Masssimo giletti confermato in rai con “lo stato delle cose”: più ore di approfondimento e nuove sfide

Masssimo giletti confermato in rai con “lo stato delle cose”: più ore di approfondimento e nuove sfide

Massimo Giletti confermato alla guida di “Lo stato delle cose” su Rai per il 2025-2026, con più approfondimenti nonostante i tagli ai programmi di informazione e le sfide per i team giornalistici.
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Massimo Giletti conferma la conduzione di "Lo stato delle cose" su Rai per il 2025-2026, sottolineando l'importanza della qualità nell'informazione nonostante i tagli ai programmi di approfondimento. - Gaeta.it

Massimo Giletti si prepara a una nuova stagione in Rai con il suo programma “Lo stato delle cose”, confermato per il 2025-2026. Durante la presentazione dei palinsesti, il giornalista ha parlato anche dei tagli ai programmi di informazione e degli equipaggiamenti a disposizione per l’approfondimento, rispondendo sulle voci che riguardano il collega Ranucci e le modifiche all’offerta informativa della tv pubblica.

Conferma e crescita di “lo stato delle cose” nella nuova stagione rai

Alla presentazione dei palinsesti Rai per la stagione 2025-2026 Massimo Giletti ha ribadito la sua soddisfazione per la conferma di “Lo stato delle cose” e sul maggior spazio che avrà per l’approfondimento. Ha raccontato la sua esperienza come conduttore e il percorso di crescita che il programma ha mostrato negli ultimi anni. Giletti ha ricordato la scelta coraggiosa fatta dal team di portare in trasmissione ospiti come Santoro, che mancava dalla Rai da anni, e il professor Cacciari, evidenziando come queste scelte abbiano arricchito il racconto giornalistico e contribuito al successo. Lavorare in questa fascia ha significato confrontarsi con rischi e nuove responsabilità, ma la conferma dimostra come la scommessa sia stata apprezzata dal pubblico e dalla rete.

Giletti ha sottolineato il valore di mettere in campo scelte forti, anche se controcorrente, confermando che il lavoro svolto ha portato risultati tangibili. “Il lavoro paga sempre”, ha detto, ribadendo che la prova di continuare a innovare e migliorare resta centrale. La nuova stagione porterà più ore dedicate all’informazione e all’analisi approfondita dei temi di attualità, un segnale di attenzione da parte della Rai al ruolo informativo dei suoi programmi di punta.

Il fenomeno del crime e l’attenzione al caso di garlasco

Tra i temi discussi nella conferenza stampa e nell’intervista, Giletti si è soffermato sull’effetto che certe storie di cronaca nera hanno sul successo dei programmi tv. Il caso di Garlasco, noto per la sua risonanza mediatica da anni, è stato indicato da molti come un “booster” di ascolti per talk e approfondimenti, ma il conduttore ha precisato che non tutti riescono a trattare questi temi con efficacia. Ha osservato che il pubblico italiano ha una forte passione per la cronaca nera, ma per ottenere risultati occorre raccontarla con rigore e capacità di approfondimento. Non basta la notorietà del caso, serve un racconto solido e coinvolgente.

Giletti ha ammesso che molti programmi tentano di cavalcare questo interesse, anche con ospiti autorevoli, ma a volte manca la capacità di costruire un racconto convincente. Per lui ogni edizione del suo programma deve portare novità e miglioramenti, anche per intercettare altre tematiche e seguire percorsi più ampi rispetto al passato. La nuova stagione sarà quindi l’occasione per rafforzare l’offerta informativa e proporre contenuti che vadano oltre la semplice narrazione di fatti di cronaca.

Ipotesi su nuovi ruoli e la possibile ritorno alla domenica di rai 1

Qualche mese fa si era parlato di una possibile assegnazione a Giletti della fascia domenicale di Rai 1, soprattutto prima della conferma di Mara Venier alla conduzione di Domenica In. Durante l’incontro con la stampa, il conduttore ha riferito alcune riflessioni su quel periodo. Ricorda che in passato, quando conduceva programmi la domenica, raggiungeva picchi anche di 4 milioni di spettatori, con share intorno al 23%, un risultato significativo per l’informazione in quella fascia.

Giletti ha definito Mara Venier una figura simbolo della domenica televisiva, apprezzando il lavoro che sta svolgendo da anni. Non ha escluso però la possibilità di tornare a quella giornata, anche se ha aggiunto con un sorriso che le decisioni spesso non dipendono dai protagonisti ma da altri soggetti. La sua attenzione per il momento è tutta sul programma confermato, “Lo stato delle cose”, ma resta aperto a sviluppi futuri nel palinsesto Rai.

Tagli all’informazione e impatto sui programmi di approfondimento

Durante la conferenza stampa si è parlato molto dei tagli che riguardano i programmi di approfondimento, con particolare attenzione a Report e agli interventi che hanno ridotto le puntate di molti show. Giletti ha confermato che anche il suo programma è stato ridotto di almeno sette puntate. Ha espresso amarezza, evidenziando quanto l’informazione in Rai debba restare pluralista e forte, nonostante queste riduzioni.

Il conduttore ha spiegato che, anche se le scelte sono state calate dall’alto, è necessario mantenere la qualità e provare a resistere sul campo, meritando spazi ulteriori. Ha sottolineato che i programmi in grado di funzionare dovrebbero essere difesi, mentre sarebbe più utile tagliare quelli meno adatti. Giletti ha rivelato una preoccupazione per le ricadute che queste misure hanno sulle squadre di lavoro: ridurre le puntate significa mettere a rischio la continuità e la stabilità di team di giornalisti e tecnici.

L’attenzione si sposta quindi sul futuro dei gruppi di professionisti impegnati nei programmi di approfondimento, dove perdere spazio e frequenza significa anche potenzialmente perdere talenti. Questo aspetto, ha detto Giletti, sarebbe da tenere in considerazione nelle valutazioni della rete.

Più ore di approfondimento, ma con garanzie sulla qualità

In merito alla polemica che ha coinvolto il collega Milena Gabanelli e il suo “Report”, Giletti ha commentato le osservazioni di Ranucci sul fatto che lo spostamento di “Lo stato delle cose” avrebbe portato a un aumento delle ore totali di informazione approfondita. Il conduttore ha definito questa dinamica “il gioco delle tre carte”, spiegando che contano meno i numeri e più la qualità dei contenuti.

Secondo Giletti, hanno diritto a resistere solo i programmi che sanno mantenere alti standard e conquistare il pubblico senza compromessi. Ha lodato Report per il suo lavoro, ma ha evidenziato che la vera sfida è non perdere i gruppi di lavoro. Il taglio delle puntate rischia infatti di logorare chi lavora dietro le quinte e di far scomparire figure importanti.

Per il futuro, la Rai sembra orientata a privilegiare chi continua a ottenere ascolti e a lavorare con continuità, lasciando fuori chi non mantiene il passo. Nel frattempo, Giletti è chiamato a proseguire il suo percorso in un ambiente segnato da cambiamenti e scelte che pesano anche sulla tenuta di interi team giornalistici.

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