Le tappe della missione salute del Pnrr, concordate a livello europeo, hanno finora visto un rispetto di scadenze e progressi nei progetti finanziati. Eppure il completamento delle fasi più complesse si presenta come una sfida importante, soprattutto per la durata tradizionalmente lunga degli appalti pubblici in Italia. A godere di attenzione particolare sono le risorse destinate al Mezzogiorno e le problematiche legate alla carenza di personale sanitario.
Stato di avanzamento della missione salute secondo l’ufficio parlamentare di bilancio
L’ufficio parlamentare di bilancio ha fornito un focus dettagliato sull’andamento della missione 6 “Salute” del Pnrr. Dall’analisi emerge che circa l’81,7% dei progetti finanziati è in fase esecutiva o conclusiva, segno che la maggior parte dei lavori sono in corso avanzato oppure vicini al termine. Rimane però una parte di interventi ancora da avviare, che peseranno sulle prossime scadenze.
Investimenti e risorse spese
La spesa finora sostenuta ammonta a circa 2,8 miliardi, un importo leggermente inferiore rispetto ai 3,1 miliardi previsti nel cronoprogramma. Nonostante ciò, il totale delle risorse assegnate alla missione ammonta a 15,6 miliardi, segnalando una distanza significativa tra ciò che è stato impiegato finora e quanto resta da utilizzare.
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L’Upb indica come le prossime tappe richiederanno performance migliori rispetto ai tempi tradizionali delle opere pubbliche in Italia, dove spesso si registra una lunga durata dei lavori. Nel panorama attuale, questa situazione rende la sfida ancora più complessa.
Ritardi e ostacoli soprattutto nel mezzogiorno: criticità sul potenziamento del sistema sanitario
Il principale nodo emerso riguarda i ritardi nella realizzazione dei progetti, con una particolare criticità per quelli di natura edilizia. Nel Mezzogiorno, infatti, molte opere stentano a partire o a progredire, producendo un divario rispetto al resto del paese. A ciò si aggiunge la grave carenza di personale sanitario, un problema che rischia di minare il potenziamento e la riorganizzazione del sistema sanitario nazionale .
Questa situazione potrebbe compromettere la capacità del Ssn di assicurare un’offerta di assistenza uniforme su tutto il territorio. L’efficacia degli interventi previsti dal Pnrr dipende, infatti, non solo dalla realizzazione materiale degli investimenti ma anche dalla disponibilità di professionisti in grado di garantire i servizi.
Le difficoltà nel Mezzogiorno rappresentano quindi un elemento centrale per la tenuta dell’intero progetto di rafforzamento sanitario a livello nazionale. Oltre agli effetti sulle infrastrutture, la questione del personale si lega a esigenze organizzative e di gestione più ampie.
Discrepanze tra programmazione e attuazione mettono a rischio il riequilibrio territoriale
Un’altra criticità segnalata dall’Upb riguarda l’allineamento tra la programmazione delle risorse e l’esecuzione concreta dei progetti. Il Pnrr impone un vincolo chiaro sulla destinazione di buona parte dei fondi al Mezzogiorno, con l’obiettivo di riequilibrare le infrastrutture sanitarie. Tuttavia, in corso d’opera sono stati rivisti al ribasso i target previsti per gli interventi edilizi, senza definire nuovi obiettivi regionali coerenti con questa riduzione.
Incertezza sul riequilibrio tra nord e sud
Questa congiuntura lascia aperta una forte incertezza sul raggiungimento dell’effettivo riequilibrio infrastrutturale tra settentrione e regioni meridionali. Anche se i principali traguardi europei fossero rispettati, l’effetto previsto dalla destinazione dei fondi al Sud potrebbe non concretizzarsi pienamente.
Il monitoraggio dell’Upb mette quindi in luce l’esigenza di maggiore coordinamento e controllo per evitare che questa dissonanza tra strategia e realizzazione si ripercuota negativamente sull’efficacia complessiva della missione salute.
Gli investimenti previsti dal Pnrr, concentrati su strutture sanitarie e personale, dovranno superare questi limiti per portare benefici tangibili sul miglioramento dell’assistenza sanitaria in tutto il paese.