Meloni a sostegno di acquaroli: il governo lavora e respinge l’odio politico in vista delle regionali marche 2025

Meloni A Sostegno Di Acquaroli

Meloni difende Acquaroli e respinge l’odio politico verso le regionali Marche 2025. - Gaeta.it

Sara Gatti

17 Settembre 2025

Giorgia Meloni è intervenuta durante il comizio del centrodestra ad Ancona per sostenere il candidato Francesco Acquaroli alle elezioni regionali nelle Marche. Dal palco, la premier ha illustrato i risultati ottenuti dal suo esecutivo, ha risposto alle critiche della sinistra e ha denunciato il clima di odio diffuso nel dibattito politico italiano. Il discorso ha toccato anche i temi della credibilità internazionale dell’Italia, delle riforme in corso e delle ambizioni per il futuro della regione.

Meloni esalta i risultati del governo e sottolinea la fiducia degli italiani

La premier ha aperto il suo intervento ringraziando i cittadini presenti per l’entusiasmo e il sostegno. Ha detto di aver bisogno, di tanto in tanto, di ricaricarsi proprio dalla gente per mantenere la determinazione nel governo. Ha rivendicato con orgoglio il lavoro svolto in questi tre anni e il fatto che il seguito popolare sia cresciuto, segnale, secondo lei, che le aspettative degli italiani non sono state deluse.

Meloni ha definito l’Italia come una nazione capace di porsi come punto di riferimento per l’Europa e per l’Occidente, descrivendo questo status come elemento di orgoglio ma soprattutto di credibilità. Ha evidenziato il richiamo di investimenti esteri, con circa 80 miliardi di euro attratti grazie alla stabilità garantita dal governo. Questi fondi equivalgono, nella sua narrazione, ad aver approvato ogni anno una legge finanziaria aggiuntiva, un dato che vuole dimostrare la solidità e l’attrattività del Paese sotto la sua guida.

Sul fronte politico interno la premier ha indicato la coesione dell’alleanza di centrodestra come uno dei pilastri della sua azione. Ha ricordato che la coalizione governa insieme da 30 anni e ha escluso divisioni o contrasti seri, contrapponendo questa unità ai racconti di stampa che parlano di dissidi interni. “Stiamo insieme e continueremo a stare insieme”, ha ribadito con tono deciso.

Attacco Al Centrosinistra e critica all’uso dell’odio come strumento politico

L’intervento della premier non si è limitato a illustrare i risultati ma ha risposto direttamente alle accuse di opposizione. Meloni ha riportato una dichiarazione di Giuseppe Conte, che ha espresso l’intenzione di mandare a casa il suo governo. La premier ha ironizzato sulla definizione usata da Conte, paragonandolo a un personaggio del cinema, e ha tagliato corto dichiarando di governare per gli italiani e non contro gli altri.

Ha quindi passato in rassegna il fenomeno dell’odio in politica, spiegando di essere il bersaglio più frequente di insulti e attacchi in Italia. La premier si è riferita a un episodio in cui un consigliere del Pd avrebbe minacciato la capogruppo di Fratelli d’Italia dicendo di averla già “appesa a testa in giù”, sottolineando la gravità di certe espressioni nel clima politico. Secondo Meloni esiste un vero e proprio “business dell’odio”, dove la diffusione di messaggi violenti viene usata per scopi commerciali o di visibilità.

Citando i continui insulti che riceve sui social, spesso correlati a promozioni di libri o spettacoli, ha chiesto di calmare il dibattito e riportare la discussione politica su binari più civili. Ha anche respinto le lezioni di morale provenienti da chi usa questo odio per guadagnare consenso o profitto.

La riforma della giustizia e l’impegno per la trasparenza delle istituzioni

Meloni ha affrontato il tema della giustizia, uno dei punti che ha diviso la politica italiana. Ha smentito le previsioni critiche della sinistra, affermando che la riforma della giustizia sarà portata a termine entro la fine della legislatura, a patto che la confermino anche tramite il referendum previsto. L’obiettivo dichiarato è quello di liberare la magistratura da degenerazioni correntizie, che a suo dire hanno influenzato per anni le scelte non basandosi sul merito ma su appartenenze politiche o fedeltà interna.

Ha presentato questa riforma come un punto essenziale preso in carico dal suo governo per restituire affidabilità e trasparenza al sistema giudiziario, affrontando così uno dei temi più delicati dell’agenda reformista.

Spazio al candidato acquaroli e alle prospettive per le Marche

Nel corso del comizio a supporto del candidato Francesco Acquaroli, Meloni ha riconosciuto i progressi fatti nella regione. Ha sostenuto che le Marche sono tornate a essere rilevanti e hanno mostrato segnali positivi, pur ammettendo che ci sia ancora margine per migliorare. Ha ribadito però che le migliori trasformazioni dipenderanno dal voto e dal sostegno che Acquaroli riceverà alle urne.

In risposta a chi critica la comunicazione del candidato, ha scherzato ricordando che è preferibile fidarsi di chi agisce più che di chi parla troppo. Ha invitato a giudicare il lavoro concreto piuttosto che le parole, sottolineando che perfino lei a volte si dimentica di spiegare tutto ciò che fa. Un riferimento che mira a trasmettere un’immagine di impegno concreto in un momento delicato per la regione.

Le parole della premier, rivolte direttamente al pubblico marchigiano, vogliono spingere gli elettori a confermare la presenza del centrodestra nel governo regionale con l’obiettivo di consolidare ulteriormente i risultati raggiunti, mantenendo stabilità e continuità.