Michael Boivin, nato in Francia e ora Executive Pastry Chef a Rosewood Castiglion del Bosco, mescola con maestria la tecnica francese e la sensibilità mediterranea. Il suo cammino lo ha portato dalle cucine parigine all’alta cucina toscana, dove ha trovato un modo tutto suo di lavorare: valorizzare i prodotti locali raccontando storie di territorio e tradizioni. Qui ripercorriamo la sua carriera, le collaborazioni e la filosofia dietro i suoi dessert al ristorante stellato Campo del Drago.
Da Parigi alla scoperta di un nuovo modo di fare pasticceria
Michael Boivin ha iniziato a muovere i primi passi nella pasticceria a soli quindici anni, all’Hotel Lutetia di Parigi. Dopo la scuola Ferrandi, una delle più prestigiose in Francia, ha accumulato esperienza lavorando con maestri come Jean Paul Hévin, Yann Couvreur e Benoît Castel. Così ha costruito solide basi tecniche e un’idea chiara del ruolo del dolce, basato su cura e attenzione ai dettagli.
Ma è stato l’incontro con Matteo Temperini a cambiare davvero la sua visione. A Le Sirenuse di Positano ha imparato a vedere la pasticceria come qualcosa di legato al territorio, dove ogni ingrediente mantiene la sua identità. Da lì è passato dall’esercizio tecnico fine a sé stesso a un approccio più naturale e rispettoso del prodotto. Quella collaborazione ha segnato l’inizio di uno stile tutto suo.
Con Temperini, la pasticceria diventa un piatto da chef
Il legame con Matteo Temperini ha rivoluzionato il modo di lavorare di Boivin. Lo chef toscano gli ha insegnato a trattare ogni dolce come un piatto unico, vivo, costruito dalla materia prima fino alla presentazione. Insieme formano una coppia che si completa, creando un dialogo costante tra cucina e pasticceria.
Al ristorante Campo del Drago, due stelle Michelin, questa filosofia si traduce in dolci originali e delicati. I pre-dessert giocano su abbinamenti freschi e botanici, come basilico con agrumi o lavanda con mora, aprendo la strada a dessert che esaltano i sapori tipici della Toscana, dal mascarpone del Mugello allo zafferano di Montalcino. Ogni creazione racconta il territorio con un tocco personale, chiudendo con piccoli mignardises che uniscono tradizione e sorpresa, come praline alla Grappa locale o illusioni ottiche che ricordano i tappi di Brunello.
La pasticceria che racconta la Val D’Orcia
Per Boivin il rispetto del prodotto è la regola d’oro. Il suo principio è lavorare senza stravolgere la materia prima, lasciando che sia la natura a dettare i tempi e a offrire nuovi stimoli. Le variazioni climatiche frequenti spingono il pasticcere a cogliere sapori sempre diversi, creando combinazioni che cambiano con le stagioni. Non si tratta di innovazione fine a sé stessa, ma di un modo per tenere la cucina legata alla natura.
Questa visione si inserisce perfettamente nel contesto di Rosewood Castiglion del Bosco, un resort che si affaccia sulla Val d’Orcia, patrimonio UNESCO. Il legame con il territorio si sente in ogni preparazione, che segue il ciclo naturale della terra. La pasticceria è un racconto della terra e delle sue trasformazioni, arricchito dalle esperienze e influenze raccolte in viaggio.
Nuove idee per il borgo di Castiglion Del Bosco
Guardando avanti, Boivin sogna di ampliare l’esperienza gastronomica di Rosewood Castiglion del Bosco con un café nel borgo. Vuole creare un angolo dove vivere l’atmosfera tipica del bar italiano in piazza, con caffè preparato secondo la tradizione nazionale ma arricchito da qualche tocco francese, in linea con il suo percorso personale. L’idea è portare ancora più nel quotidiano degli ospiti l’esperienza di un territorio e di un modo di cucinare che unisce due culture.
L’ampliamento della proposta di pasticceria a Castiglion del Bosco fa parte di un progetto più ampio, che mette insieme territorio e tecnica, tradizione e contaminazione. Boivin resta protagonista di questo dialogo, portando avanti una pasticceria in cui ogni dettaglio parla di radici profonde e ricerca continua. Al centro c’è sempre la qualità degli ingredienti e il racconto di una cucina fatta di storie da gustare.