Meloni al Meeting Di Rimini: il debutto da premier tra crisi globali e dossier interni

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Meloni al Meeting di Rimini nel suo primo discorso da premier. - Gaeta.it

Sara Gatti

27 Agosto 2025

Giorgia Meloni è al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini per la prima volta da presidente del Consiglio. L’appuntamento segna la ripresa della stagione politica dopo la pausa estiva e sarà l’occasione per parlare di questioni internazionali e problemi economici urgenti, ma anche per confrontarsi con un pubblico molto attento ai temi sociali e familiari.

Il primo discorso da premier al Meeting Di Rimini

Dopo un’estate trascorsa tra le isole greche e la Puglia e un incontro diplomatico a Washington con Trump, Zelensky e altri leader europei, Meloni torna a parlare in pubblico. Oggi, alle 12, salirà sul palco del Meeting di Rimini per il suo intervento, introdotto da Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. È un momento importante, perché è la sua prima volta in questa veste, dopo aver partecipato lo scorso anno, durante la campagna elettorale, a un confronto con i principali leader politici italiani.

Il Meeting richiama ogni anno tante persone interessate a politica, società e cultura, ed è organizzato quasi tutto da volontari. Qui la politica incontra la società civile e si discute di temi concreti. Il discorso di Meloni sarà seguito con attenzione, soprattutto per la parte dedicata agli scenari internazionali e alle questioni economiche che riguardano il ceto medio e le famiglie, priorità per la sua coalizione.

Crisi internazionali al centro: Ucraina, Gaza e alleanze

Il contesto in cui Meloni parlerà è segnato da tensioni molto forti. La guerra in Ucraina resta una prova per l’Occidente, e il rapporto con gli Stati Uniti è più strategico che mai. L’incontro di Washington ha messo l’Italia sotto i riflettori, riconoscendo il ruolo attivo della premier nelle scelte europee e internazionali. Nel suo intervento affronterà il conflitto in Ucraina, l’escalation a Gaza e i rapporti con gli alleati oltreoceano, temi che interessano molto il pubblico del Meeting.

Le sfide globali, insieme alle pressioni geopolitiche e ai problemi di sicurezza, saranno al centro del discorso. L’Italia si trova in una situazione complicata, con il governo impegnato su più fronti: dalle sanzioni economiche al sostegno militare, fino agli sforzi diplomatici. Meloni parlerà con chiarezza delle difficoltà e delle responsabilità in un mondo instabile. Non mancherà un richiamo alle sfide comuni che attendono l’Occidente, soprattutto nei rapporti con gli Stati Uniti e i partner europei.

Legge di bilancio e tensioni nella maggioranza

Non mancheranno riferimenti alla politica interna, con particolare attenzione alla prossima legge di bilancio. Tra i dossier più caldi ci sono le misure fiscali rivolte al ceto medio e alle famiglie, temi molto sentiti anche dal pubblico del Meeting. Il governo deve trovare un punto d’equilibrio tra contenere la spesa e trovare nuove risorse, mentre nella maggioranza restano tensioni su questioni delicate, come la possibile introduzione di nuovi tributi, ad esempio la windfall tax sulle banche.

Il dialogo tra le forze di maggioranza resta complicato. La decisione del ministro della Salute Schillaci di revocare la Commissione Nitag, dopo le polemiche sulla presenza di medici contrari ai vaccini, non è stata concordata con Palazzo Chigi e ha creato malumori anche tra i vertici di governo, Meloni compresa. Altri dossier aperti riguardano le elezioni regionali, ancora in fase di definizione. Nei prossimi giorni si chiariranno i nomi dei candidati per Veneto, Campania e Puglia.

La situazione in Veneto è particolarmente delicata: nonostante qualche apertura da parte di Fratelli d’Italia, la scelta del candidato governatore è ancora in sospeso, in attesa di un confronto tra i leader del centrodestra. Il senatore veneto Raffaele Speranzon ha detto che “non c’è ancora un accordo ufficiale a sostegno di un candidato della Lega,” ma la possibilità resta aperta. Anche in Campania e Puglia ci sono ancora dubbi sui nomi: Forza Italia spinge per il deputato Mauro D’Attis in Puglia, mentre in Campania si fa strada l’ipotesi di Edmondo Cirielli o Matteo Piantedosi.

Fonti ufficiali a Roma minimizzano, sottolineando che queste regioni saranno le ultime a votare quest’anno e che i ritardi sono solo temporanei. Il vertice decisivo potrebbe arrivare giovedì 28 agosto, durante il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, quando i leader del centrodestra discuteranno ancora di questi dossier aperti.

Salvini in campo sulle infrastrutture

La giornata del Meeting vedrà anche Matteo Salvini protagonista. Il vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti interverrà nel pomeriggio, alle 17.30, per parlare di infrastrutture. Il suo intervento si concentrerà sul divario tra aree moderne e “deserti” tecnologici o infrastrutturali, un tema che si discute da tempo. Salvini sarà accompagnato da Alfredo Maria Becchetti, presidente di Infratel, e da Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato del Gruppo FS.

Negli ultimi mesi Salvini è stato al centro di momenti politici tesi, come la polemica con il presidente francese Emmanuel Macron, che ha rischiato di sfociare in una mini-crisi diplomatica, e le tensioni interne con Antonio Tajani sul tema delle banche. Questi episodi hanno acceso il dibattito dentro il governo e nella coalizione di centrodestra. Il suo intervento al Meeting sarà seguito con interesse per capire le strategie di sviluppo e le questioni ancora aperte nel settore infrastrutturale italiano.

La presenza di due figure chiave della maggioranza al Meeting di Rimini conferma la volontà di usare questo appuntamento come momento di verifica e confronto, in vista delle prossime elezioni e delle decisioni di governo. L’attenzione resta alta su come gestire le questioni interne, senza perdere di vista gli equilibri internazionali e le aspettative degli elettori.