L’università suor orsola benincasa di napoli ha aggiunto una nuova opera d’arte sulle sue terrazze a mare, punto panoramico affacciato sul golfo di napoli e il vesuvio. La scultura, intitolata “rendez-vous”, è stata realizzata dall’artista francese valérie hadida e vuole rappresentare un simbolo di incontro e condivisione per gli studenti dell’ateneo. L’installazione si inserisce in un contesto culturale e storico importante, in cui la tradizione accademica si unisce a uno spazio di socializzazione e appartenenza.
Il valore culturale e storico del luogo e dell’università
Le terrazze a mare dell’università suor orsola benincasa si trovano alle pendici del colle sant’elmo, con vista sul golfo di napoli e sul vesuvio, uno dei paesaggi più noti e amati della città. Questo spazio è diventato così non solo un punto panoramico, ma anche un luogo di aggregazione culturale. Da anni, l’ateneo ospita la scuola di cinema e televisione diretta da nicola giuliano, produttore noto per il premio oscar ricevuto con il film “la grande bellezza”. Questo connubio tra arte, cultura e formazione crea un ambiente stimolante per gli studenti.
L’università suor orsola benincasa vanta una storia lunga e ricca: oltre cento anni fa, l’ateneo ha avuto adelaide del balzo pignatelli, principessa di strongoli, come primo rettore donna in italia. Questo dato sottolinea la tradizione di apertura e innovazione nel campo dell’educazione che caratterizza l’istituzione. La scelta della scultura di valérie hadida non è casuale: l’opera assume il ruolo di promemoria del valore dell’incontro e dell’inclusione in un contesto accademico che guarda alla storia ma anche al futuro.
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La funzione sociale della scultura nel contesto accademico e cittadino
L’installazione “rendez-vous” non resta una semplice presenza artistica ma diventa un invito aperto alla socialità. Gli studenti dell’università suor orsola benincasa sono chiamati a sedersi accanto alla figura femminile, dando vita a un vero e proprio momento di condivisione nello spazio pubblico dell’ateneo. Il luogo scelto è noto per essere uno dei siti più belli e suggestivi di napoli, utilizzato più volte come set per film italiani.
Questa nuova opera si inserisce come elemento capace di favorire il senso di comunità in un momento storico segnato da distanze sociali e culturali. Lo spazio intorno alla scultura si presta a incontri informali, chiacchiere, pause, dialoghi che possono nascere quasi spontaneamente. Il valore simbolico della panchina libera invita chi frequenta il luogo a sentirsi incluso e parte di questa realtà, generando un’energia di partecipazione e scambio in un ambiente accademico antico ma sempre attuale.
La scultura rendez-vous e il suo significato all’università suor orsola benincasa
La scultura “rendez-vous” è stata presentata da lucio d’alessandro, rettore dell’università suor orsola benincasa, come un elemento che va oltre la semplice forma artistica. Quest’opera a grandezza naturale raffigura una giovane donna seduta su una panchina, realizzata in bronzo con una patina color verderame. La figura, alta 165 centimetri e dal peso di circa 260 chili, mostra capelli mossi dal vento mediterraneo, richiamando la brezza tipica del golfo di napoli.
Il posto accanto alla donna, vuoto, rappresenta infatti uno spazio riservato agli studenti e a chi frequenta l’ateneo, un invito all’incontro e alla conversazione, che può svolgersi tradizionalmente davanti a un caffè o più modernamente con un selfie. Questo dettaglio trasforma la scultura in un’esperienza vissuta quotidianamente dalla comunità universitaria e dagli altri frequentatori della cittadella monastica su cui si affaccia. L’opera è collocata in un’area panoramica che da molte generazioni offre uno sguardo unico su napoli e il suo paesaggio, rendendo la sua presenza ancora più significativa per chi la osserva e si ferma accanto.
L’artista valérie hadida e la sua opera nell’universo femminile
Valérie hadida, nata nel 1965, si è affermata soprattutto in francia grazie alla galleria d’arte parigina ariel jakob. Le sue sculture nascono dal lavoro in argilla per poi essere fuse in bronzo, caratterizzate da una patina verde che richiama l’usura del tempo e conferisce un aspetto vissuto. Il tema femminile è ricorrente nelle sue opere, spesso rappresentate come figure sognanti, piene di delicatezza e poesia.
“L’opera esposta al suor orsola assume un valore particolare – ha detto la stessa artista – essendo collocata in uno spazio dedicato al sapere e all’incontro. Immagino la panchina come un luogo in cui giovani di culture differenti possono trovare un momento di dialogo e aggregazione, in un’epoca in cui i conflitti mondiali rendono questa funzione ancora più preziosa”. La scultura si inserisce quindi in un discorso più ampio di integrazione interculturale e convivenza civile, spinta dal valore simbolico e fisico dell’opera.