La comunità di rocca di mezzo piange la scomparsa di giovanni silvi, noto per il suo impegno nella conservazione dell’area faunistica del parco regionale sirente velino. La sua dedizione nel prendersi cura dei camosci e nel diffondere l’educazione ambientale ha segnato profondamente l’ente e la popolazione locale. Il presidente del parco, francesco d’amore, ha rivolto un messaggio di cordoglio a nome di tutto il personale, evidenziando l’importanza del lavoro svolto da silvi e il legame che univa la “grande famiglia” del parco.
Il messaggio di cordoglio del presidente francesco d’amore
Francesco d’amore, presidente del parco sirente velino, ha espresso a nome di tutto il personale il dolore per la perdita di un collega e amico tanto stimato. Nel suo messaggio spicca la difficoltà di trovare parole adeguate per salutare una persona che ha lasciato un segno profondo sia sul piano umano sia professionale. silvi rappresentava non solo un tecnico competente, ma anche un amico e un compagno di lavoro che ha condiviso momenti importanti di crescita per l’ente.
D’Amore ha ricordato come gianni fosse un punto di riferimento all’interno del parco, capace di creare un clima di collaborazione e di impegno collettivo. La sua passione per i camosci e per il territorio si traduceva in un lavoro quotidiano e attento, che ha saputo lasciare un’eredità preziosa. Anche dopo la conclusione del suo incarico professionale, silvi non ha mai smesso di sentirsi legato all’area e ha continuato a fare ritorno, mantenendo vivi i legami con chi resta.
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Il contributo di giovanni silvi al parco sirente velino
Giovanni silvi, conosciuto semplicemente come gianni, ha dedicato una parte significativa della sua vita al parco regionale sirente velino. Il suo ruolo principale si è concentrato nella gestione dell’area faunistica dedicata ai camosci, in località rovere, dove ha assicurato la tutela e il benessere di queste specie. Nel corso della sua attività, ha svolto un lavoro di cura oltre che di sostegno a chi visitava il parco, mostrando passione particolare per la salvaguardia della natura.
Grazie alla sua presenza costante sul territorio, il parco ha potuto contare su un esperto in grado di mantenere in equilibrio ecosistema e visitatori. La sua attività non si limitava infatti al monitoraggio degli animali ma si estendeva all’incontro con le scuole e gruppi di visitatori, ai quali spiegava temi di educazione ambientale, trasmettendo conoscenze e rispetto per l’ambiente. La sua attenzione è stata cruciale per far crescere nel pubblico, e soprattutto nei più giovani, il senso di responsabilità verso la natura.
L’eredità lasciata da giovanni silvi nella tutela ambientale
Il ricordo di giovanni silvi nel parco sirente velino si proietta anche nel futuro. La sua capacità di trasmettere valori di tutela e rispetto per la natura ha coinvolto tante persone, dai visitatori agli studenti, portando avanti una cultura ambientale concreta e partecipata. Questa eredità si traduce in gesti quotidiani e nella consapevolezza condivisa che ogni attenzione verso il territorio fa la differenza.
Silvi era conosciuto per il suo carattere discreto ma risoluto, sempre pronto a offrire aiuto senza riserve. Questo atteggiamento ha contribuito a costruire un ambiente di lavoro solidale e collaborativo, dove la passione per la natura si univa all’impegno concreto. L’attività di educazione ambientale da lui promossa è uno strumento per mantenere viva la conoscenza e la tutela della fauna locale, in particolare dei camosci, simbolo del parco sirente velino.
Il dolore della comunità e il sostegno ai familiari
La notizia della scomparsa di gianni silvi ha colpito membri del parco, cittadini e visitatori. Il presidente d’amore ha sottolineato il dolore che accomuna tutti coloro che lo conoscevano, evidenziando quanto la sua figura fosse importante non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. Nel momento di lutto, il pensiero si rivolge ai suoi familiari a cui viene rivolta una vicinanza concreta e sentita per la perdita.
La comunità di rocca di mezzo e gli appassionati del parco sirente velino ricordano gianni come un uomo che ha sempre messo davanti il bene del territorio, lavorando senza cercare visibilità. Questo legame profondo con la natura e con la gente che frequenta il parco rappresenta il tratto centrale del suo ricordo. La sua morte lascia un vuoto, ma anche una testimonianza di dedizione e amore per un angolo di abruzzo che ha conosciuto grazie al suo impegno.