Un incidente mortale si è verificato nel pomeriggio di ieri sull’Appennino ligure, tra Masone e Mele, nell’entroterra della città metropolitana di Genova. Giuseppe Sassano, motociclista di 26 anni, ha perso la vita dopo aver perso il controllo della sua moto su un tratto di strada particolarmente insidioso. Le autorità locali stanno ancora chiarendo le cause dell’incidente, mentre i soccorsi si sono attivati tempestivamente sul luogo.
Prime ipotesi sulle cause dell’incidente e indagini in corso
Le forze dell’ordine, coordinate dal comando dei carabinieri di Arenzano, hanno avviato una ricostruzione dell’accaduto. La pista più probabile al momento è che il 26enne abbia perso il controllo della moto a causa del pietrisco sparso sul manto stradale. Questa presenza di detriti può facilmente compromettere l’aderenza delle gomme e provocare cadute improvvise.
Un’altra possibile causa al vaglio degli inquirenti è un malore improvviso che potrebbe aver colpito il conducente. Nessun altro veicolo risulta coinvolto nell’incidente, dettaglio confermato dai primi rilievi e dai testimoni che erano sull’asfalto al momento dell’incidente. Il pubblico ministero Marco Zocco ha in mano le prime informazioni e deve ancora decidere se disporre l’autopsia per accertare le cause esatte del decesso.
Dinamica dell’incidente e primo intervento dei soccorsi
L’incidente si è verificato su una strada di montagna molto frequentata dagli amanti delle due ruote e dagli automobilisti locali. Giuseppe Sassano viaggiava sul valico appenninico che collega Masone a Mele quando, per motivi ancora non del tutto chiariti, ha perso il controllo del mezzo. Alcuni automobilisti che transitavano poco dopo hanno notato il giovane disteso sull’asfalto, vicino alla moto ancora accesa, e hanno subito allertato i servizi di emergenza.
Sul posto sono arrivate tempestivamente le ambulanze e il personale medico dell’automedica del 118. Nonostante l’immediato intervento, i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Sassano. Le condizioni della strada, particolarmente scivolosa in alcuni punti, hanno complicato l’intervento e aumentato i rischi.
Contesto territoriale e sicurezza stradale nell’entroterra genovese
La zona del valico appenninico tra Masone e Mele è nota per le sue curve strette e il fondo stradale a tratti irregolare. Queste caratteristiche hanno spesso generato pericoli, soprattutto nei mesi in cui elementi come pietrisco o foglie bagnate si accumulano sulle carreggiate. Incidenti simili sono stati segnalati più volte in passato, soprattutto con moto e veicoli a due ruote che, per la conformazione della strada, rischiano più degli altri.
Le autorità locali e la polizia giudiziaria conducono da tempo monitoraggi mirati a migliorare la sicurezza in queste aree, ma il tratto resta delicato. L’incidente che è costato la vita a Giuseppe Sassano riporta l’attenzione sui rischi che i motociclisti si trovano ad affrontare su percorsi montani stretti e poco protetti. Infatti, la presenza di pietrisco sull’asfalto rappresenta un elemento di pericolo reale, soprattutto durante le stagioni in cui la manutenzione può risultare meno frequente.
Gli automobilisti e motociclisti sono invitati in queste zone a una prudenza massima, così come gli enti preposti al controllo e alla manutenzione vengono sollecitati a una sorveglianza più stringente sui punti critici. Questo episodio segna un ulteriore monito sulla necessità di interventi mirati per prevenire tragedie simili in futuro.