La quarta edizione di Assaggi, il Salone dell’enogastronomia laziale, si è appena conclusa registrando una presenza significativa di visitatori e operatori del settore food & beverage. La manifestazione si è svolta nel complesso di Santa Maria in Gradi, sede dell’Università della Tuscia, ospitando espositori nazionali e internazionali e una serie di eventi dedicati alle eccellenze gastronomiche locali.
Il programma del salone assaggi e la partecipazione di buyer nazionali e internazionali
Il Salone Assaggi ha visto la partecipazione di oltre 400 operatori provenienti da diverse regioni italiane e dall’estero, insieme a migliaia di visitatori interessati a scoprire nuove proposte enogastronomiche. L’evento si è articolato in tre giorni ricchi di iniziative, con 70 espositori che hanno presentato prodotti tipici e specialità della regione Lazio.
Questa edizione ha previsto un’intera giornata rivolta ai buyer, ossia ai professionisti del settore impegnati nell’acquisto e nella distribuzione dei prodotti alimentari. Il programma ha preso il via con un talk allo chef Andrea Pasqualucci, noto per il suo ristorante MOMA a Roma, che ha discusso l’evoluzione della ristorazione puntando sulla qualità. Al suo fianco la giornalista Malinda Sassu, esperta di food, ha contribuito ad approfondire temi legati al mondo gastronomico.
Leggi anche:
La scelta della location: il complesso di santa maria in gradi e l’università della tuscia
Questa edizione ha segnato il debutto della manifestazione all’interno del suggestivo complesso di Santa Maria in Gradi, spazio universitario che ha accolto il salone per la prima volta. La sede, che fa parte dell’Università della Tuscia, ha offerto un ambiente adatto a ospitare espositori, buyer e pubblico.
L’interazione tra l’ambiente accademico e il mondo delle imprese ha rappresentato uno degli elementi più apprezzati dell’evento. Il presidente della Camera di Commercio di Viterbo, Domenico Merlani, ha sottolineato il valore della collaborazione tra università e operatori economici per valorizzare la produzione agroalimentare locale e allo stesso tempo promuovere il territorio dal punto di vista turistico.
Questa connessione ha creato nuove opportunità di scambio e sviluppo, attirando interesse sia a livello regionale che internazionale.
Gli eventi collaterali: show cooking, laboratori sensoriali e approfondimenti sulle eccellenze regionali
Il salone non si è limitato all’esposizione dei prodotti, ma ha proposto numerose iniziative parallele rivolte a operatori e visitatori. Tra queste spiccavano show cooking condotti da chef e professionisti del settore, durante i quali venivano illustrate tecniche di cucina e proposte ricette legate alle produzioni locali.
I laboratori sensoriali hanno permesso di esplorare i profumi, i sapori e le caratteristiche di prodotti tipici, coinvolgendo il pubblico in esperienze dirette e formative. Oltre a degustazioni guidate, si sono tenuti talk e approfondimenti pensati per valorizzare le eccellenze agroalimentari della regione Lazio, con particolare attenzione alla qualità delle materie prime e alla tradizione gastronomica.
Questa serie di eventi ha offerto una dimensione culturale e didattica, contribuendo a mantenere alta l’attenzione verso il patrimonio enogastronomico locale e a stimolare nuove relazioni tra operatori del settore.