A Milano è iniziato il concentramento per la manifestazione nazionale “Giù le mani dalla città”. L’evento nasce in risposta allo sgombero del centro sociale Leoncavallo e alle recenti indagini legate all’urbanistica cittadina. Diverse realtà antagoniste e gruppi sociali si sono radunati in piazza Duca D’Aosta, pronti a percorrere le strade della città con striscioni e bandiere.
Piazza duca d’Aosta, punto di ritrovo per i gruppi antagonisti milanesi
La mattina del giorno fissato per la protesta vede in piazza Duca D’Aosta, davanti alla Stazione Centrale di Milano, una pluralità di componenti del mondo antagonista. Sono presenti rappresentanti del centro sociale Cantiere, del Lambretta, dei Carc e di Potere al Popolo. Accanto a loro, si notano gruppi di squatter e diversi collettivi appartenenti alla galassia anarchica. L’atmosfera è segnata da una forte mobilitazione, con striscioni espliciti e bandiere simboliche che richiamano temi legati alla difesa della città e alle contestazioni verso le operazioni di sgombero e le inchieste legate all’urbanistica.
I partecipanti si dispongono in attesa della partenza del corteo, che è stata programmata con una certa cautela per evitare tensioni immediate. Le forze dell’ordine presidiano la zona con numerosi agenti e mezzi, impegnati a sorvegliare gli accessi e a mantenere l’ordine pubblico.
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Gli organizzatori e i partecipanti si mobilitano principalmente per richiamare l’attenzione su due questioni che toccano la città di Milano da vicino. La prima riguarda lo sgombero del centro sociale Leoncavallo, uno spazio storico e simbolo di movimenti antagonisti, recentemente evacuato dalle forze dell’ordine. Questo evento ha scatenato critiche e proteste da parte di chi vede nel Leoncavallo un presidio importante per il tessuto sociale alternativo e autogestito.
Il secondo tema di dissenso riguarda le inchieste che coinvolgono l’urbanistica cittadina, con accertamenti giudiziari che hanno acceso i riflettori su procedure e decisioni legate al contenuto e alla gestione del territorio milanese. Le critiche si concentrano su un modello di sviluppo urbano percepito come esclusivo e poco rispettoso dei bisogni delle comunità. Da qui nasce l’appello esplicito della manifestazione a “difendere” la città da interventi giudicati dannosi o poco trasparenti.
Presenza delle forze dell’ordine e gestione della sicurezza durante la manifestazione
Fin dal mattino, numerose unità delle forze dell’ordine hanno presidiato l’area intorno a piazza Duca D’Aosta in attesa della partenza del corteo. L’obiettivo principale è contenere eventuali disordini, garantendo che la protesta resti nel perimetro della legalità e non sfoci in scontri. Gli agenti si sono sistemati in modo da controllare i diversi gruppi partecipanti, mantenendo un cordone tra i manifestanti e le zone adiacenti alla stazione centrale, importante crocevia di mobilità e traffico.
L’attesa ha suggerito una partenza differita, con la manifestazione che dovrebbe prendere il via non prima di un’ora dalla fase di concentramento. I poliziotti e gli altri operatori della sicurezza monitorano ogni movimento, pronti a intervenire se la situazione dovesse degenerare. Questa presenza articolata riflette il clima di attenzione che accompagna ogni appuntamento legato alla contestazione sociale a Milano, soprattutto quando coinvolge spazi e temi sensibili legati all’identità cittadina.