Maiale rinchiuso in gabbia durante la Giostra Del Saracino ad Arezzo: scoppiano le polemiche

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Maiale rinchiuso durante la Giostra del Saracino ad Arezzo, proteste in città. - Gaeta.it

Laura Rossi

5 Settembre 2025

Durante il torneo della Giostra del Saracino ad Arezzo, un maiale è stato rinchiuso in una gabbia come gesto provocatorio contro un quartiere rivale della città. L’episodio ha subito scatenato critiche da parte del Comune e dell’Enpa, che hanno condannato il fatto come maltrattamento animale, lontano anni luce dallo spirito della manifestazione storica.

Maiale in gabbia: una provocazione che fa discutere

Nel pieno della Giostra del Saracino, è stato trovato un maiale chiuso in un recinto fatto di transenne metalliche. Un chiaro segnale contro un quartiere avversario, riconoscibile dai colori giallo-blu. L’animale, spaventato, è stato usato come simbolo offensivo, una pratica che ha subito acceso un campanello d’allarme sul suo stato di salute. Le forze dell’ordine sono intervenute rapidamente, portando il maiale sotto controllo veterinario per evitare che subisse ulteriori danni fisici o psicologici. Quello che poteva sembrare uno scherzo goliardico tra fazioni si è trasformato in un atto di sofferenza per un essere indifeso, strumentalizzato come mezzo di derisione. Il malessere suscitato da questa detenzione forzata ha provocato indignazione tra chi lotta per la tutela degli animali e il loro rispetto.

La Giostra Del Saracino, tradizione messa in discussione

La Giostra del Saracino è una rievocazione storica che ad Arezzo richiama da secoli migliaia di persone. L’edizione del 2025, in programma il 7 settembre, si prepara ad accogliere circa 5000 spettatori in piazza. È un momento che celebra tradizione, coraggio e nobiltà d’animo, valori che dovrebbero riflettersi anche nel comportamento di chi partecipa e sostiene i quartieri. Lo scherzo con il maiale, però, ha rotto questa immagine, mostrando un lato più duro e inquietante della rivalità. Un evento così sentito, con un piano di sicurezza complesso che coinvolge medici e soccorritori, è stato macchiato da un gesto che offusca lo spirito storico e culturale della manifestazione. La Giostra, che dovrebbe onorare antiche tradizioni, si è trovata a fare i conti con una tensione che va oltre la gara, toccando il rispetto per gli esseri viventi usati come strumento di offesa.

Comune e Enpa: no deciso al maltrattamento

Il Comune di Arezzo e l’Enpa non hanno esitato a condannare l’uso del maiale come mezzo di provocazione. Secondo l’Enpa, “mettere un animale in una gabbia con chiari riferimenti a un quartiere della Giostra non è uno scherzo innocuo, ma un chiaro maltrattamento che provoca sofferenza inutile, sia fisica che psicologica.” L’associazione ha sottolineato come comportamenti del genere siano una violenza gratuita, in netta contraddizione con i valori che la Giostra dovrebbe rappresentare. L’amministrazione ha ribadito l’urgenza di evitare che episodi simili si ripetano, ricordando quanto sia sottile il confine tra divertimento e danno, e invitando sempre a mettere al primo posto il rispetto per animali e tradizioni. Grazie a un intervento tempestivo delle autorità, il maiale non ha subito conseguenze più gravi, ma l’episodio rischia comunque di lasciare una macchia sulla reputazione di una manifestazione storica. L’Enpa ha insistito sull’importanza di distinguere chiaramente tra scherzi e rispetto, evidenziando l’irresponsabilità di chi ha usato un animale per lanciare un messaggio offensivo.

La vicenda del maiale in gabbia, nel mezzo della Giostra del Saracino, ha riaperto un dibattito acceso sul confine tra provocazione e maltrattamento. Le reazioni ufficiali sono state nette: “tolleranza zero verso gesti che mettono a rischio il benessere degli animali e sminuiscono il valore storico della manifestazione.” Arezzo si trova oggi a riflettere su come mantenere vive le sue tradizioni senza scivolare in episodi di cattivo gusto.