Marco Bucci conferma la partecipazione al voto sui referendum in Liguria l’8 e 9 giugno

Marco Bucci conferma la partecipazione al voto sui referendum in Liguria l’8 e 9 giugno

Marco Bucci, presidente della Regione Liguria, invita a partecipare ai referendum del 8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza italiana, sottolineando il dovere civico contro le spinte all’astensione nel centrodestra.
Marco Bucci Conferma La Partec Marco Bucci Conferma La Partec
Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, annuncia la sua ferma intenzione di votare ai referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno, sottolineando il dovere civico e il senso di responsabilità istituzionale, nonostante le divisioni politiche e le spinte all’astensione nel centrodestra. - Gaeta.it

In vista dei referendum popolari abrogativi previsti per l’8 e 9 giugno, il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, si è espresso con chiarezza sulla sua intenzione di recarsi alle urne. Le consultazioni coinvolgono temi cruciali, in particolare quattro quesiti riguardanti il lavoro e uno che concerne la cittadinanza italiana. L’attenzione si concentra dunque sulla responsabilità degli elettori, soprattutto di chi ricopre ruoli istituzionali.

La posizione di marco bucci sulla partecipazione al voto

Il presidente della Regione Liguria ha precisato la sua ferma decisione di votare ai referendum, sottolineando come questo gesto rappresenti un dovere civico irrinunciabile. Durante le celebrazioni per la Festa della Repubblica a Genova, in piazza Matteotti, Bucci ha dichiarato che “non ha ancora deciso come si esprimerà sui quesiti, ma intende sicuramente partecipare al voto.” La sua convinzione si fonda sull’importanza di rispondere quando lo Stato chiama al voto, soprattutto per chi rappresenta le istituzioni pubbliche.

Senso di responsabilità istituzionale

Questo richiamo al senso di responsabilità istituzionale emerge con forza nel suo discorso. Bucci evidenzia che andare alle urne non è solo un diritto, ma anche un obbligo per chi assume ruoli pubblici, ritenendo che “non ci sia spazio per discussioni in merito.” Il suo intervento puntuale sembra una risposta indiretta alle spinte di astensione che si registrano tra alcune forze politiche.

Il contesto dei referendum popolari abrogativi del 2025

I cinque referendum in calendario nelle giornate dell’8 e 9 giugno riguardano temi che sono al centro di dibattiti pubblici da mesi. Quattro quesiti si concentrano su aspetti legislativi legati alla normativa sul lavoro: le proposte puntano a modificare o abrogare norme introdotte recentemente che interessano diritti e contratti dei lavoratori. L’altro referendum tratta una questione sensibile come quella della cittadinanza italiana, con richieste di cambiare i criteri stabiliti attualmente.

Importanza del voto

Questi referendum rappresentano momenti di confronto della società con le prerogative legislative e civili del paese. Il voto popolare serve proprio a decidere se mantenere o eliminare parti della normativa vigente, ecco perché la partecipazione è cruciale. Dato il carattere abrogativo, l’esito può portare a cambiamenti importanti nelle regole che disciplinano il lavoro e la cittadinanza.

Le polemiche dentro il centrodestra sull’astensione e il quorum

Nelle ore che precedono il voto, il tema del quorum si è trasformato in uno degli scontri politici più accesi. Alcune cariche del centrodestra hanno suggerito l’astensione, con l’obiettivo di ridurre il numero complessivo di votanti e così invalidare la consultazione popolare per mancato raggiungimento della soglia prevista dalla legge.

Marco Bucci ha preferito sgomberare il campo da queste tattiche, affermando di occuparsi solo del proprio ruolo e della responsabilità di andare a votare. La posizione del presidente della Liguria evita di sposare la linea dell’astensione suggerita da alcuni alleati. La sua risposta ai giornalisti è stata chiara: “ognuno deve fare il proprio lavoro, lui farà il suo recandosi alle urne.”

Divisioni politiche

Questo scontro interno evidenzia le divisioni che ancora attraversano forze politiche tradizionali, soprattutto sui temi delicati come quelli trattati dai referendum. Il richiamo al voto di Bucci punta anche all’esempio che i rappresentanti delle istituzioni possono dare ai cittadini. Le elezioni del referendum diventano quindi un banco di prova per la coesione e la strategia politica.

Le celebrazioni della festa della repubblica a genova e il messaggio pubblico di bucci

La dichiarazione di Marco Bucci è arrivata durante un momento simbolico: la Festa della Repubblica, celebrata in piazza Matteotti a Genova. Questo luogo rappresenta da sempre uno spazio in cui si ricorda l’importanza della partecipazione democratica e del rispetto delle istituzioni. Il contesto della festa offre una cornice di solennità al messaggio che il presidente ha voluto lanciare.

Continuità tra cittadinanza, diritti e doveri

Ricordare la festa nazionale mentre si parla di voto sull’abrogazione di leggi indica la continuità del legame tra cittadinanza, diritti e doveri. Bucci ha sottolineato come l’appello a votare sia rivolto prima di tutto a chi ha una responsabilità pubblica, ma senza perdere di vista il coinvolgimento di tutta la popolazione. L’invito a non disertare le urne riflette un richiamo al senso di comunità e legge.

La presenza in piazza Matteotti ha contribuito a consolidare il richiamo allo spirito democratico e all’importanza dell’espressione popolare. In questo quadro, il presidente si è limitato ad affermare con nettezza le sue convinzioni, lasciando intendere che “l’impegno civico e istituzionale va praticato sempre, a prescindere dagli schieramenti o dalle strategie politiche.”

Change privacy settings
×