Marchigiani più anziani e popolazione in calo negli ultimi cinque anni secondo l’osservatorio regionale

Marchigiani più anziani e popolazione in calo negli ultimi cinque anni secondo l’osservatorio regionale

La regione Marche affronta un calo della popolazione e un aumento degli anziani, con riduzione di sportelli bancari e trasformazioni economiche che richiedono investimenti in innovazione, infrastrutture e sostegno alle imprese.
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L'articolo analizza i cambiamenti demografici ed economici nelle Marche tra il 2019 e il 2024, evidenziando l'invecchiamento della popolazione, la riduzione dei giovani, il calo degli sportelli bancari e le trasformazioni nel mercato del lavoro, con focus su interventi e strategie per rilanciare la regione. - Gaeta.it

La situazione demografica delle Marche ha registrato cambiamenti significativi negli ultimi anni. Secondo l’osservatorio sull’economia dei comuni, emerge un aumento della fascia anziana e una diminuzione della popolazione complessiva. L’indagine curata dalla federazione marchigiana Bcc insieme a Cna e Confartigianato Marche offre dati chiari sulle trasformazioni sociali ed economiche della regione, in particolare tra il 2019 e il 2024.

Calo della popolazione residente e crescita degli anziani

Nel 2024 i residenti nelle Marche risultano 1.482.746, con un decremento di 37.575 persone rispetto al 2019. Questa riduzione interessa 149 comuni su tutto il territorio regionale. Il gruppo degli over 60 è salito a 498.120 individui, con un aumento di 20.692 unità, arrivando a rappresentare il 33,6% dell’intera popolazione residente. Una tendenza che mostra come il territorio si stia assottigliando nelle fasce più giovani. Infatti, gli under 30 scendono a 402.008, con una perdita di 22.441 persone. Questi giovani rappresentano ora il 27,1% del totale.

La sfida demografica

La modifica nella piramide demografica riflette problemi complessi come l’invecchiamento della popolazione, il calo delle nascite e l’emigrazione dei giovani fuori regione. La crescita degli anziani comporta maggiori esigenze sociali e sanitarie, mentre il calo di popolazione giovane mette a rischio la forza lavoro futura e la sostenibilità economica locale.

Riduzione degli sportelli bancari e flessione dei prestiti

Sul piano economico, nel 2024 i prestiti erogati si sono ridotti del 9,2%. Parallelamente, gli sportelli bancari presenti nella regione sono scesi a 610, ventidue in meno rispetto agli anni precedenti. Un segnale rilevante è l’aumento dei comuni senza un presidio bancario, arrivati a 79.

Otto comuni in particolare hanno perso il loro unico sportello bancario nell’ultimo anno: Agugliano, Carassai, Folignano, Monterubbiano, Montottone, Pollenza, Serravalle di Chienti e Tavoleto. Questa riduzione dell’accesso ai servizi finanziari è preoccupante, soprattutto nei piccoli centri, dove l’assenza di banche rischia di rallentare l’economia locale e il supporto alle piccole imprese.

Impatto sulla comunità

La presenza degli sportelli bancari è fondamentale non solo per i cittadini ma anche per le attività commerciali. La chiusura di filiali può portare a una minore disponibilità di credito e a maggiori difficoltà per le transazioni quotidiane.

Dinamiche delle imprese e andamento del mercato del lavoro

Il numero totale di imprese nella regione si attesta su 130.440, con una netta prevalenza di micro e piccole aziende, che costituiscono il 99,4% del totale. Gli addetti nelle imprese rappresentano il 74,1% di tutte le occupazioni attive nella regione.

Sul fronte dell’occupazione, negli ultimi dieci anni si sono aggiunti 57.515 nuovi posti di lavoro, sfiorando un totale di 510.601 lavoratori. Nei dettagli emerge una crescita significativa nel terziario, che ha visto 10.577 imprese in più e 53.785 dipendenti aggiunti.

Il commercio, al contrario, ha registrato una diminuzione di 7.225 aziende e 3.475 posti di lavoro persi nello stesso periodo. Nel manifatturiero, nonostante la diminuzione di 3.932 imprese, gli addetti sono aumentati di 5.493 unità. Il comparto più colpito è stato quello calzaturiero, con una perdita di 1.292 imprese e 6.811 addetti in dieci anni.

Trasformazioni economiche regionali

Questi dati mettono in luce come alcune attività tradizionali stiano perdendo terreno, mentre altre, soprattutto nel terziario, si espandono. La trasformazione dell’economia regionale passa anche attraverso queste dinamiche di settore.

Interventi e strategie per il futuro delle marche

Durante la presentazione dell’osservatorio, il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, ha evidenziato i progressi fatti dall’economia locale. Ha sottolineato come la regione abbia raggiunto, in termini di prodotto interno lordo, livelli simili a quelli dell’Emilia Romagna, grazie al settore edilizio e alla tenuta del manifatturiero tradizionale, affiancati dallo sviluppo del terziario avanzato.

Acquaroli ha ricordato la leadership regionale nell’assorbimento dei fondi europei, sia per il sociale sia per lo sviluppo regionale . Il presidente ha indicato come obiettivi prioritari gli investimenti nell’innovazione, nella ricerca, nelle startup, nell’internazionalizzazione e nella formazione professionale.

Ruoli e richieste delle associazioni

Dalla federazione marchigiana Bcc, il vicepresidente Gerardo Pizzirusso ha riferito che nel 2024 sono state aperte tre nuove filiali, portando a 24 i comuni in cui l’unico sportello bancario è gestito dalla Bcc. I rappresentanti di Confartigianato e Cna, Moira Amaranti e Maurizio Paradisi, hanno chiesto maggiori investimenti nelle infrastrutture fisiche e digitali, oltre a servizi sociali e sanitari vicini alle comunità. Hanno anche sollecitato una fiscalità agevolata e incentivi rivolti alle piccole imprese, per contrastare la crisi delle aree interne.

L’attenzione degli enti locali e delle associazioni appare concentrata nel preservare i servizi essenziali e sostenere l’economia regionale, provando a riaccendere quei territori che mostrano segnali di spopolamento e crisi.

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