Milano si prepara a riaccogliere Felice Casorati, uno dei protagonisti più significativi del realismo magico, dopo ben 35 anni dalla sua ultima esposizione nella città. Fino al 29 giugno, Palazzo Reale ospiterà una retrospettiva di grande respiro, promossa dal Comune e prodotta da Marsilio Arte, in stretta collaborazione con l’Archivio Casorati. Curata dagli esperti Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, l’esposizione offre un’ampia panoramica delle opere dell’artista piemontese, permettendo al pubblico di immergersi nel suo universo espressivo.
Un viaggio tra le opere di un maestro
La mostra “Casorati” si snoda attraverso 14 sale, ciascuna dedicata a diverse fasi della carriera dell’artista, dai suoi esordi nei primi anni del Novecento fino alla maturità degli anni Cinquanta. Con oltre 100 opere esposte, tra dipinti su tela e su tavola, sculture e bozzetti per scenografie, i visitatori avranno l’opportunità di esplorare una ricerca artistica ricca e articolata. Le opere provengono in gran parte dalla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, una delle istituzioni più significative per la valorizzazione dell’arte piemontese.
Il percorso espositivo è concepito per offrire una narrazione chiara della progressione stilistica di Casorati, che si caratterizza per un forte senso di intimismo e introspezione. Le figure rappresentate nei dipinti, in particolare le donne, suggeriscono una malinconia e una riflessione profonda, rendendo tangibile l’atmosfera rarefatta e sognante delle sue composizioni. Tra le opere di apertura, spicca il “Ritratto della sorella Elvira” del 1907, un’opera che incarna perfettamente l’essenza emotiva di Casorati.
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Dialogo tra dimensione spaziale e solitudine
Una delle sezioni più attese della retrospettiva riguarda il confronto tra tre dipinti fondamentali dell’artista, esposti insieme per la prima volta dal 1964. Queste opere, caratterizzate da un’atmosfera desolata e da una profonda dimensione metafisica, ritraggono figure isolate: “Una Donna” , “Un uomo” , e “Bambina” . Entrambi provenienti dalla Gam di Torino, i dipinti evocano un senso di attesa e introspezione, creando un legame sottile con l’osservatore.
A partire dalla metà degli anni Venti, Casorati ha approfondito il tema delle “Conversazioni”, inaugurato dalla nota “Conversazione platonica” del 1925. Questa opera, presentata per la prima volta a Milano nel 1926 durante la Prima mostra nazionale del Novecento Italiano, segna una tappa cruciale nella ricerca artistica dell’autore, in cui si percepiscono i dialoghi tra le figure e le riflessioni sulla condizione umana. Tra le opere degne di nota, trova spazio anche il dipinto “Annunciazione” del 1927, proveniente da una collezione privata, il quale riemerge dopo anni di assenza dal circuito espositivo.
Un’opportunità per scoprire l’eredità di Casorati
La retrospettiva di Felice Casorati rappresenta un’importante opportunità non solo per gli appassionati d’arte, ma anche per chi desidera avvicinarsi a un’epoca artistica ricca e complessa. L’evento, con la sua ampia selezione di opere, permetterà di apprezzare le peculiarità stilistiche e tematiche di un artista che ha saputo catturare l’essenza della vita attraverso un linguaggio visivo unico. La mostra è destinata a diventare un punto di riferimento per la riscoperta e la valorizzazione dell’arte del Novecento, contribuendo a dare nuova linfa alle celebrazioni artistiche milanesi.
Casorati ritorna così a Milano non solo come artista, ma come un simbolo di un’epoca e di uno stile che continua ad affascinare e a risuonare nelle sensibilità contemporanee.