Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha replicato ufficialmente alle recenti misure protezionistiche degli Stati Uniti. La risposta è arrivata in un discorso registrato e diffuso la sera del 21 maggio 2025, dopo che l’ex presidente americano Donald Trump aveva annunciato dazi del 50% sui prodotti brasiliani importati negli Usa. Lula si è espresso con fermezza, denunciando un ricatto e riaffermando la posizione del Brasile sul piano internazionale.
La replica di lula da silva al provvedimento di trump sui dazi
Nella sua comunicazione rivolta alla nazione, Lula da Silva ha definito la decisione degli Stati Uniti un “ricatto inaccettabile“. Ha sottolineato che il Brasile aveva cercato, più volte, di dialogare con Washington per evitare tensioni commerciali. In particolare, ha ricordato che il governo brasiliano aveva organizzato oltre dieci incontri di negoziazione senza esito.
La mancata risposta degli Stati Uniti
Il presidente ha spiegato che il 16 maggio era stata inviata una bozza confidenziale agli Stati Uniti, probabilmente contenente proposte di compromesso, ma da quel momento non è mai arrivata alcuna risposta formale o segnale di disponibilità a modificare la decisione sui dazi. Lula ha evidenziato che tale mancanza di confronto conferma invece una volontà unilaterale di imporre misure protezionistiche, in danno alle relazioni bilaterali.
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La mossa statunitense colpisce settori importanti dell’export brasiliano destinato al mercato americano, rischiando di danneggiare la crescita economica e l’occupazione nel paese sudamericano. Il presidente ha ribadito la apertura al dialogo, ma senza accettare imposizioni o pressioni.
Le critiche di trump sul processo a bolsonaro e la difesa di lula della sovranità brasiliana
Il discorso ha affrontato anche le tensioni politiche legate al procedimento giudiziario in corso nei confronti dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Trump aveva espresso critiche al processo, accusando il Brasile di non rispettare i diritti democratici.
Lula ha bollato queste accuse come “attentati gravi alla sovranità nazionale“. Ha spiegato che il tentativo di interferire nella giustizia brasiliana da parte di potenze straniere rappresenta un’offesa alle istituzioni e al popolo brasiliano. Ha aggiunto con durezza che questa condotta è aggravata dal sostegno che alcuni politici interni stanno dando a queste ingerenze.
Politici accusati di tradimento
Il presidente ha definito quei politici come “traditori della patria“, accusandoli di scommettere sul peggioramento della situazione del paese per motivi personali o di parte. Secondo Lula, questi soggetti ignorano i danni economici e sociali provocati dalle loro azioni, danneggiando il tessuto nazionale.
Con queste parole Lula ha voluto riaffermare il diritto e la capacità del Brasile di gestire autonomamente le proprie questioni interne, senza pressioni o ingerenze esterne.
Riaffermazione del ruolo del brasile nella comunità internazionale e appello alla pace
Il discorso di Lula da Silva si è concluso con un richiamo all’identità e alla posizione internazionale del Brasile. Il presidente ha ricordato che il paese è “un paese di pace“, che “non ha nemici” e che continua a credere nel multilateralismo e nella collaborazione tra le nazioni.
Ha specificato che, nonostante le differenze diplomatiche, il Brasile mantiene l’impegno nel dialogo e nella cooperazione diplomatica. Ha però ribadito, con fermezza, che il paese ha un solo padrone: il popolo brasiliano.
Questa dichiarazione sottolinea la volontà di Lula di difendere l’autonomia nazionale senza rinunciare alla partecipazione internazionale. In un momento di forte tensione con gli Stati Uniti, il presidente ha scelto di parlare direttamente ai cittadini, ribadendo che ogni decisione sarà presa nell’interesse della nazione e senza cedere ad intimidazioni esterne.