A meno di dieci giorni dall’alluvione che ha devastato Valencia, in Spagna, e con l’approssimarsi della COP29 sul clima che si svolgerà a Baku, Legambiente ha lanciato un’iniziativa in Italia chiamata “Urlo per il clima“. In diverse città , inclusa Napoli, gruppi di attivisti hanno organizzato eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati alla crisi climatica.
L’Urlo per il clima in piazza Dante
Oggi, in piazza Dante a Napoli, si è tenuto un flash mob che ha visto la partecipazione di attivisti di Legambiente e molti giovani incuriositi. L’evento ha messo in risalto la necessità di una mobilitazione collettiva per affrontare l’emergenza climatica. Prima dell’Urlo, i partecipanti hanno giocato a “Climate Memory“, un’attività interattiva progettata per educare i cittadini sui danni causati dalla crisi ambientale, invitandoli a partecipare alla petizione “Stop fossili, start rinnovabili“.
Questo gioco, simile a un memory classico, ha avuto lo scopo di far riflettere le persone sull’importanza della transizione verso fonti di energia rinnovabile, evidenziando le conseguenze dell’uso di combustibili fossili. Gli attivisti hanno sfruttato questa occasione per coinvolgere il pubblico e richiamare un’attenzione maggiore su una questione così cruciale e urgente.
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Un appello ai leader mondiali
La mobilitazione di Legambiente non si limita alle piazze italiane; è un appello diretto ai leader mondiali che si riuniranno a Baku dall’11 al 22 novembre per la COP29. Gli attivisti chiedono decisioni incisive e concretizzate nella lotta contro i cambiamenti climatici, tenendo conto degli insuccessi passati, come il fallimento della COP16 sulla biodiversità . Questo evento aveva messo in luce l’incapacità della comunità internazionale di trovare un accordo sul finanziamento della protezione della natura nei paesi più vulnerabili.
Con l’intento di portare a galla queste problematiche, Legambiente sottolinea l’urgenza di interventi decisivi per affrontare il cambiamento climatico, trasmettendo un messaggio chiaro a chi detiene il potere. Durante il flash mob, i partecipanti hanno ribadito la necessità di una responsabilità collettiva nell’affrontare l’emergenza climatica, esprimendo il desiderio che i temi trattati in tali conferenze globali si traducano in azioni tangibili.
Dati allarmanti in Campania
Secondo le recenti dichiarazioni degli attivisti, la situazione in Campania è particolarmente preoccupante. Tra il 2015 e il 2024, la regione ha registrato 107 eventi meteorologici estremi. Tra questi, spiccano 45 allagamenti dovuti a piogge intense e 35 incidenti causati da trombe d’aria e raffiche di vento. Gli effetti devastanti del cambiamento climatico colpiscono molti comuni, con Napoli in cima alla lista, seguita da Torre Annunziata e Salerno.
Con un totale di 21 vittime, la campagna ha come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulla necessità di politiche locali, nazionali ed europee che pongano al centro dell’attenzione l’adattamento e la mitigazione della crisi climatica. Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento immediato e concreto. L’obiettivo è quello di costruire un futuro dove le azioni siano guidate dalla responsabilità e dall’impegno verso una maggiore sostenibilità .
Questa mobilitazione sottolinea quanto sia necessario unire le forze e agire adesso, per fronteggiare i cambiamenti climatici che colpiscono ogni parte del mondo.