La procura di Arezzo ha avviato un’indagine sulla morte di un uomo di 65 anni trovato senza vita nella sua abitazione a Camucia di Cortona il 12 maggio 2025. L’uomo era stato dimesso solo il giorno prima dal pronto soccorso dell’ospedale Santa Margherita della Fratta dopo aver denunciato forte mal di testa e dolori cervicali. Le autorità hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo in ambito sanitario e stanno procedendo con accertamenti approfonditi.
I fatti: il ricovero e la dimissione dall’ospedale santa margherita della fratta
Il 11 maggio 2025 un uomo di 65 anni si è recato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Margherita della Fratta, struttura situata in Valdichiana, dopo aver avvertito un mal di testa intenso accompagnato da dolori nella zona cervicale. La sintomatologia ha indotto il paziente a richiedere un controllo medico urgente per escludere condizioni gravi. Durante la visita, i sanitari hanno effettuato le valutazioni necessarie, escludendo eventuali problematiche che potessero giustificare un ricovero. Il paziente è stato quindi dimesso con prescrizione di farmaci analgesici da assumere a domicilio. Al momento della dimissione, non erano emerse criticità tali da richiedere ulteriori accertamenti o trattamenti ospedalieri, secondo quanto riferito dalla struttura sanitaria.
La scoperta del decesso e l’avvio delle indagini
La mattina del 12 maggio 2025, l’uomo è stato trovato morto nella sua abitazione a Camucia, frazione di Cortona nel territorio di Arezzo. Il ritrovamento ha sollevato immediatamente dubbi sulle circostanze del decesso, considerando il ricovero e la dimissione avvenuti solo alcune ore prima. Di conseguenza, il pubblico ministero Julia Maggiore ha aperto un fascicolo per omicidio colposo in ambito sanitario e incaricato i carabinieri di procedere con le indagini. È stato disposto l’esame autoptico per determinare con precisione le cause del decesso e valutare eventuali responsabilità. Sono stati inoltre sequestrati tutti i documenti clinici relativi al passaggio del paziente presso l’ospedale, compresi referti, prescrizioni e cartelle sanitarie.
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I passi successivi: esame autoptico e analisi documentazione clinica
L’esame autoptico rappresenta uno degli strumenti principali per accertare la causa della morte e chiarire eventuali errori o omissioni mediche. Il medico legale dovrà verificare se i dolori avvertiti dal paziente fossero sintomo di una patologia non riconosciuta o se siano emersi fattori che non erano stati evidenziati durante il ricovero ospedaliero. Parallelamente, gli investigatori analizzeranno i dati contenuti nella documentazione sanitaria. Questi documenti consentono di ricostruire la catena degli eventi e capire se le procedure adottate dagli operatori sanitari siano state corrette e tempestive. L’indagine mira anche a stabilire se vi siano responsabilità nella gestione del caso a partire dal pronto soccorso, inclusa la valutazione clinica e la decisione di dimettere il paziente.
Contesto e implicazioni dell’inchiesta
Questa vicenda si inserisce in un contesto più ampio in cui i decessi correlati a presunti errori medici portano spesso all’apertura di inchieste volte a tutelare il diritto alla salute dei cittadini. La procedura di accertamento punta a comprendere se siano stati rispettati i protocolli sanitari e se le condizioni dell’uomo avrebbero richiesto un intervento diverso. Eventuali responsabilità potrebbero avere risvolti sia legali che amministrativi per la struttura ospedaliera e per gli operatori coinvolti. Nel frattempo, la famiglia della vittima attende i risultati delle indagini per avere risposte precise sulla dinamica della tragedia che ha colpito un uomo ancora attivo e in cerca di aiuto sanitario pochi giorni prima della morte.