L’ex assessore alla mobilità di Milano, attualmente responsabile della cura del territorio, Marco Granelli, è coinvolto in un procedimento giudiziario per omicidio colposo legato alla morte di una ciclista avvenuta nel 2023. La vicenda si concentra su un tragico episodio in cui una donna è stata investita da una betoniera mentre attraversava una pista ciclabile. A breve si svolgerà l’udienza preliminare che potrà chiarire le responsabilità. Scopriamo i dettagli del caso e le implicazioni legali che coinvolgono anche altri soggetti.
I fatti del 20 aprile 2023 e la morte di cristina scozia
Era il 20 aprile 2023 quando Cristina Scozia, 39 anni, stava pedalando su una pista ciclabile situata tra via Sforza e corso di Porta Vittoria, a Milano. La donna è stata travolta da una betoniera, subendo lesioni fatali. Il fatto ha immediatamente attirato l’attenzione delle autorità e della cittadinanza, per via dell’entità dell’incidente e delle circostanze. L’attenzione si è concentrata in particolare sulle condizioni della pista ciclabile e sulla gestione della sicurezza degli spazi dedicati ai ciclisti nella metropoli lombarda. La procura di Milano ha aperto un’inchiesta per accertare i dettagli della dinamica e le eventuali responsabilità.
Ipotesi di reato e coinvolgimenti
L’ipotesi di reato a carico di Marco Granelli, in qualità di allora assessore alla mobilità, riguarda l’omissione di interventi necessari che avrebbero potuto evitare la tragedia. Questa accusa nasce dall’esame tecnico e dalle indagini sulle modalità di progettazione e realizzazione della pista. La betoniera coinvolta era guidata da un autotrasportatore indagato insieme a due dirigenti comunali, segnalati dalla procura per presunte irregolarità nella gestione e nell’organizzazione dell’area urbana investita dal fatto. Nel complesso, la questione si concentra su una serie di responsabilità che vanno dalla gestione amministrativa fino agli aspetti pratici della viabilità.
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Le udienze preliminari e la richiesta di rito abbreviato
Il 17 giugno 2025 davanti al giudice per l’udienza preliminare, Alberto Carboni, si svolgerà una tappa decisiva del processo. In quella sede, Marco Granelli formalizzerà la richiesta di rito abbreviato. Questo tipo di procedimento, che consente un giudizio più celere basato sugli atti raccolti, potrebbe accelerare la definizione della sua posizione nell’ambito dell’inchiesta.
La stessa udienza coinvolgerà anche l’autotrasportatore e i due dirigenti comunali, aprendo un fronte giudiziario ampio e articolato. La posizione dei funzionari pubblici e dell’assessore sarà valutata attentamente dal giudice, che dovrà stabilire la fondatezza delle accuse in relazione all’omissione o alla negligenza nel garantire la sicurezza della pista ciclabile. I documenti emersi dall’inchiesta segnalano criticità nella verifica e nella manutenzione di quegli spazi cittadini.
Strategia e implicazioni del rito abbreviato
La scelta del rito abbreviato rappresenta una strategia processuale tipica in casi con prove documentali consistenti, ma anche il tentativo di ridurre i tempi e i costi del procedimento. Se accordato, il giudice potrà emettere la sentenza sulla base degli atti senza passare per il dibattimento pieno. La richiesta di Granelli, inoltre, si affianca a una seconda istanza simile, attualmente ancora in fase preliminare.
Il nuovo filone d’indagine per l’incidente di viale brianza a milano
A corollario della prima inchiesta, la procura di Milano ha aperto un secondo procedimento che coinvolge, ancora, Marco Granelli insieme a un manager di Palazzo Marino. Quest’indagine trae origine da un altro incidente mortale avvenuto a febbraio 2023 in viale Brianza, angolo piazzale Loreto, dove Veronica D’Incà, 38 anni, ha perso la vita dopo essere stata investita mentre si trovava in bicicletta.
La seconda vicenda presenta analogie con la prima, sia per le modalità dell’incidente, sia per la contestazione di irregolarità nella gestione di spazi ciclabili urbani. Al momento, non è stata ancora fissata l’udienza preliminare per questo procedimento, ma non è escluso che Granelli possa chiedere anche in questo caso il rito abbreviato. Una possibilità che potrebbe portare alla riunione dei due procedimenti davanti al medesimo giudice, ottimizzando tempi e risorse dedicate al processo.
L’interesse pubblico intorno a questi casi è notevole, dato che la sicurezza nelle aree urbane dedicate alle due ruote rappresenta un tema delicato per la mobilità sostenibile. La doppia inchiesta mette sotto osservazione le politiche adottate dall’amministrazione comunale e la responsabilità di chi ha diretto o controllato gli interventi sul territorio durante il periodo in cui sono avvenuti gli incidenti.
Attesa per le decisioni giudiziarie e riflessi sulla sicurezza urbana
Le prossime settimane saranno cruciali per chiarire l’evoluzione delle vicende giudiziarie legate a Marco Granelli e ai casi di incidenti mortali a Milano. L’udienza del 17 giugno 2025 formerà un punto di svolta sul fronte processuale. Le scelte del giudice Carboni influenzeranno non solo la posizione degli indagati, ma anche le competenze amministrative future rispetto alla gestione delle infrastrutture ciclabili.
L’attenzione degli osservatori rimane alta, anche per la possibile riunione delle due indagini che coinvolgono lo stesso assessore e altri dirigenti comunali. In questo contesto, il peso delle prove e la ricostruzione delle criticità tecniche saranno fondamentali per stabilire se siano state rispettate le regole di sicurezza e le procedure previste dalla legge.
Interrogativi sulle piste ciclabili e misure preventive
Nel frattempo, emergono interrogativi sulle condizioni delle piste ciclabili in città e sulle misure di prevenzione messe in atto in passato. La gestione del traffico pesante in zone urbane, la segnaletica e i controlli sono aspetti cruciali per evitare eventi simili, e il processo potrà fornire nuovi elementi a riguardo. Solo il corso del procedimento potrà offrire risposte definitive agli aspetti ancora aperti di queste tragedie.