Maestra di marano di napoli indagata per maltrattamenti su alunni della scuola dell'infanzia: interdizione di sei mesi

Maestra di marano di napoli indagata per maltrattamenti su alunni della scuola dell’infanzia: interdizione di sei mesi

Una maestra di Marano di Napoli è stata interdetta per sei mesi dal gip di Napoli di Nord, su richiesta della procura guidata da Anna Maria Lucchetta, per maltrattamenti su bambini della scuola dell’infanzia.
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Una maestra di una scuola dell'infanzia di Marano di Napoli è stata sospesa per sei mesi con l'accusa di maltrattamenti su bambini, a seguito di indagini avviate dopo le denunce dei genitori. - Gaeta.it

Una maestra di una scuola dell’infanzia di Marano di Napoli è stata accusata di maltrattamenti sui bambini della sua classe. L’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi è stata disposta dal gip di Napoli di Nord, su richiesta della procura guidata dalla facente funzione di procuratore Anna Maria Lucchetta. Le indagini sono partite dopo le segnalazioni dei genitori allarmati dai comportamenti dei figli.

Giustizia e procedure: l’interdizione della maestra a marano di napoli

Il provvedimento di interdizione nei confronti della maestra, emesso nel 2025, vieta l’esercizio di incarichi pubblici per sei mesi. L’atto è arrivato al termine di un’indagine avviata a seguito di denunce raccolte dai carabinieri di Marano di Napoli. L’inchiesta è stata coordinata dalla procura di Napoli di Nord, che ha indagato sulle presunte condotte scorrette della docente. Il gip ha ritenuto sussistenti gli elementi sufficienti per adottare il provvedimento cautelare.

Le misure interdittive, in questi casi, servono a prevenire possibili ulteriori danni nei confronti di soggetti vulnerabili come i bambini. Il divieto riguarda quindi l’esercizio di funzioni nelle scuole pubbliche e qualsiasi attività connessa agli incarichi educativi o amministrativi. A questo punto, la maestra dovrà attendere l’esito delle eventuali fasi successive del procedimento penale.

Le denunce alla base dell’inchiesta

L’avvio delle indagini è stato possibile grazie alle segnalazioni dei genitori, che avevano notato cambiamenti comportamentali nei loro figli, tutti iscritti alla scuola dell’infanzia coinvolta. Alcuni bambini manifestavano ansia e timori evidenti legati alla frequenza scolastica. Questi segnali si sono presentati in modo persistente nei mesi antecedenti l’intervento degli inquirenti.

I familiari hanno raccontato che i piccoli, in alcune occasioni, apparivano agitati e riluttanti a recarsi a scuola. “Solo dopo averli trasferiti in altre strutture educative il disagio sembrava regredire.” Questi elementi hanno suggerito ai genitori che qualcosa non andasse nell’ambiente scolastico, spingendoli a rivolgersi alle autorità locali per approfondimenti. Le testimonianze hanno giocato un ruolo importante nelle attività investigative.

Le accuse di maltrattamenti: insulti, minacce e percosse nei confronti dei bambini

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, le vittime del caso sono bambine e bambini frequentanti la scuola dell’infanzia, esposti a differenti forme di maltrattamento. Le indagini, concentrate tra ottobre e dicembre 2024, hanno evidenziato comportamenti verbali aggressivi da parte della maestra, con offese e minacce rivolte ai piccoli.

Non solo parole ma anche atteggiamenti fisici: alcune testimonianze parlano di percosse ai danni dei bambini. Questi episodi hanno causato ripercussioni sul benessere psicofisico dei minori, contribuendo a generare stati di ansia. La frequenza e la natura delle condotte hanno spinto le forze dell’ordine a attivarsi per tutelare i piccoli studenti.

Attenzione sull’ambiente educativo

Il caso richiama l’attenzione sul ruolo delicato degli educatori nelle prime fasi della crescita e sull’importanza di ambienti sereni e sicuri per i bambini. Gli accertamenti proseguiranno per chiarire ogni aspetto della vicenda.

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