Lombardia prima nel nord per reati ambientali: oltre 2300 casi nel 2024 con un aumento significativo

Lombardia prima nel nord per reati ambientali: oltre 2300 casi nel 2024 con un aumento significativo

Nel 2024 i reati ambientali aumentano in Lombardia, prima regione del nord per infrazioni e seconda per corruzione ambientale, mentre la Campania guida a livello nazionale con oltre 6100 violazioni accertate.
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Nel 2024 i reati ambientali in Italia aumentano, con la Lombardia al primo posto nel Nord per infrazioni e corruzione ambientale, mentre la Campania guida a livello nazionale. - Gaeta.it

La situazione dei reati ambientali in Italia nel 2024 segna un’impennata preoccupante, specie in alcune regioni del nord. Il rapporto “Ecomafia 2025” di Legambiente ha indicato numeri precisi e aggiornati sulle illegalità contro l’ambiente, evidenziando come la Lombardia si collochi in cima alle aree settentrionali per il numero di infrazioni accertate. Questi dati riflettono non solo il fenomeno delle violazioni ambientali, ma anche le attività investigative legate a questi crimini.

Lombardia: prima regione nord per reati ambientali e tra le prime per corruzione

Nel 2024, la Lombardia ha registrato 2324 reati ambientali accertati, con un incremento del 17,7% rispetto all’anno precedente. Questo dato la pone in testa al nord Italia, sebbene a livello nazionale si collochi ottava. Oltre a questo, la regione si distingue per le indagini sulla corruzione ambientale: sono state 16 le inchieste avviate, un numero che la rende seconda dopo la Campania, ferma a 17. Parallelamente, la Lombardia figura terza per arresti legati a reati ambientali, con 61 persone fermate nel corso dell’anno. Questi elementi confermano un allarme crescente sulla tutela del territorio e sulla presenza di attività illecite che compromettono la sicurezza e la salute pubblica.

Settori maggiormente coinvolti nelle illegalità in lombardia

I settori maggiormente coinvolti nelle illegalità nella regione riguardano lo smaltimento illecito di rifiuti, l’inquinamento delle acque e la distruzione di aree verdi. Le autorità hanno intensificato controlli e sequestri, ma la crescita dei numeri suggerisce che difficilmente la situazione è sotto controllo. Inoltre, l’incremento delle inchieste sulla corruzione ambientale mette in luce meccanismi criminali più sofisticati, spesso legati a interessi economici e politici radicati.

Panorama nazionale: campania in testa per reati ambientali e altre regioni in crescita

A livello italiano, la Campania domina la classifica dei reati ambientali con ben 6104 violazioni accertate nel 2024, pari al 15% del totale nazionale. Qui i denunciati sono stati 5580, con 1431 sequestri effettuati e 50 arresti. Il dato certifica un aumento rispetto all’anno precedente, testimoniando una pressione costante sul territorio, soprattutto nelle aree urbane e rurali dove illegalità come lo smaltimento abusivo di rifiuti e roghi tossici restano fenomeni diffusi.

Dietro la Campania, seguono Puglia e Sicilia, regioni che hanno anch’esse mostrato incrementi nelle denunce e nelle operazioni di contrasto ai reati ambientali. Questi territori condividono problematiche comuni come la gestione illegale dei rifiuti, fenomeno che continua a rappresentare una delle principali minacce all’ambiente e alla salute dei residenti.

Presenza lombarda tra le province più colpite

Il rapporto evidenzia che sulle prime venti province italiane per numero di reati sale la presenza di alcune realtà lombarde. Brescia, in particolare, è passata dalla 33° posizione negli anni precedenti fino a entrare tra le top venti, mettendo in evidenza il diffondersi delle criticità ambientali anche in aree non tradizionalmente considerate a rischio.

Le criticità e le azioni di contrasto in lombardia e nelle province più colpite

Le autorità lombarde hanno intensificato le operazioni di controllo e monitoraggio per contrastare i reati ambientali. Sequestri di discariche abusive, sanzioni a imprese coinvolte nello smaltimento illecito di rifiuti e arresti di soggetti sospettati di corruzione sono solo alcune delle misure messe in campo nel 2024. Pur con questi sforzi, il dato di crescita dei reati segnala carenze nelle strategie di prevenzione o difficoltà nel contenere fenomeni radicati da anni.

La situazione di Brescia, che vede un salto in classifica nelle province più colpite, riflette problemi legati anche alla pressione industriale e alla gestione dei rifiuti. Il controllo del territorio e l’applicazione delle norme sono soggetti a sfide, spesso rimandate oltretutto dall’assenza di risorse o dalla complessità delle reti criminali coinvolte.

Reati ambientali come fenomeni sistemici

I numeri delle persone arrestate e delle inchieste aperte riguardano non solo singoli episodi, ma anche sistemi illegali che si estendono su più territori, con ramificazioni economiche e politiche. L’aumento di reati nella regione conferma la necessità di interventi mirati e di un coordinamento più stretto tra enti locali, forze dell’ordine e magistratura per ridurre il peso delle ecomafie nella vita quotidiana dei cittadini lombardi.

Le attività di prevenzione passano anche per campagne di sensibilizzazione pubblica e per la promozione di comportamenti responsabili verso l’ambiente. Nonostante l’impegno mostrato, le cifre indicano che la via per ribaltare questa tendenza è ancora lunga e complessa, richiedendo risorse dedicate e controlli più incisivi in tutta la regione.

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