L’Unrwa segnala la riduzione dei centri sanitari operativi a gaza a causa dei bombardamenti

L’Unrwa segnala la riduzione dei centri sanitari operativi a gaza a causa dei bombardamenti

L’Unrwa segnala che a Gaza solo sei centri sanitari su ventidue sono operativi, con scarse forniture mediche e difficoltà logistiche dovute ai bombardamenti e alle restrizioni negli accessi umanitari.
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L’Unrwa segnala la grave crisi sanitaria a Gaza, con solo 6 centri medici attivi su 22, scarse forniture e difficoltà operative dovute ai bombardamenti, richiedendo un accesso urgente e senza restrizioni agli aiuti umanitari. - Gaeta.it

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha emesso un aggiornamento preoccupante sulla situazione sanitaria a Gaza. Tra bombe e combattimenti continui, la rete di assistenza medica si sta rapidamente disgregando. Questo articolo riporta lo stato attuale degli ospedali e dei punti di assistenza medica gestiti dall’agenzia, evidenziando le difficoltà nel fornire aiuti essenziali e la necessità di un accesso più agevole per le operazioni umanitarie.

Solo sei centri sanitari su ventidue sono ancora aperti a gaza

Secondo quanto comunicato dall’Unrwa su X, nell’area di Gaza restano attivi appena sei dei 22 centri sanitari originariamente funzionanti. Questi centri, fondamentali per la popolazione rifugiata, continuano a operare nonostante la difficile situazione. L’agenzia specifica che questi centri sono supportati da 37 punti medici distribuiti sia all’interno che all’esterno delle aree di rifugio, cercando di mantenere l’assistenza medica il più possibile accessibile.

La riduzione significativa dei servizi sanitari è direttamente collegata ai bombardamenti che hanno colpito molte strutture, rendendo alcuni inagibili. La situazione diffusa nelle zone di conflitto non solo danneggia gli edifici ma mette a rischio la vita degli operatori e dei pazienti. La gestione degli spazi disponibili si rivela critica soprattutto mentre la domanda di assistenza cresce sensibilmente tra la popolazione civile rimasta.

Scarseggiano forniture mediche e farmaci essenziali

L’Unrwa ha rimarcato un problema grave: le scorte di medicinali e materiali sanitari stanno finendo rapidamente. Il carico dell’emergenza si fa sentire soprattutto in un contesto in cui nuovi rifornimenti faticano ad arrivare. Viene richiesto con urgenza un accesso senza restrizioni nei territori colpiti, per permettere la consegna di aiuti che risultano indispensabili a salvare vite.

Medicinali di base per le cure immediate, prodotti per gestire patologie croniche e materiali per interventi di emergenza sono tra le forniture più richieste. La mancanza di queste risorse riduce le possibilità dei centri medici di rispondere in modo adeguato a un numero crescente di richieste. I limiti alle entrate di queste forniture si traducono in rischi concreti per la salute di migliaia di persone.

Visite mediche e servizi erogati nei mesi di conflitto

Dall’inizio del conflitto, nel ottobre 2023, l’Unrwa ha documentato oltre 8,5 milioni di visite mediche a Gaza. Questi interventi includono una varietà di servizi, dalla salute materna alla salute mentale, senza trascurare l’importanza della riabilitazione. La capacità di erogare tali prestazioni è stata mantenuta nonostante le difficili condizioni, grazie all’impegno del personale medico e dei volontari.

Le visite di salute materna hanno un ruolo cruciale in un contesto di crisi, dove le condizioni igieniche precarie e lo stress aumentano i rischi per donne e neonati. Le attività di supporto alla salute mentale sono altrettanto importanti, considerando gli effetti traumatizzanti del conflitto sulla popolazione. La riabilitazione, spesso richiesta per le lesioni causate da esplosioni e attacchi, resta un settore di intervento urgente ma complesso.

L’impatto del conflitto sulla sanità e le difficoltà operative

L’assedio e i continui bombardamenti hanno prodotto danni diretti e indiretti alla rete sanitaria di Gaza. Oltre alla distruzione delle strutture, la mobilità del personale medico e la sicurezza dei pazienti rappresentano sfide quotidiane. Le limitazioni agli spostamenti rallentano il trasporto di pazienti gravi verso centri specializzati e complicano la distribuzione uniforme dei materiali di soccorso.

L’insieme di queste problematiche aumenta la pressione sulle poche strutture rimaste attive. Le condizioni ambientali, spesso peggiorate dall’interruzione di elettricità e acqua, aggravano la situazione clinica e logistico-sanitaria. Le comunicazioni, instabili e limitate, rendono difficile il coordinamento tra le varie strutture sanitarie e le agenzie internazionali operanti sul campo.

Il quadro descritto dall’Unrwa mette in evidenza l’urgenza di interventi mirati per salvaguardare la vita di migliaia di persone. Il contesto attuale richiede l’eliminazione di ostacoli burocratici e militari all’ingresso degli aiuti umanitari, per permettere un flusso adeguato di attrezzature e personale. Senza queste misure i danni alla salute della popolazione potrebbero aggravarsi ulteriormente nelle prossime settimane.

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