Minacce ai medici genova, bassetti denuncia l’ondata di insulti e riflette sul clima politico nazionale

Minacce ai medici genova, bassetti denuncia l’ondata di insulti e riflette sul clima politico nazionale

Matteo Bassetti, direttore all’ospedale policlinico San Martino di Genova, denuncia minacce e insulti ricevuti per il suo sostegno ai vaccini, evidenziando un doppio standard nella reazione politica e sociale.
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Matteo Bassetti denuncia le minacce e l’ostilità verso i medici che sostengono i vaccini, evidenziando il ruolo della politica nel diffondere odio e il doppio standard nella reazione pubblica alle aggressioni subite dal personale sanitario. - Gaeta.it

Negli ultimi anni l’ostilità verso i medici che sostengono i vaccini ha raggiunto livelli preoccupanti. Matteo Bassetti, direttore delle malattie infettive all’ospedale policlinico San Martino di Genova, da tempo riceve minacce e offese sui social. Il fenomeno si inserisce in un contesto più ampio, caratterizzato da tensioni politiche che alimentano la diffusione di messaggi d’odio. Bassetti apre un confronto sul tema, mettendo in luce un doppio standard nella reazione pubblica e politica alle minacce.

L’esperienza diretta di un medico sotto attacco

Matteo Bassetti racconta di aver ricevuto insulti e minacce ripetute negli ultimi quattro anni, principalmente a causa delle sue parole a favore dei vaccini. Questi messaggi, che includono auguri di morte e intimidazioni di vario tipo, arrivano regolarmente sui suoi profili social. Per Bassetti non si tratta di un problema isolato: diversi suoi colleghi affrontano condizioni simili senza ricevere la dovuta attenzione da parte dell’opinione pubblica o delle istituzioni.

Il medico genovese ha scelto di reagire in modo concreto. Decisione presa è quella di denunciare ufficialmente gli aggressori e di pubblicare online nomi e cognomi degli utenti che lo minacciano. L’obiettivo è smascherare chi, nascosto dietro l’anonimato del web, si sente autorizzato a esprimere odio e violenza. Secondo Bassetti, l’unico antidoto reale è la “gogna mediatica”, un modo per rendere riconoscibili queste persone e disincentivarle a proseguire con le minacce.

Il ruolo della politica nel diffondere odio contro i medici

Nel discorso di Bassetti emerge un’accusa chiara verso alcune componenti politiche che, a suo dire, alimentano indirettamente questo clima di tensione. Secondo il direttore dell’infettivologia, alcune forze politiche hanno impostato una campagna d’odio che strumentalizza questioni come i vaccini per scopi politici, costringendo i medici a pagare il prezzo più alto in termini di aggressività.

Un punto cruciale è la presenza di una commissione parlamentare che concentra l’attenzione sui vaccini, mettendo in discussione pratiche sanitarie fondamentali e mantenendo vivo il dibattito politico su un tema che, dal punto di vista sanitario, dovrebbe essere affrontato senza strumentalizzazioni. Bassetti interpreta questo come un segnale che indica che la politica fatica a uscire da un certo recinto e si scontra continuamente su questioni che invece dovrebbero essere scientifiche e indipendenti.

La disparità di trattamento tra politici e operatori sanitari

Bassetti sottolinea come esista un doppio standard nella reazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni davanti alle minacce. Quando a essere preso di mira è un politico, la risposta è immediata e unanime: condanna netta e ribadita da più parti. Quando invece a ricevere minacce sono medici, insegnanti o agenti di polizia, spesso non c’è alcuna presa di posizione forte, e l’indignazione latita.

Per lui, questo atteggiamento crea un divario molto grande tra il mondo della politica e quello della vita reale, dove chi lavora nel pubblico servizio conosce minacce e ostilità senza trovare sostegno. Nel lungo periodo, sostiene Bassetti, questo disinteresse contribuisce al crescente distacco tra cittadini e politica. La crisi di partecipazione elettorale negli ultimi anni testimonia come molte persone si sentano lontane dalle istituzioni, incapaci di rappresentarne le esigenze.

L’impatto delle minacce sull’attività quotidiana di chi difende i vaccini

L’infettivologo ricorda che il suo impegno è stato sempre a favore della salute pubblica, in particolare durante la lunga emergenza sanitaria legata alla pandemia. Difendere i vaccini, in un momento in cui erano considerati l’arma principale per fermare il virus, ha fatto sì che si ritrovasse al centro di attacchi molto duri.

Nonostante le difficoltà, Bassetti mantiene una posizione chiara e trasparente: non ha fatto altro che svolgere il proprio lavoro, consigliando la vaccinazione per proteggere la popolazione. Le minacce però non si limitano a offendere la persona, ma mirano a intimidirla, anche fuori dal contesto digitale. Questo atteggiamento rischia di avere conseguenze gravi sul morale di chi opera nel settore sanitario, compromettendo la serenità necessaria per affrontare con lucidità le sfide quotidiane.

La scelta di Bassetti di rispondere pubblicamente e con nomi e cognomi vuole anche servire da monito a chi si nasconde dietro l’anonimato del web per minacciare in modo vigliacco. Resta da capire a quale livello di attenzione politica e sociale questo fenomeno potrà essere finalmente affrontato senza distinzioni.

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