Mercato delle bevande analcoliche in Italia: dati semestrali 2025 e tensioni legate alla sugar tax

Mercato delle bevande analcoliche in Italia: dati semestrali 2025 e tensioni legate alla sugar tax

Il mercato delle bevande analcoliche in Italia nel primo semestre 2025 mostra segnali contrastanti con crescita nella GDO, cali nel cash & carry e preoccupazioni per l’impatto della sugar tax sul settore.
Mercato Delle Bevande Analcoli Mercato Delle Bevande Analcoli
Nel primo semestre 2025 il mercato italiano delle bevande analcoliche mostra segnali di incertezza, con lievi crescite nella grande distribuzione ma cali in prodotti tradizionali come aranciata e chinotto, influenzati anche dall’attesa per l’introduzione della sugar tax. - Gaeta.it

Il settore delle bevande analcoliche in Italia presenta segnali di debolezza e incertezza nella prima metà del 2025. I dati raccolti da ASSOBIBE, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori del comparto, evidenziano una situazione complessa, in equilibrio precario tra leggere crescite e contraccolpi negativi. Nonostante qualche segno di ripresa nei canali della grande distribuzione e cash & carry, emergono cali significativi in prodotti tradizionali come aranciata e chinotto, legati anche alle preoccupazioni intorno all’introduzione della sugar tax prevista per il prossimo anno.

Andamento dei volumi nel primo semestre 2025 nei canali gdo e cash & carry

Nel periodo gennaio-giugno 2025, il mercato delle bevande analcoliche nelle catene di supermercati e distributori all’ingrosso mostra dati contrastanti. Nel canale GDO, si registra un aumento complessivo dei volumi venduti pari al 2,8% rispetto allo stesso semestre del 2024. Questa crescita timida ma positiva si concentra soprattutto sulle bevande più tradizionali della cultura italiana, come gazzose e limonate, che risultano preferite dai consumatori. Anche le bibite cola mantengono una posizione forte, pur mostrando un ritmo di espansione meno pronunciato rispetto agli anni passati. Bevande più di nicchia come tè freddi e isotoniche invece si mantengono sostanzialmente invariate nei volumi.

In netto contrasto con questo miglioramento, alcune categorie subiscono forti cedimenti. Gli aperitivi analcolici vedono un calo del 5,7% a volume, mentre prodotti storici come chinotto e aranciata si contraggono rispettivamente del 3,9% e dell’1,2%. Questi dati confermano un mutamento nel gusto dei consumatori e difficoltà nelle vendite di prodotti profondamente legati al patrimonio italiano.

Situazione nel canale cash & carry

Il canale Cash & Carry offre invece un quadro più difficile. Le vendite complessive calano dell’1,3% nella stessa finestra temporale. La riduzione maggiore cade proprio su aranciata e chinotto, con quest’ultimo che perde oltre l’11% nelle quantità vendute, riflettendo uno scivolamento più marcato rispetto ai supermercati. Le isotoniche e i tè freddi nel cash & carry subiscono una leggera flessione, segnalando l’assenza di una domanda adeguata da parte di ristoratori e distributori. Alcuni prodotti di nicchia, come le bevande al pompelmo, registrano risultati positivi ma in volume troppo limitato per invertire il trend complessivo.

Impatto dello scenario normativo e il ruolo della sugar tax sul comparto

Il quadro del settore delle bevande analcoliche italiane resta influenzato da fattori esterni, in particolare l’attesa per l’entrata in vigore della sugar tax, tassa sulle bevande zuccherate prevista per il 1° gennaio 2026. Giangiacomo Pierini, presidente di ASSOBIBE, ha sottolineato le difficoltà incontrate dalle aziende a causa di questa nuova imposizione fiscale, che origina da un provvedimento deliberato nel 2019 e che al momento ha subito un rinvio da parte del governo.

Pierini manifesta preoccupazione per la tenuta di tutta la filiera produttiva: non soltanto le industrie di bevande, ma anche il settore agricolo e la distribuzione si trovano sotto pressione. “La sugar tax, a suo giudizio, non ha giustificazioni fondate in ambito sanitario e rischia di compromettere i margini e la competitività delle imprese senza vantaggi tangibili per la salute pubblica.”

L’incertezza normativa condiziona anche le strategie commerciali e gli investimenti nel settore, portando a una riduzione degli sforzi promozionali e a una certa cautela nei lanci di nuovi prodotti. La prospettiva di un aumento dei costi per produttori e consumatori potrebbe ridurre ulteriormente i consumi in un mercato già segnato da flessioni nelle categorie storiche.

Tendenze di consumo e cambiamenti nel panorama delle bevande analcoliche italiane

La diffusione di trend verso scelte più salutari o alternative modifica la domanda nel comparto bevande analcoliche. Gli aperitivi analcolici, spesso collocati nel segmento del consumo sociale e ricreativo, stanno perdendo terreno. La contrazione dell’1,2% dell’aranciata e del 3,9% del chinotto evidenzia un allontanamento dai gusti tradizionali, probabilmente dovuto a preferenze verso prodotti meno dolci o con ingredienti percepiti come più naturali.

La crescita delle gazzose e limonate riflette un certo ritorno a sapori più leggeri e semplici nella proposta, sostenuta dall’importanza culturale di questi prodotti nel contesto regionale italiano. Le cole, seppur con una crescita meno sostenuta, conservano un ruolo chiave, grazie a marchi globali presenti da decenni.

Stabilizzazione di tè freddi e isotoniche

Bevande come tè freddi e isotoniche, che in passato hanno goduto di rapidi aumenti di consumo, si stabilizzano, segnalando che l’espansione di queste categorie ha raggiunto una fase di maturità più evidente. Nel canale cash & carry, poi, la domanda in termini di volume scende lievemente, indicazione che esercizi commerciali, bar e ristoranti stanno ridimensionando l’acquisto di alcune categorie o rivedendo l’offerta in cartello.

Questa dinamica riflette scelte di consumo dettate non solo dal prezzo, ma anche dalla ricerca di novità e da un’attenzione maggiore al profilo nutrizionale. Alcuni prodotti di nicchia, come le bevande al pompelmo, ottengono risultati modesti ma interessanti per gli operatori attenti a rivolgersi a clienti con gusti particolari o segmenti di mercato specifici.

Lo scenario attuale suggerisce quindi una fase di trasformazione per il mercato delle bevande analcoliche in Italia, caratterizzato da una certa volatilità della domanda e da influenze significative di fattori esterni come le normative fiscali e i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori.

Change privacy settings
×