La musica di Danilo Rea ha illuminato un piccolo borgo con meno di 200 abitanti, regalando un pomeriggio di atmosfera e melodie indimenticabili. Paganico Sabino, in provincia di Rieti, ha accolto uno dei nomi più noti del jazz italiano in una cornice naturale incantevole. Il pianista ha suonato in piazza Trieste davanti a un pubblico raccolto, trasformando quel luogo silenzioso e raccolto in un teatro a cielo aperto. Il concerto ha intrecciato brani di diversi generi musicali, rivelando la versatilità dell’artista e la bellezza del territorio.
Un concerto tra amici nel cuore di un borgo antico
Il pomeriggio del concerto, a Paganico Sabino, è stato segnato da un clima di familiarità e rispetto. Danilo Rea ha accettato di suonare in questo borgo non lontano dal lago del Turano grazie all’invito di amici e musicisti legati al paese da rapporti di famiglia. La piazza, con la sua vista aperta sulle acque tranquille, ha offerto uno scenario perfetto dove la musica ha preso vita senza fretta né interruzioni.
Un viaggio sonoro tra generi e tradizioni
Rea ha costruito una lunga suite musicale davanti agli spettatori, un viaggio sonoro che ha spaziato dalla tradizione internazionale del jazz a capolavori della canzone italiana e straniera. Tra i pezzi eseguiti si sono distinti classici come “Moon River” e “Fly me to the moon“, ma anche brani di De Andrè e Luigi Tenco, passando per Beatles ed Elton John. Un racconto musicale che ha catturato l’attenzione e scaldato il cuore della comunità, immersa in un clima di tranquillità che molti hanno apprezzato tanto quanto la musica stessa.
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L’amicizia come motore di collaborazione artistica
Il concerto non si è fermato con il solo pianoforte. Si sono uniti a Danilo Rea anche Francesco Fratini alla tromba e Marcello Sirignano, violinista e arrangiatore. Il trio ha dato vita a un dialogo musicale fatto di improvvisazioni e armonie che hanno arricchito ancora di più la performance e coinvolto il pubblico. L’intesa tra i musicisti, alcuni dei quali si conoscevano da tempo mentre altri si incontravano quella sera per la prima volta, ha portato a un finale con due bis accolti con grandi applausi.
Arrangiamenti raffinati e freschezza musicale
Sirignano, già collaboratore di Rea per colonne sonore di film, ha dimostrato la sua maestria nell’accompagnare la musica live con arrangiamenti che hanno reso il concerto particolarmente raffinato. Fratini, dal canto suo, ha dato un tocco di freschezza con i suoi interventi alla tromba. Il risultato è stato un connubio sonoro che ha valorizzato il luogo stesso, senza sovrapporsi alla magia del paesaggio.
Esperienze di musica in borghi piccoli e luoghi poco frequentati
Danilo Rea, parlando con l’ANSA, ha raccontato che occasioni simili succedono spesso anche in realtà altrettanto piccole, come Rogudi Vecchio, borgo abbandonato dopo una alluvione negli anni ’70. Non a caso, questi momenti di musica in piccoli centri hanno un valore particolare. In luoghi lontani dal caos cittadino, il pubblico sembra più attento e il musicista trova una fonte d’ispirazione nuova.
Il lago del turano come fonte d’ispirazione
Il lago del Turano, con i suoi paesaggi, ha offerto a Rea non soltanto uno sfondo suggestivo ma anche un punto di partenza per nuove idee musicali. Il pianista è rimasto colpito dal silenzio e dal respiro del borgo, convinto che trascorrere più tempo in questi luoghi potrebbe alimentare ulteriori spunti creativi con cui tornare poi a Roma.
Tra impegni, tournée e progetti futuri
Nei giorni precedenti al concerto di Paganico Sabino, Danilo Rea si è esibito con i Doctor 3, il trio composto anche da Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria. L’ensemble ha fatto tappa anche al Cairo per un concerto, muovendosi in una dimensione internazionale e di grande scambio culturale.
Parlando dei suoi progetti, Rea ha spiegato di voler registrare un nuovo disco, cosa che non succede da diversi anni. Anche se il mercato discografico si è ridotto, l’artista resta convinto che il disco vada prodotto, come una traccia tangibile del lavoro svolto. Un lavoro che ora potrebbe riflettersi anche in una nuova collaborazione con Fratini e Sirignano, nati da questa serata a Paganico Sabino e dalle sue sonorità spontanee.
Il sindaco di paganico sabino e la soddisfazione per un evento inedito
Il sindaco Danilo d’Ignazi ha espresso gratitudine per l’occasione che ha portato un nome importante del jazz italiano nel suo borgo. Mai prima d’ora Paganico Sabino aveva ospitato un artista di tale fama, e il concerto di Danilo Rea ha rappresentato un evento fuori dal comune per gli abitanti, molti dei quali hanno partecipato con entusiasmo.
Il primo cittadino ha sottolineato che percorsi di apertura culturale e valorizzazione del territorio passano anche per eventi come questo, in grado di mostrare le bellezze del luogo e creare momenti di aggregazione. La soddisfazione è stata anche per chi ha mediato l’incontro e organizzato il concerto, rendendo possibile questo scenario particolare dove musica e natura si sono fuse.