Nel 2025 si registrano novità nei sostegni erogati dal ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, destinati alle razze bovine autoctone italiane. Tra queste, la podolica lucana entra ufficialmente tra le specie premiabili per i contributi rivolti agli allevatori che si occupano di bovini da carne. La decisione arriva su richiesta della Coldiretti della Basilicata e si inserisce in un quadro di interventi mirati a proteggere le realtà agricole locali.
Il sostegno del ministero alle razze bovine autoctone nel 2025
Il ministero ha stanziato complessivamente 14,5 milioni di euro per sostenere le razze bovine autoctone e il comparto della carne bovina durante il 2025. In particolare, un primo decreto ha destinato 10 milioni di euro a tutelare le razze di origine italiana, con l’obiettivo di contrastare il calo delle aziende agricole che allevano queste specie. Negli ultimi anni, infatti, molte aziende hanno abbandonato le razze autoctone preferendo quelle estere, viste come più produttive o in linea con le richieste attuali del mercato.
Contributi aggiuntivi per il bovino da carne
Un altro decreto, sempre firmato dal ministero, ha aggiunto ulteriori 4,5 milioni di euro a favore del settore bovino da carne in modo più ampio. Le domande per accedere a questi contributi si potevano presentare dal 29 maggio al 23 giugno 2025. Per chi voleva usufruire degli aiuti era necessario rivolgersi ai Centri di Assistenza Agricola , che avevano il compito di supportare gli allevatori nella compilazione e nell’invio delle richieste.
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La podolica lucana e la sua rilevanza economica in basilicata
La podolica rappresenta una razza di grande rilievo nella realtà agricola lucana. Secondo le informazioni diffuse dalla Coldiretti Basilicata, la podolica costituisce il 69% dei bovini da carne allevati in regione e copre circa il 50% della popolazione totale della razza in Italia. Questo dato sottolinea quanto la razza sia diffusa e strategica per l’economia locale.
Il riconoscimento ministeriale della podolica tra le razze premiabili sottolinea il valore degli allevatori che hanno mantenuto viva questa tradizione. Molti si sono impegnati nel preservare questa razza a rischio, malgrado le pressioni di mercato verso specie ritenute più produttive. Per i dirigenti della Coldiretti lucana, l’ingresso della podolica nelle misure di sostegno rappresenta una conferma del ruolo che la razza ha nel tessuto agricolo e sociale della Basilicata.
Il ruolo dei caa nelle procedure per i contributi
I Centri di Assistenza Agricola hanno svolto un ruolo chiave nella gestione delle domande di contributo ministeriale. Sono stati i punti di riferimento per gli allevatori, offrendo supporto tecnico e amministrativo per completare correttamente le pratiche. In mancanza di questo supporto, avrebbe potuto risultare più difficile presentare le richieste in tempo e secondo i criteri stabiliti.
I Caa, diffusi capillarmente sul territorio, sono stati fondamentali anche per fornire informazioni aggiornate sulle tempistiche, sulle modalità di accesso e sui documenti richiesti. Hanno fatto da tramite tra il ministero e gli allevatori, garantendo così un flusso efficiente nella gestione dei fondi. Il loro intervento ha permesso di ottimizzare le procedure e di assicurare che gli aiuti raggiungessero realmente chi ne aveva diritto.
Impatto delle misure sul comparto bovino locale
La decisione ministeriale di inserire la podolica tra le razze premiabili incide direttamente sul comparto della carne bovina in Basilicata. Questi fondi rappresentano un incentivo concreto fine a preservare una produzione storica e di carattere locale, rafforzando la sopravvivenza delle aziende che allevano questa razza. La riduzione delle aziende che mantengono le razze autoctone ha preoccupato gli esperti agonni e i territori coinvolti hanno spinto per interventi mirati.
Il sostegno finanziario può favorire il mantenimento degli allevamenti e incentivare pratiche di qualità legate alla carne di podolica. L’attenzione verso le razze autoctone non è soltanto un aspetto economico ma anche culturale e ambientale, dato il legame con il territorio e con le tecniche tradizionali di allevamento. Il comparto si presenta così con maggiori possibilità di consolidamento nel prossimo futuro, grazie a una forma di tutela che attendeva da tempo.
La copertura delle domande tra fine maggio e giugno ha permesso un accesso tempestivo alle risorse, lasciando poche zone d’ombra sul bando. La conferma del sostegno ministeriale si aggiunge così a una serie di azioni regionali volte a garantire la presenza della podolica e delle altre razze italiane autoctone, rispondendo alle attese degli allevatori e puntando a un più ampio sviluppo locale.