Loredana Trinchieri, 64 anni di Rivoli, attiva assistente sociale e figura nota per il suo impegno civico, è morta in seguito a una caduta sul sentiero che conduce al Pizzo Berro, nei Monti Sibillini. L’incidente, avvenuto il 25 agosto 2025, ha scosso la sua comunità e ripropone l’attenzione sulle difficoltà di alcune zone montane e sul valore dell’attività civile di chi come lei ha dedicato la vita agli altri.
L’incidente durante l’escursione: come è avvenuta la caduta sul pizzo berro
Quel pomeriggio in cui la tragedia ha colpito Loredana Trinchieri era iniziato come una normale uscita all’aria aperta sui Monti Sibillini, una catena di montagne dell’Appennino centrale conosciute per i paesaggi suggestivi ma anche per i percorsi complessi e a volte pericolosi. Il sentiero verso il Pizzo Berro, montagna impegnativa, presenta tratti esposti dove il rischio di caduta è concreto.
Intorno alle 15 di lunedì 25 agosto, Loredana era in cammino con il marito e due compagni di escursione quando ha perso l’equilibrio su un tratto delicato del percorso. Un passo falso o un appoggio instabile hanno causato la sua caduta nel vuoto per circa cinquanta metri lungo il versante montano. Il marito, che è medico, ha assistito impotente alla tragedia. L’urlo di dolore ha rotto il silenzio della montagna, mentre i presenti hanno tentato immediatamente di soccorrerla.
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I vigili del fuoco, dopo l’allarme, sono intervenuti con l’elicottero “Drago”, una risorsa fondamentale nelle operazioni di emergenza in zone impervie come i Sibillini. Purtroppo, nonostante la rapidità del recupero, il corpo di Loredana è stato trovato senza vita. L’evento ha messo in luce anche la difficoltà e i limiti degli interventi di soccorso in alta montagna, dove ogni errore può essere fatale.
Loredana trinchieri: una vita dedicata al sociale, al volontariato e alla politica di rivoli
Loredana Trinchieri aveva costruito nella sua città, Rivoli, una presenza solida e riconosciuta. Per decenni ha lavorato come assistente sociale mettendo attenzione ai bisogni delle persone più fragili. Il suo nome era legato a tante battaglie civiche e ambientali, a iniziative che hanno coinvolto associazioni come Assopace, Legambiente, “Firmato Donna” e il gruppo NoTav di Rivoli.
Nel 2019 Loredana ha portato il suo impegno politico candidandosi come sindaco con la lista civica “Rivoli Città Attiva”, appoggiata dal partito Rifondazione Comunista. La sua campagna elettorale non era solo simbolica, ma il tentativo di proporre alternative concrete di governo cittadino. Affrontava temi come la trasparenza amministrativa, la tutela ambientale e il miglioramento dei servizi sociali. Era presente nelle strade, parlava con i cittadini, ascoltava le esigenze di chi chiede cambiamenti reali senza rinunciare al dialogo e alla condivisione.
Il risultato elettorale non ha ripagato la sua dedizione, con poco più del 2% dei voti, ma la riconoscenza della comunità si è manifestata in numerose testimonianze di stima. La sua azione era così radicata nelle realtà civiche che nessuno ha mai dubitato della sincerità del suo lavoro.
Impegno ambientale e sociale: le battaglie di una donna attenta a qualità della vita e inclusione
Tra i terreni più importanti dove Loredana si è spesa con determinazione ci sono le lotte per la difesa del suolo, contro il consumo del territorio e per la mobilità sostenibile. Era una convinta sostenitrice di un modello di città che rispettasse l’ambiente e rendesse più facile e vivibile la quotidianità di tutti.
Non vedeva questi temi come astratti ma come aspetti legati alla salute delle persone, al benessere dei bambini e alla qualità dell’aria che respirano. Le sue parole ricordano che la politica vera passa da questi dettagli concreti, capaci di cambiare la vita di ciascuno senza inutili ideologie.
Loredana portava avanti proposte precise, senza limitarsi a critiche: cercava soluzioni per sostenere le famiglie in difficoltà e voleva una gestione più partecipata delle politiche ambientali. La sua idea di politica era costruita sulla trasparenza e sulla partecipazione diretta, con una attitudine d’ascolto fuori dal comune rispetto alle prassi correnti.
La Comunità Di Rivoli e le associazioni dopo la scomparsa di una figura di riferimento
La morte di Loredana ha avuto un forte impatto sulla città di Rivoli e sulle realtà associative con cui collaborava da anni. Le parole nate dal dolore tra parenti, amici e conoscenti raccontano di una persona dotata di una determinazione pacata, capace di farsi ascoltare senza urlare, ma dando forza alle idee con la coerenza del proprio esempio.
I gruppi civici e le associazioni di cui era parte si trovano ora a dover continuare un percorso senza una voce che ha lasciato un vuoto difficile da colmare. La sua presenza costante, il suo lavoro in silenzio ma concreto, la sua capacità di entrare nel merito senza scadere nel protagonismo è la cifra di un impegno raro.
Il marito encara il dolore per una giornata che avrebbe dovuto essere di serenità e condivisione, ma che invece ha segnato per sempre la sua vita. In questa triste realtà si aggiunge anche la consapevolezza di una comunità che ha perso una donna che ha fatto la differenza con piccoli e grandi gesti, nella quotidianità di soccorso e tutela civile.
Sicurezza sui sentieri dei Monti Sibillini: l’incidente tragico riapre il dibattito
L’episodio di Loredana richiama l’attenzione sulle condizioni dei sentieri nei Monti Sibillini, frequentati ogni anno da numerosi escursionisti attratti dalle loro vette e dalla natura selvaggia. Alcune aree come il percorso verso il Pizzo Berro risultano particolarmente esposte e hanno richiesto interventi di manutenzione e campagne di informazione. Nonostante questo, i rischi restano elevati, soprattutto in presenza di condizioni di appoggio precario o tratti esposti e scivolosi.
I soccorsi mediante elicottero, come quello del “Drago”, rappresentano un asset importante nelle operazioni di salvataggio ma hanno limiti evidenti nelle situazioni di cadute da altezze importanti. L’incidente di fine agosto conferma la necessità di mantenere alti gli standard di sicurezza, di migliorare la segnaletica e di diffondere la cultura della prudenza soprattutto in montagna. Ogni anno i Sibillini attirano appassionati e turisti che devono essere consapevoli delle difficoltà e dei pericoli potenziali.
Il caso della Trinchieri offre un esempio drammatico ma chiaro dell’importanza di affrontare la montagna con rispetto e preparazione. La tragedia non si dimentica e chiede interventi concreti per ridurre simili eventi, nel nome di chi ama la natura e lotta affinché il contatto con l’ambiente resti un’esperienza positiva e sicura.
La storia di Loredana Trinchieri, la sua attività e la sua improvvisa scomparsa nel cuore dei Sibillini si imprimono nel ricordo di chi l’ha conosciuta e in quello delle comunità che ha servito. Le montagne hanno restituito il loro lato più severo quel giorno d’agosto, lasciando dietro di sé un segno profondo di ciò che significa vivere con impegno e sentirsi parte di un territorio e di una società.