Milano, 15enne strangola la ex vicina di casa e ammette il delitto alla madre

Milano, 15enne strangola la ex vicina di casa e ammette il delitto alla madre

Un ragazzo di 15 anni a Milano uccide una donna anziana, sua ex vicina, con strangolamento e colpi di lampada; la confessione alla madre ha avviato le indagini e il procedimento giudiziario.
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Un ragazzo di 15 anni a Milano ha ucciso una donna anziana, sua ex vicina, con strangolamento e colpi di lampada; ha confessato alla madre ed è ora sotto custodia cautelare in attesa di giudizio. - Gaeta.it

Un episodio di cronaca nera scuote il quartiere di milano dove un ragazzo di 15 anni ha ucciso una donna anziana, sua ex vicina di casa. La vittima è stata trovata in casa con evidenti segni di strangolamento e ferite provocate con un oggetto contundente. Il giovane ha confessato tutto alla madre poco dopo l’accaduto.

Il ritrovamento del corpo e le prime indagini

Il cadavere è stato scoperto nel pomeriggio in un appartamento del centro di milano. Gli inquirenti hanno accertato subito che la donna era stata soffocata usando le mani o una corda, successivamente colpita ripetutamente con una lampada presente nell’abitazione. La polizia ha recintato la zona per permettere ai tecnici della scientifica di raccogliere le prove sul posto. I vicini, ancora increduli, hanno raccontato di aver sentito rumori sospetti e urla nei giorni precedenti al ritrovamento.

Le autorità hanno svolto un primo interrogatorio tra i parenti della donna, scoprendo che la vittima e il ragazzo non vivevano più nella stessa area da tempo, ma mantenevano un rapporto di vicinato. Il giovane è stato trovato a casa con un evidente stato di agitazione. Il dettaglio che ha risolto il caso è arrivato dalla confessione spontanea fatta alla madre, la quale ha subito avvisato le forze dell’ordine.

La confessione del 15enne e il movente presunto

Il ragazzo ha parlato apertamente con la madre, raccontando di aver compiuto l’atto violento. Non è ancora chiaro il motivo esatto che lo ha spinto a uccidere la donna. Le testimonianze raccolte indicano una possibile discussione o un contrasto tra i due nelle settimane precedenti. Il giovane, secondo quanto emerso, avrebbe manifestato stati d’animo alterati negli ultimi periodi.

Gli psicologi coinvolti nelle indagini stanno lavorando per ricostruire il profilo emotivo e psicologico del ragazzo, cercando di comprendere se ci siano stati segnali premonitori mai ricevuti in tempo da familiari o amici. Il centro di prima accoglienza minorile ha garantito supporto immediato al giovane, che ora si trova sotto custodia cautelare in attesa dell’esito delle indagini.

Le reazioni nel quartiere e le implicazioni legali

La notizia ha provocato forte impressione tra gli abitanti del quartiere milanese. Molti hanno espresso preoccupazione per la sicurezza e per la crescita di tensioni sociali in un contesto già delicato. Le autorità promettono controlli più attenti e interventi mirati per prevenire episodi simili.

Iter giudiziario e situazione del minore

Sul piano giuridico, essendo il responsabile un minore, la procedura prevede un iter diverso rispetto agli adulti. Il ragazzo sarà affidato a un giudice per i minorenni che deciderà il percorso da seguire tra carcere minorile o misure alternative, a seconda delle valutazioni sul grado di pericolosità e riabilitazione. Le udienze avverranno nei prossimi mesi, mentre gli esperti continueranno l’accertamento di tutti i dettagli che hanno portato al tragico evento.

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