Milo Infante, dalla direzione di antena3 alla causa contro la rai per demansionamento

Milo Infante, dalla direzione di antena3 alla causa contro la rai per demansionamento

Milo Infante, volto noto di Rai 2, ha affrontato rifiuti e battaglie legali per demansionamento, seguendo le orme del padre Massimo Infante, giornalista e critico d’arte di rilievo.
Milo Infante2C Dalla Direzione Milo Infante2C Dalla Direzione
Milo Infante, noto volto di Rai 2, ha costruito la sua carriera tra emittenti locali e sfide legali contro la Rai, portando avanti l’eredità giornalistica del padre Massimo Infante. - Gaeta.it

Milo Infante è una figura nota nel panorama televisivo italiano, soprattutto grazie alla sua presenza su Rai 2 con programmi come Ore 14 Sera. Prima di affermarsi come volto di spicco del secondo canale, Infante ha vissuto una carriera fatta di scelte delicate, rifiuti e battaglie legali. Il suo percorso professionale si intreccia con una storia familiare di giornalismo, essendo figlio di Massimo Infante, giornalista e critico d’arte di rilievo.

L’ascesa di milo infante tra piccoli schermi e la chiamata rimandata della rai

La carriera giornalistica di Milo Infante è iniziata nel 1988 a Telenova, e da lì ha attraversato diverse emittenti locali come TeleLombardia. Nel 2001 ha raggiunto una posizione di rilievo diventando direttore responsabile di Antenna3, una televisione lombarda, gestendo programmi di approfondimento come Iceberg e Silenzio stampa. Nonostante una prima proposta della Rai arrivata sul finire degli anni ’90, Infante scelse di rifiutare un’offerta importante. Antonio Marano, allora direttore di Rai 2, cercava un volto del nord da affiancare a Monica Leofreddi. Milo preferì restare fedele all’emittente che gli aveva appena affidato la direzione, per non compromettere la sua posizione.

Un passaggio difficile ma consapevole

Solo più tardi, pur passando dalla direzione di Antenna3 a un ruolo più umile in Rai, accettò di cimentarsi in un contesto televisivo di maggiore ampiezza, consapevole che l’ingresso in Viale Mazzini sarebbe stato una sfida diversa. Infante ha sempre raccontato questa scelta, evidenziando il passaggio da una posizione di comando a quella di apprendista. Questo cambio di ruolo era inevitabile in una tv nazionale con dinamiche e gerarchie consolidate.

La battaglia legale contro la rai per demansionamento

Prima di raggiungere il successo con Ore 14 Sera, Milo Infante ha attraversato una fase complicata della propria carriera. Ha presentato diversi programmi pomeridiani su Rai 2 come L’Italia sul 2, Insieme sul Due e Pomeriggio sul 2, che nel tempo sono stati ridotti o spostati. Questi ridimensionamenti hanno portato Infante a denunciare la Rai per demansionamento, un contenzioso che ha poi vinto.

Contesto politico e professionale

La causa legale si inserisce in un periodo di grande confusione interna alla Rai, ai tempi della transizione politica tra il quarto governo Berlusconi e l’esecutivo Monti. Infante racconta che durante queste fasi un vicedirettore metteva in atto vere e proprie liste di proscrizione tra gli ospiti, escludendo nomi scomodi e collaboratori di testate considerate ostili. Il giornalista si trovava bloccato, costretto a timbrare il cartellino senza avere alcun incarico effettivo. Sono state quattro le cause vinte, a dimostrazione che non si trattava di questioni politiche ma di un vero e proprio contrasto professionale. Questo episodio ha segnato la sua carriera, riconsegnandogli un ruolo attivo nella redazione.

Chi era massimo infante, il padre giornalista e critico d’arte di milo

Milo Infante nasce a Milano il 5 luglio 1968 in una famiglia legata alla cultura e al giornalismo. Suo padre, Massimo Infante, rappresenta un punto di riferimento importante. Massimo ha attraversato varie testate, partendo da redattore all’Alto Adige, diventando inviato speciale per La Notte, e collaborando con mensili come Historia, con quotidiani come Avvenire e il Corriere della Sera. Ha diretto anche la rivista Il Consulente Artistico, dedicata al mondo dell’arte.

Integrità e difficoltà personali

La figura di Massimo è stata sempre molto rispettata nel giornalismo italiano. Oltre al suo lavoro intenso sul terrorismo e inchieste complesse, era noto per la sua sincerità e integrità: non avrebbe mai scritto falsità. Nonostante il successo professionale, ha dovuto affrontare difficoltà personali, come una truffa che gli ha fatto perdere i risparmi e lo ha spinto a ricominciare la carriera da capo a Milano. Milo ha sottolineato come suo padre fosse prima di tutto “una brava persona”, persona che ha lasciato un segno anche umano oltre che professionale nella sua vita.

L’eredità di Massimo Infante ha accompagnato Milo nel suo percorso, portandolo a costruire una carriera nel giornalismo televisivo che, nonostante le difficoltà, continua a lasciare un segno nel servizio pubblico.

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