Nella notte tra il 25 e 26 giugno 2025 un incendio ha distrutto la tenda paravento di un bar in via Buonconsiglio, a sant’antonio abate, nei pressi di Castellammare di Stabia. I carabinieri della stazione locale sono intervenuti sul posto dopo la segnalazione al 112. L’episodio è valutato come un tentativo di intimidazione legato al fenomeno del cosiddetto “pizzo di agosto”, attivo ancora in zona, durante il periodo estivo.
Le modalità dell’incendio e l’intervento dei carabinieri
L’incendio ha interessato esclusivamente la tenda esterna del bar, senza danneggiare la struttura principale o arrecare ferite a persone. Il pronto arrivo dei carabinieri di sant’antonio abate ha evitato che il rogo si estendesse alterando danni maggiori. La chiamata al numero d’emergenza 112 è arrivata nel cuore della notte, evidenziando la tempestività dei soccorsi.
Indagini e ricostruzione dell’accaduto
Le indagini immediate si sono concentrate sulla ricostruzione dell’accaduto per definire con esattezza le cause del rogo. Il bar non ha subito danni rilevanti all’interno e la zona è stata sottoposta a un primo controllo per acquisire elementi utili alla verifica. Alcuni testimoni sono stati sentiti per chiarire se vi fossero stati movimenti sospetti prima dell’incendio.
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Il sospetto di una matrice estorsiva nel contesto della criminalità locale
Il gesto è stato interpretato come un messaggio intimidatorio, complici i precedenti legati al “pizzo di agosto” che ancora affliggono castellammare e i comuni limitrofi. Questo fenomeno criminale consiste nel tentativo di estorsione durante il periodo estivo, quando molte attività rischiano di subire pressioni da parte di organizzazioni malavitose.
Il titolare del bar coinvolto ha dichiarato “di non aver mai ricevuto minacce o richieste estorsive” e si è detto sorpreso e incapace di spiegare il motivo dell’attacco. Nonostante ciò, i carabinieri mantengono aperta l’ipotesi che dietro l’incendio si nasconda una volontà intimidatoria riconducibile a queste dinamiche criminali.
Approfondimenti investigativi in corso
I militari hanno raccolto le prime testimonianze e procedono con accertamenti più approfonditi per individuare eventuali responsabili. L’attività investigativa comprende l’analisi delle immagini di videosorveglianza, raccolta di impronte o altri indizi lasciati sul luogo del rogo.
Le autorità mantengono alta l’attenzione per prevenire episodi simili negli altri esercizi commerciali della zona. Questo intervento mira a scongiurare un’escalation di atti intimidatori, sostenendo chi subisce pressioni da ambienti criminali.
L’episodio conferma come la presenza del “pizzo” nel triangolo vesuviano continui a rappresentare un problema per le imprese locali, nonostante l’attività delle forze dell’ordine per contrastarne le manifestazioni più evidenti. Gli inquirenti monitorano la situazione con l’obiettivo di fare luce sul caso e di impedire che vengano messi a rischio altri imprenditori.