di associazioni di consumatori e gruppi di automobilisti spesso aiuta a fare chiarezza e ottenere risposte dalle autorità competenti.
In caso di contestazione, è fondamentale agire rapidamente e presentare tutte le prove a supporto della propria versione. La questione apre inoltre un dialogo pubblico sulle modalità di utilizzo degli autovelox e sui criteri adottati dagli enti locali nella gestione della sicurezza stradale. Qui, il confronto tra cittadini e amministratori può portare a scelte più trasparenti e rispettose dei diritti alla guida.