Mostra fotografica e artistica sul mare: storia e libertà tra Enea e lo sbarco americano

Mostra fotografica e artistica sul mare: storia e libertà tra Enea e lo sbarco americano

A Roma, il 19 ottobre 2024, si inaugura una mostra che esplora il legame tra arte e storia del mare, con opere di Valter Sambucini e Placido Scandurra ispirate alla spiaggia di Anzio.
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Mostra fotografica e artistica sul mare: storia e libertà tra Enea e lo sbarco americano - (Credit: abitarearoma.it)

Un evento culturale di grande rilevanza si svolgerà a Roma, portando alla luce il legame profondo tra l’arte e la storia del mare attraverso una mostra che celebra un importante patrimonio storico. Il prossimo 19 ottobre 2024, presso l’EMI SOCIAL LAB nel quartiere Tuscolano, due artisti di spicco, Valter Sambucini e Placido Scandurra, presenteranno le loro opere ispirate alla storica spiaggia di Anzio. Questo luogo non è solo un semplice tratto di costa, ma è intriso di significati storici, dall’arrivo leggendario di Enea fino allo sbarco dell’esercito americano avvenuto il 22 gennaio 1944.

Dettagli dell’evento e inaugurazione

L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 19 ottobre 2024, dalle ore 18.00 alle 21.00, e sarà animata da un intervento musicale originale del dr Keylord, musicista noto per le sue performance con tastiere elettroniche. La sede dell’evento è facilmente raggiungibile tramite la metro Giulio Agricola, e vi è anche la possibilità di parcheggio in piazza di Cinecittà. L’esposizione è organizzata sotto la direzione di Carla Guidi e si inserisce nel programma dell’Associazione EMI SOCIAL LAB. La mostra rimarrà aperta fino al 26 ottobre 2024 e offre occasioni di approfondimento con eventi di presentazione e dialogo con gli artisti.

Mercoledì 23 ottobre, alle 18.00, si svolgerà un’intervista agli artisti condotta da Carolina Farina. Durante questa sessione, verrà anche presentato il libro “Lo sguardo della Sibilla”, dedicato a Placido Scandurra. Il libro, scritto da Carla Guidi e pubblicato da Robin Editore, rappresenta un’opportunità per scoprire la storia e l’arte di Scandurra da una nuova prospettiva. Inoltre, sabato 26 ottobre, sempre alle 18.00, Massimo De Simoni presenterà il libro “Un ragazzo chiamato Anzio” di Carla Guidi, che narra la storia di Alfredo Rinaldi, un artista che ha vissuto un’epoca storicamente cruciale.

Le opere di Valter Sambucini: rievocazione storica e memoria

Valter Sambucini è un fotografo che ha dedicato il suo lavoro a documentare le rievocazioni storiche legate allo sbarco americano ad Anzio. Le sue fotografie catturano l’essenza di un evento epocale, immortalando i momenti in cui le persone, in costume d’epoca e con armamenti autentici restaurati dal Museo dello Sbarco di Anzio, rievocano il passato. Le immagini trasmettono una sensazione di nostalgia e di collegamento con la storia, poiché i soggetti sembrano non solo rivivere un momento cruciale, ma evocare la memoria collettiva di un’intera nazione.

Le opere di Sambucini si caratterizzano per la loro profondità emotiva e per la capacità di restituire atmosfere uniche. Le sue fotografie ritraggono anche il litorale e le sue riflessioni, trasformando l’acqua in uno specchio che riflette la storia e la libertà. Le scene catturate, dai paesaggi post-piovosi alle figure solitarie sulla spiaggia, parlano di un’interazione tra il tempo, il luogo e la memoria. Queste opere sono un invito a riflettere non solo sulla guerra e le sue conseguenze, ma anche sulla bellezza e la libertà che il mare rappresenta. Maggiori dettagli sulle sue opere possono essere trovati sul suo sito ufficiale.

Placido Scandurra: un’interpretazione artistica del quotidiano

Placido Scandurra porterà in mostra acquarelli e incisioni risalenti al 1986 e precedenti, opere in cui esplora il tema dei bagnanti, rappresentando una visione intima dell’umanità che frequenta il mare. Le sue opere sono un mix di materiali e soggetti che riflettono la fragilità e la complessità delle vite quotidiane al mare. In particolare, le serie “Spiaggia libera” e “Pastorali” raccontano la storia di antieroi e figure mitologiche, creando un contrasto tra il sacro e il profano.

Le immagini di Scandurra offrono uno sguardo critico sulle classi sociali e sull’esperienza umana. I suoi lavori mostrano individui comuni immersi in gesti quotidiani, spesso accompagnati da un gruppo di cani, che simboleggiano un’umanità selvatica e vulnerabile. Queste opere non solo catturano la bellezza del mare e dell’estate, ma pongono domande profonde sulla condizione umana e le sue dinamiche sociali. La mostra presenta anche il libro “Un ragazzo chiamato Anzio”, che offre un resoconto biografico di Alfredo Rinaldi, un artista che ha attraversato momenti di grande tumulto e cambiamento storico. Scandurra ci invita a riflettere su esperienze condivise che uniscono, al di là delle barriere sociali e temporali. Maggiori informazioni sulle sue opere sono disponibili sul suo sito web.

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