Martina, la 14enne uccisa a Afragola: la presidente Semenzato chiede di riconoscere e denunciare ogni segnale di violenza

Martina, la 14enne uccisa a Afragola: la presidente Semenzato chiede di riconoscere e denunciare ogni segnale di violenza

La presidente Martina Semenzato, insieme a autorità di Afragola e Napoli, rilancia l’appello alla vigilanza contro la violenza di genere dopo il femminicidio della 14enne Martina, sottolineando l’importanza di una svolta culturale condivisa.
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La presidente della Commissione parlamentare sul femminicidio, Martina Semenzato, ha incontrato ad Afragola i genitori di Martina, 14enne vittima di femminicidio, per ribadire l'urgenza di sensibilizzare la società e vigilare sui segnali di violenza, promuovendo un cambiamento culturale condiviso. - Gaeta.it

La tragedia di Martina, ragazzina di 14 anni vittima di femminicidio da parte dell’ex fidanzato, torna al centro dell’attenzione nel municipio di Afragola. La presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere, Martina Semenzato, ha incontrato i genitori della giovane per riaffermare l’urgenza di una maggiore consapevolezza sociale e culturale, invitando a vigilare su ogni segnale di violenza, anche quello più piccolo.

Il contesto dell’incontro a afragola e la vicinanza alle famiglie delle vittime

Martina Semenzato si è recata direttamente ad Afragola per un confronto con chi ha vissuto da vicino la tragedia. L’incontro è avvenuto nel municipio, luogo dove si sono riunite anche altre autorità locali come il prefetto di Napoli Michele Di Bari e il sindaco Antonio Pannone, segno dell’importanza politica e sociale della vicenda. La presidente ha voluto mostrare sostegno ai genitori di Martina, consegnando loro dei fiori bianchi in segno di rispetto e cordoglio.

In questo contesto, ha ribadito il peso emotivo e sociale che i casi di femminicidio assumono, soprattutto quando coinvolgono giovani adolescenti. La crudeltà dell’atto e l’età della vittima toccano profondamente la coscienza pubblica. L’incontro ha messo in luce la ferma volontà di mantenere viva l’attenzione su questi casi, evitando che si trasformino in semplici numeri, ma restino storie da analizzare e da cui trarre insegnamenti concreti.

Un appello alla vigilanza continua

“La crudeltà dell’atto e l’età della vittima toccano profondamente la coscienza pubblica.”

Il richiamo alla sensibilità e al riconoscimento della violenza quotidiana

Semenzato ha messo in evidenza il problema della mancata percezione della violenza sulle donne e sulle ragazze. Spesso i segnali restano inosservati o vengono sottovalutati dalla famiglia, dagli amici e dalla comunità. Il non riconoscere questi segnali rappresenta un elemento particolarmente grave, perché impedisce di intervenire prima che la situazione degeneri.

Ha sottolineato che la sensibilità nei confronti del fenomeno va sviluppata in modo diffuso, in ogni ambito della vita sociale. Da qui nasce il suo appello a denunciare, anche quando i segnali sembrano piccoli o poco rilevanti. La segnalazione tempestiva può prevenire conseguenze tragiche e aiutare chi è vittima a non sentirsi isolata. Questo invito è rivolto a chiunque: istituzioni, scuole, famiglie e cittadini.

Il bisogno di una svolta culturale e di una corresponsabilità sociale

Durante l’incontro, la presidente della commissione ha rilanciato l’idea di una “torsione culturale” necessaria per contrastare davvero il fenomeno della violenza di genere. Ha ricordato anche le parole della presidente del consiglio Giorgia Meloni, che ha parlato del bisogno di un patto di corresponsabilità da costruire insieme.

Secondo Semenzato, il cambiamento deve partire dalle famiglie, primo nucleo sociale dove si formano valori e comportamenti. Poi la scuola dovrebbe farsi carico di trasmettere quelle nozioni di rispetto e parità che creano cittadini consapevoli. La società civile, infine, ha il compito di non chiudere gli occhi e promuovere una cultura basata sulla legalità e sull’educazione emotiva.

Parole chiave per un cambiamento

“Il cambiamento deve partire dalle famiglie, primo nucleo sociale dove si formano valori e comportamenti.”

L’azione della commissione parlamentare e l’unità politica sul tema

La commissione parlamentare di inchiesta su femminicidio e violenza di genere, presieduta dalla Semenzato, lavora con un consenso ampio che unisce maggioranza e opposizione. Ciò dimostra che il tema non è affare di parte, ma riguarda la collettività intera. Le attività si concentrano sulle indagini, sulle proposte normative e sulla promozione di campagne di sensibilizzazione.

Il lavoro degli organismi istituzionali si combina con l’appello di agire nei piccoli gesti quotidiani, come il riconoscere e segnalare segnali di pericolo intorno a noi. È un invito a non restare passivi, ma a intervenire e non sottovalutare nulla, perché ogni passo può fare la differenza tra vita e morte.

Le recenti iniziative a Afragola confermano la necessità di mantenere alta l’attenzione su questi temi che riguardano tutta la società, soprattutto in vista di prevenire la ripetizione di tragedie che sembrano spesso ripetersi.

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