Minuto di silenzio e tensione a Graz dopo la strage nella scuola secondaria

Minuto di silenzio e tensione a Graz dopo la strage nella scuola secondaria

Austria osserva tre giorni di lutto dopo la sparatoria mortale alla scuola Dreierschützengasse di Graz; 10 vittime, 12 feriti stabili e indagini in corso sul 21enne autore dell’attacco.
Minuto Di Silenzio E Tensione Minuto Di Silenzio E Tensione
Una sparatoria in una scuola di Graz ha causato 10 morti e 12 feriti; l'Austria ha osservato un minuto di silenzio e tre giorni di lutto nazionale. Le indagini proseguono per chiarire le motivazioni del 21enne autore dell'attacco. - Gaeta.it

La mattina dopo la sparatoria mortale in una scuola di Graz, l’intera Austria si è fermata alle 10 per commemorare le vittime. Dieci persone sono state uccise, mentre altre dodici sono state ferite, tutte in condizioni stabili. Nel frattempo, le autorità cercano ancora di ricostruire i motivi dell’attacco e valutano i dettagli dell’indagine in corso. Scopriamo le ultime novità e i dettagli sulle reazioni pubbliche e istituzionali a questo drammatico episodio.

Il minuto di silenzio che ha fermato l’austria

Alle 10 di questa mattina, in tutta l’Austria si è osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della sparatoria avvenuta ieri nella scuola secondaria Dreierschützengasse di Graz. L’emittente pubblica Orf ha sospeso le trasmissioni televisive e radiofoniche, lasciando spazio al silenzio interrotto solo dal suono delle campane. Anche la Wiener Linien, che gestisce il trasporto pubblico nella capitale austriaca, ha fermato circa 900 mezzi per sessanta secondi esatti. Lo stesso gesto di rispetto si è ripetuto all’inizio della riunione del Consiglio dei Ministri, convocata per affrontare l’emergenza. Nessuna decisione è stata presa nell’incontro e i comunicati stampa sono stati sospesi in attesa di ulteriori sviluppi. Il governo austriaco ha inoltre proclamato tre giorni di lutto nazionale per onorare le vittime del tragico evento.

Stato di salute dei feriti e interventi negli ospedali di graz

L’attacco ha lasciato dodici feriti, che secondo le ultime informazioni fornite dall’Associazione ospedaliera della Stiria , si trovano in condizioni stabili. Alcuni dei pazienti restano ricoverati in terapia intensiva, mentre altri sono stati trasferiti nei reparti ordinari dei diversi ospedali di Graz e dintorni. Per due di loro, si rendono necessari interventi chirurgici di controllo: uno presenta ferite al volto, l’altro una lesione al ginocchio. La KAGES ha spiegato che gli ospedali stanno procedendo con monitoraggi continui e cure specialistiche per favorire il recupero progressivo. Il supporto medico e l’assistenza psicologica sono stati messi subito in campo per aiutare i feriti e le loro famiglie a elaborare quanto accaduto.

Ritrovamento di una bomba artigianale e lettere nell’abitazione del 21enne

Durante le ricerche successive all’attacco, la polizia austriaca ha recuperato nel domicilio del giovane autore della sparatoria una lettera d’addio e una bomba artigianale difettosa, che non avrebbe potuto esplodere. L’ordigno è stato sequestrato durante una perquisizione effettuata poco dopo gli eventi, secondo quanto riportato dagli agenti via X, il social network ufficiale della polizia. Gli inquirenti stanno lavorando per capire se questa scoperta indichi una preparazione più ampia dell’attacco o se si tratti di un gesto isolato. Le indagini proseguono per svelare le ragioni che hanno spinto il 21enne a compiere questa strage. La polizia esplora l’eventuale collegamento con ambienti estremisti o segnali che potevano anticipare il gesto violento.

Chi era il 21enne autore della sparatoria alla dreierschützengasse

L’autore dell’attacco, un giovane di 21 anni originario di Graz, era un ex studente della stessa scuola dove si è consumata la tragedia. Secondo quanto dichiarato dal ministro degli Interni Gerhard Karner in conferenza stampa, il ragazzo non aveva completato gli studi e non era mai stato segnalato alle forze dell’ordine prima della sparatoria. La polizia ha confermato che il 21enne possedeva legalmente le armi utilizzate durante l’attacco, due pistole per cui deteneva regolare porto d’armi. Documenti e testimonianze raccolte in loco raccontano di un giovane che si percepiva come vittima di bullismo. Sarebbe stata questa l’origine della sua intenzione di vendetta, messa in atto con l’uso di una pistola e un fucile da caccia. Gli agenti hanno chiarito che ha agito da solo e non risultano complici. Le autorità approfondiscono il contesto della sua vita per individuare eventuali segnali o contatti che possano spiegare la scelta di un gesto così estremo.

Il paese segue con attenzione l’evolversi dell’inchiesta e i passi futuri che le istituzioni prenderanno dopo questa tragedia. Intanto resta alta la tensione a Graz, dove scuole e comunità cercano di tornare lentamente alla normalità.

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