Minaccia di darsi fuoco alla questura di Napoli da parte di un cittadino egiziano in stato di agitazione

Minaccia di darsi fuoco alla questura di Napoli da parte di un cittadino egiziano in stato di agitazione

Un cittadino egiziano di 28 anni, in stato di alterazione, minaccia di darsi fuoco all’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli; polizia e 118 intervengono evitando il gesto estremo e disponendo il ricovero.
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Un cittadino egiziano in stato di agitazione ha minacciato di darsi fuoco all’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli; la polizia è intervenuta prontamente, evitando il gesto estremo, e l’uomo è stato ricoverato e sarà espulso dal territorio italiano. - Gaeta.it

Mercoledì scorso all’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli si è vissuto un momento di forte tensione. Un cittadino egiziano di 28 anni, in evidente stato di alterazione psicofisica, ha minacciato di darsi fuoco. Prima di essere fermato dagli agenti, ha cosparso se stesso e una volante della polizia con liquido infiammabile, creando una situazione pericolosa e delicata.

Il gesto estremo e la reazione della polizia

L’uomo è arrivato all’Ufficio Immigrazione già agitato. In un momento di crescente tensione ha estratto due bottiglie contenenti un liquido infiammabile, che ha versato sul suo corpo e sulla vettura di servizio parcheggiata davanti alla sede. Contemporaneamente teneva in mano un accendino, minacciando apertamente di darsi fuoco. Gli agenti della Questura, presenti sul posto, sono intervenuti rapidamente. Nonostante la situazione rischiosa e l’evidente pericolo per l’incolumità del giovane e dei presenti, sono riusciti a bloccarlo e calmarlo prima che potesse compiere il gesto.

Durante l’episodio, l’uomo ha anche rivolto insulti a esponenti politici noti. L’agitazione e le parole dure hanno reso più complesso il controllo della situazione, ma la polizia è riuscita a riportare ordine senza ricorrere a misure estreme. Il pronto intervento ha evitato rischi maggiori per tutti.

I dettagli dell’intervento medico e la perquisizione

Subito dopo aver bloccato il 28enne, gli agenti hanno svolto una perquisizione che ha confermato la presenza di due bottiglie con liquido infiammabile e un accendino. Preso atto della condizione psico-fisica precaria dell’uomo, sul posto è arrivata un’ambulanza del 118. Il personale sanitario ha trasportato il ragazzo all’Ospedale del Mare, dove è stato sottoposto a accertamenti e trattamenti urgenti. Il ricovero è stato adottato sia per valutare eventuali danni conseguenti al contatto con sostanze infiammabili, sia per stabilire il supporto psicologico necessario.

Gli operatori sanitari hanno potuto così intervenire tempestivamente ed evitare che l’episodio degenerasse in un incidente grave. L’intervento congiunto di polizia e soccorritori ha permesso una gestione rapida e sicura dell’emergenza.

La posizione legale e il decreto di espulsione

Dai controlli effettuati è emerso che l’uomo era presente sul territorio italiano in modo irregolare. Aveva già ricevuto un decreto di espulsione datato 10 giugno scorso, firmato dal prefetto di Napoli. Il documento disponeva l’allontanamento dal paese e il ritorno in Egitto. Inoltre, il Giudice di Pace ha confermato la validità del provvedimento, ordinando l’accompagnamento alla frontiera per il rimpatrio.

Questo elemento spiega in parte la tensione del 28enne e il disagio che lo ha portato a un gesto estremo. L’ordine di espulsione non era ancora stato eseguito, ma le autorità erano consapevoli della sua situazione. Ora, dopo quanto accaduto, l’accompagnamento alla frontiera potrebbe avvenire in tempi più brevi.

Coordinamento tra forze dell’ordine e servizi sanitari

La vicenda ha richiesto un coordinamento tra forze dell’ordine, servizi sociali e sanitari per rispondere in modo adeguato a una situazione che andava oltre la semplice gestione amministrativa. La tensione legata all’immigrazione irregolare resta un nodo complesso anche nelle città come Napoli, dove ogni episodio di questo tipo interpella le istituzioni competenti.

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