lunedì 5 maggio 2025, nei laboratori della polizia scientifica a milano, si sono svolti nuovi accertamenti nel maxi incidente probatorio aperto sull’omicidio di chiara poggi, risalente ad agosto 2007 a garlasco. tra i reperti analizzati c’era un brick di tè freddo, trovato tra i rifiuti, sul cui involucro sarebbe emersa una traccia che potrebbe corrispondere a un’impronta digitale. la squadra scientifica tuttavia non ha riscontrato a occhio nudo o con una torcia particolari segni papillari e ha deciso di procedere con ulteriori indagini. la difesa di andrea sempio, nuovo indagato nel caso, si è però opposta all’esecuzione di questi nuovi esami.
Una traccia sospetta sull’etichetta del brick di tè freddo
durante le analisi svolte nel corso della giornata lombarda, gli investigatori hanno trovato sul brick di tè freddo una traccia, che inizialmente era considerata sospetta e potenzialmente riconducibile a un’impronta digitale. la superficie dell’etichetta è stata sottoposta a ispezioni visive, sia a occhio nudo che con l’ausilio di una torcia specifica per rilevare dettagli invisibili. questi controlli di primo livello non hanno portato alla scoperta di impronte papillari evidenti o a contatti diretti. ciò nonostante, la possibile presenza di residui ha spinto la polizia scientifica a chiedere approfondimenti con l’uso di polveri o altri metodi chimico-fisici mirati a “esaltare” eventuali segni latenti.
Metodo di esame e contenzioso con la difesa
questo tipo di esame servirebbe a far emergere segni impercettibili sulla plastica del brick e capire se le tracce appartengano a uno dei soggetti coinvolti nelle indagini. su questo punto però si è aperto un contenzioso con la difesa di andrea sempio, che sostiene come le ulteriori analisi dovrebbero essere autorizzate solo attraverso un altro incidente probatorio con specifici poteri, soprattutto perché i rilievi effettuati finora hanno prodotto risultati contrastanti. la difesa ha fatto notare che l’incidente probatorio attuale dovrebbe limitarsi a indagini genetiche, come previsto dal gip daniela garlaschelli nel provvedimento di maggio 2025.
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Posizioni contrapposte tra procura e difesa sulle modalità di accertamento
il conflitto tra procura e difesa ruota attorno alla natura delle analisi richieste sulla traccia del brick di tè freddo trovata nei rifiuti. la procura ha chiesto di usare polveri per “esaltare” eventuali impronte digitali e verificare così nuovi elementi utili a collegare andrea sempio ai fatti oggetto del processo. i legali invece hanno sottolineato che per questo tipo di indagini servirebbe un nuovo incidente probatorio, autorizzato dal giudice, per evitare una possibile violazione dei diritti dell’indagato.
Il punto della difesa
l’avvocata angela taccia, rappresentante della difesa, nel verbale ha specificato che nel procedimento attuale sono previste solo prove genetiche e che qualsiasi dattiloscopia andrebbe richiesta a parte. per questo motivo, si è deciso di non effettuare immediatamente gli esami con polveri specifiche sui reperti. tale scelta rallenta la ricerca di elementi probatori basati su impronte papillari, ma protegge il diritto di difesa espressione fondamentale nel procedimento penale.
Limitazioni delle analisi effettuate e reperti non vagliati
nel corso della giornata di martedì 5 maggio 2025, le tecniche per la raccolta delle impronte sono state applicate principalmente sui fogli di acetato e sui rifiuti dove è stato trovato il brick di tè freddo. non sono stati invece esaminati, almeno in questa fase, altri oggetti ritenuti elementi chiave per l’indagine, come il tappetino del bagno e un cucchiaino, entrambi entrati nell’elenco dei reperti da sottoporre ai test.
questa selezione limitata delle analisi riflette le scelte investigative legate alle priorità dettate dai magistrati e dalla disponibilità degli operatori della polizia scientifica. rimane da vedere se e quando questi altri oggetti saranno sottoposti a esame, e se emergeranno elementi ancora più significativi per ricostruire i fatti del delitto. il caso resta complesso e annotato da lunghe attese sulle risposte delle perizie tecniche.
Evoluzione del procedimento 2025
l’evoluzione del procedimento del 2025 sul caso poggi continua ad appassionare l’opinione pubblica italiana, soprattutto dopo la riapertura a carico di andrea sempio. dal profilo tecnico giudiziario emerge una battaglia serrata sulle tecniche di prova e sulla tutela dei diritti dell’indagato, in un procedimento segnato da ombre e ritardi. tutte le decisioni future avranno ripercussioni sulla direzione dell’indagine e sulla possibilità di far luce sulla tragica vicenda che si è consumata ormai da quasi vent’anni.