Milano celebra remo salvadori con una grande mostra personale a palazzo reale fino a settembre

Milano celebra remo salvadori con una grande mostra personale a palazzo reale fino a settembre

Milano ospita a palazzo reale una mostra antologica di remo salvadori con 59 opere che dialogano con l’architettura, integrando arte visiva e musica per un’esperienza immersiva e sensoriale.
Milano Celebra Remo Salvadori Milano Celebra Remo Salvadori
A Palazzo Reale di Milano è in corso una mostra antologica di Remo Salvadori con 59 opere che dialogano con l'architettura storica, esplorando forme circolari, materia e tempo attraverso un percorso multisensoriale arricchito da musica dal vivo. - Gaeta.it

Milano ospita una mostra antologica dedicata a remo salvadori, con 59 opere esposte nelle sale di palazzo reale. L’iniziativa si propone di approfondire il lavoro dell’artista contemporaneo attraverso un percorso espositivo distribuito tra le stanze storiche del palazzo, dove le opere dialogano con l’architettura. Dopo un primo appuntamento a luglio con alcune installazioni tra la sala delle cariatidi, la sala del piccolo lucernario e il museo del novecento, l’omaggio continua ampliando la rassegna e coinvolgendo nuove opere e ambienti.

Il percorso espositivo a palazzo reale: tra arte e architettura

La mostra, aperta dal 16 luglio al 14 settembre, si sviluppa soprattutto al primo piano di palazzo reale. Qui il visitatore attraversa una selezione ampia e variegata di lavori di remo salvadori, per un totale di 59 pezzi. La caratteristica principale di questa personale è la relazione stretta tra le opere e gli spazi monumentali che le ospitano: ogni ambiente contribuisce a mettere in risalto forme, materiali e concetti presenti nelle opere. Le curatrici elena tettamanti e antonella soldaini hanno sottolineato che il progetto espositivo vuole accompagnare il pubblico dentro il percorso di pensiero dell’artista. Il design dello spazio favorisce una lettura immersiva delle sue ricerche sulle forme circolari, la materia e la percezione del tempo.

Nel complesso, l’allestimento prende vita nel dialogo tra gli elementi architettonici delle sale e le geometrie delle sculture. Saltano all’occhio i dettagli come le superfici metalliche, i giochi di trasparenza e la disposizione delle opere lungo un itinerario che crea una tensione tra passato e contemporaneo. Questo approccio rende il percorso non solo una mostra, ma un’esperienza sensoriale e visiva. Il visitatore si muove tra installazioni articolate e ambientazioni pensate per stimolare la riflessione sul senso del respiro, del tempo, della memoria.

Le opere chiave e il linguaggio artistico di remo salvadori

remo salvadori, nato negli anni ’50, costruisce la sua ricerca artistica intorno al concetto di fragranza del momento, un modo per rappresentare la vita nel suo divenire e nella sua delicatezza. L’artista stesso ha dichiarato “il mio lavoro vuole catturare un respiro, un attimo carico di amore e tremore.” Questo si traduce in molte delle sue opere, dove il movimento e le forme circolari suggeriscono continuità e cambiamento, fisicità e leggerezza insieme.

Ad accogliere il pubblico all’ingresso della sala dei ministri c’è l’installazione “continuo infinito presente” , un cerchio di cavi d’acciaio intrecciati che racconta in modo simbolico l’infinito e la circolarità del tempo. Quest’opera si pone come un centro ideale per la mostra e introduce i visitatori alla gamma tematica di salvadori. Altri lavori evidenziano sensibilità diverse legate all’elemento acqua, alla luce e alla trasparenza, come accade in “lente liquida” , costituita da quattro contenitori in vetro con acqua, uniti da un sottile cerchio di rame e foglia d’oro a formare una stella.

La ricerca sulle forme geometriche è ancora più evidente in “stanza delle tazze” , un’opera che nasce dall’intersezione di cerchi e ellissi, trasformando superfici bidimensionali in strutture tridimensionali. L’opera indaga la relazione tra forma e spazio, giocando con la percezione visiva e la materialità degli oggetti quotidiani astraendoli in una dimensione concettuale.

Il ruolo della musica e la ripresa di opere iconiche

Nell’ultima sala il pubblico incontra una versione rivisitata della “stanza delle tazze” , un’elaborazione successiva dell’opera del 1986. Qui l’installazione si dialoga con un pianoforte, utilizzato dal musicista sandro mussida durante l’inaugurazione e la chiusura della mostra. Questo intervento introduce un elemento sonoro che amplia la dimensione espressiva del percorso, con la musica che accompagna il pubblico alla scoperta delle forme e rende l’esperienza più intensa.

La presenza del pianoforte sottolinea il legame tra le arti visive e quella musicale, con un richiamo alla ricerca di armonia e ritmo tipica di salvadori. L’integrazione tra spazio, arte visiva e suono crea una congiunzione che stimola ulteriormente la riflessione sulle sfumature dell’arte contemporanea. In definitiva, l’esposizione propone un’immersione totale nelle visioni e nelle emozioni che le opere di remo salvadori vogliono comunicare.

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