La prospettiva di una soluzione negoziale nella guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina ha spinto i mercati a un rimbalzo significativo. Le dichiarazioni delle amministrazioni di Donald Trump e di Pechino hanno incrementato la fiducia degli investitori, portando a movimenti evidenti sia sulle borse che su valute e materie prime. In questo contesto, i listini europei seguono l’andamento positivo dei futures di Wall Street, con variazioni differenti a seconda dei settori e delle singole aziende.
andamento delle borse europee e performance delle singole piazze
I principali indici in Europa hanno preso spunto dai futures positivi di Wall Street, presentando rialzi diffusi nelle sessioni di contrattazione appena concluse. Francoforte registra la crescita più marcata con un +2,6%, sostenuta dall’exploit di Sap, che guadagna oltre il 10% grazie a risultati trimestrali migliori delle aspettative. Il buon andamento di Sap ha trainato tutto il mercato tedesco, mostrando come i dati aziendali possono influenzare sensibilmente l’umore degli investitori.
Anche Parigi ha guadagnato terreno con un aumento di oltre il 2%. Qui si segnalano i dati di Kering e EssilorLuxottica, che hanno diffuso i ricavi dopo la chiusura della Borsa. Entrambe le società mostrano una crescita che ha sostenuto la salita del mercato francese. La tenuta degli indicatori Pmi europei ha contribuito a rallentare i timori legati a un possibile rallentamento economico, rafforzando la fiducia sui listini.
In Italia, il rialzo è più contenuto, con Milano che si muove in territorio positivo ma con una spinta meno marcata rispetto agli altri mercati. Alcuni titoli importanti hanno pesato sulla performance: Terna e Leonardo hanno segnato perdite intorno al 2%, risentendo delle incertezze legate al settore militare e al conflitto in corso tra Russia e Ucraina. In aggiunta, Generali ha registrato una flessione dell’1,8% in vista dell’assemblea per il rinnovo del consiglio di amministrazione, suscitando cautela tra gli investitori.
impatto delle dichiarazioni usa-cina sui mercati finanziari
Le recenti parole scambiate tra Washington e Pechino indicano un possibile avvicinamento nelle trattative sui dazi commerciali, dopo settimane di tensione sui tassi doganali. Questo cambiamento ha convinto gli operatori a riprendere posizioni su asset rischiosi come azioni e petrolio, mentre risulta meno interesse verso beni rifugio, come l’oro e i titoli difensivi. In particolare, si è assistito a un rafforzamento del dollaro americano e dei bond statunitensi, segno che gli investitori ritengono meno necessario il ricorso a investimenti sicuri. Questi movimenti riflettono una riduzione della percezione di rischio legata a uno sblocco possibile nei negoziati commerciali più incisivi tra le due superpotenze economiche.
Anche i settori tradizionalmente legati agli investimenti di protezione mostrano segnali di debolezza, a dimostrazione dell’ottimismo crescente: le utilities registrano un calo nelle preferenze mentre l’oro si ferma dopo una corsa che l’aveva spinto ai massimi recenti. Il petrolio, al contrario, guadagna terreno, spinto dall’aspettativa di una maggiore domanda in un quadro globale di minor attrito commerciale.
titoli italiani in evidenza e prospettive per il breve termine
Nel listino italiano, spiccano alcune performance positive che compensano parzialmente le debolezze. Prysmian si è portata in testa con un +5%, rafforzando la sua posizione dopo annunci e sviluppi recenti. Segue Stm con un rialzo del 4,7%, in attesa della presentazione dei risultati trimestrali previsti per giovedì, che potrebbero influenzare ulteriormente il titolo. Nexi ha mostrato un buon progresso del 4,2%, sostenuta dai ricavi preliminari annunciati, che avevano superato le aspettative del mercato.
Questi movimenti confermano come, all’interno di un quadro generale incerto per i titoli più esposti a fattori geopolitici o assemblee importanti, esistano ancora spazi di crescita per aziende con fondamentali solidi o risultati positivi in arrivo. Il confronto fra titoli difensivi e quelli più esposti a cicli economici evidenzia movimenti differenti, riflettendo il diverso atteggiamento degli investitori verso i rischi di breve termine. Lo scenario resta condizionato dal proseguimento delle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina, che potrebbero segnare ulteriori variazioni nel sentiment globale.