Macerata omaggia Henri Matisse con la mostra sulla cappella di vence e le casule dal 1950

Macerata omaggia Henri Matisse con la mostra sulla cappella di vence e le casule dal 1950

La mostra a Macerata espone le casule di Henri Matisse ispirate alla cappella del rosario di Vence, valorizzando l’arte sacra e il dialogo tra cultura, fede e storia nel giubileo 2025.
Macerata Omaggia Henri Matisse Macerata Omaggia Henri Matisse
A Macerata, fino al 28 settembre 2025, è in mostra a Palazzo Ricci un’esposizione dedicata a Henri Matisse e alla cappella del Rosario di Vence, un raro esempio di arte sacra moderna, in occasione dell’anno giubilare. - Gaeta.it

La città di Macerata ospita un evento culturale importante collegato all’anno giubilare 2025. La mostra dedicata a Henri Matisse e alla cappella del rosario realizzata a Vence, in Costa Azzurra, mette in luce un capitolo poco noto dell’arte sacra del grande pittore francese. L’esposizione presenta opere esclusive e culmina in un momento di confronto tra arte, religione e storia locale.

La mostra dedicata a henri matisse e la cappella di vence arriva a macerata

L’esposizione “Henri Matisse e la cappella di Vence – come farfalle in volo: la casule” si svolge a Palazzo Ricci, sede della Fondazione Carima, fino al 28 settembre 2025. L’evento nasce da un’idea di Renato Poletti, presidente della Fondazione Giustiniani Bandini, con la curatela di Micol Forti, responsabile della collezione d’arte moderna e contemporanea dei musei vaticani. L’allestimento raccoglie un nucleo unico di opere che si riferiscono al progetto della cappella del rosario, un edificio sacro commissionato dal convento delle suore domenicane di Lacordaire a Vence, sulla costa azzurra francese.

Tra i pezzi più importanti ci sono quattro casule realizzate da Matisse tra il 1950 e il 1951. Questi paramenti liturgici, dipinti a mano, testimoniano l’attenzione dell’artista per l’arte sacra e i suoi ultimi anni di attività. Già allora Matisse aveva spinto il confine tra pittura e liturgia, dando vita a opere che coniugano spiritualità e forme artistiche in modo originale. L’esposizione porta in Italia un percorso che per anni è rimasto legato principalmente alla tradizione francese.

La sinergia tra la diocesi di Macerata e i musei vaticani ha reso possibile questo evento, che rappresenta un momento di valorizzazione di un artista che ha segnato profondamente il ventesimo secolo.

L’inaugurazione con il cardinale gianfranco ravasi e le autorità locali

La cerimonia di apertura si è tenuta nella cattedrale dei santi Giovanni Battista ed Evangelista, cuore spirituale di Macerata. Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del pontificio consiglio della cultura, è stato l’ospite principale. È stato accolto dal vescovo Monsignor Nazzareno Marconi, che ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa nel contesto dell’anno giubilare.

Alla conferenza hanno partecipato anche figure chiave del territorio e della politica regionale. Il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, ha preso la parola per sottolineare come la cultura possa rappresentare un volano per lo sviluppo locale. Il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, ha ribadito l’impegno delle istituzioni nel sostenere eventi di questa portata.

Sono intervenuti anche il vice sindaco di Macerata Francesca D’Alessandro, in rappresentanza del sindaco, i rettori e sindaci di comuni limitrofi come Tolentino, Urbisaglia e Pollenza. Presenti la consigliera regionale Anna Menghi e autorità militari della zona. La presenza di così tanti rappresentanti ha mostrato come questa mostra sia diventata un punto di incontro tra istituzioni civili e religiose, con un’attenzione particolare alla promozione culturale.

La ripresa dell’arte moderna nei musei vaticani e l’impegno della fondazione giustiniani bandini

Renato Poletti, presidente della Fondazione Giustiniani Bandini, ha espresso soddisfazione per la realizzazione della mostra. Ha sottolineato personalmente il legame con la sezione d’arte moderna dei musei vaticani, da anni al centro di nuove acquisizioni e approfondimenti. L’obiettivo dichiarato è stato quello di valorizzare manufatti che escono dall’ordinario, soprattutto quelli legati a figure di spicco della storia dell’arte contemporanea.

L’esposizione a Macerata è una prova concreta di come la collaborazione tra enti pubblici e privati possa aprire spazi nuovi all’arte. La scelta di esibire le casule di Matisse conferma il desiderio di far conoscere aspetti meno noti di opere sacre che hanno una forte carica simbolica e artistica. Grazie al supporto di Fondazione Carima, che ha messo a disposizione Palazzo Ricci, la mostra è accessibile a un pubblico ampio, coinvolgendo appassionati d’arte e cittadini.

L’esperienza si inserisce nel più ampio contesto di iniziative che accompagnano l’anno giubilare, ponendo la cultura religiosa e artistica al centro dell’attenzione. Macerata assume così un ruolo di primo piano nel panorama culturale regionale e nazionale.

La cappella del rosario di vence, un capolavoro tra arte e spiritualità

La cappella del rosario a Vence rappresenta uno degli ultimi grandi interventi di Henri Matisse. L’artista francese accettò di realizzare questo spazio sacro nel 1949, unendo pittura, scultura e design liturgico. Il risultato è una struttura in cui ogni elemento contribuisce a creare un’atmosfera di raccoglimento e meditazione.

La cappella venne progettata per ospitare le suore domenicane di Lacordaire. Matisse curò personalmente ogni dettaglio, dalle vetrate alle pareti dipinte, fino alle casule vere e proprie, indossate durante le celebrazioni. Le forme e i colori scelti rispecchiano un linguaggio moderno, ma senza rinunciare al senso religioso e al rispetto della tradizione.

L’eredità della cappella è stata riconosciuta a livello internazionale, e oggi le opere originali tornano nel nostro paese proprio grazie a questa mostra. Anche se l’edificio si trova in Francia, il suo impatto artistico parla a tutta Europa e testimonia la capacità di Matisse di attraversare confini stilistici e culturali.

Il richiamo alle farfalle nel titolo della mostra rimanda alla leggerezza delle casule e alla sensazione di movimento che l’artista volle trasmettere, come in una danza sospesa tra sacro e arte contemporanea.

Macerata e il giubileo 2025, un’opportunità culturale e spirituale

L’anno giubilare 2025 offre occasioni per eventi che promuovono il dialogo tra arte e fede. Macerata ha voluto contribuire a questo percorso con una mostra che coinvolge diversi soggetti, dal mondo ecclesiastico alle istituzioni culturali. La mostra su Matisse apre una finestra su un tema spesso dimenticato, quello dell’arte sacra nel ventesimo secolo, ripercorso attraverso un artista universale.

Le iniziative di questo tipo aiutano a mantenere viva la memoria storica e artistica, stimolando interesse anche tra le nuove generazioni. Eppure la mostra non è solo un evento per esperti, ma un’occasione per avvicinare pubblici diversi a un’opera che trascende il tempo.

Macerata, con le sue radici religiose e culturali, diventa quindi luogo di incontro tra passato e presente, tra creatività e devozione. Le prossime settimane conferiranno il valore dell’evento e l’attenzione raccolta testimonierà l’interesse per questo patrimonio ancora poco esplorato in Italia.

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